Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Novembre 2019

MA GESU' ERA EBREO O CATTOLICO?

Post n°3404 pubblicato il 30 Novembre 2019 da monellaccio19
 
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Non mi piace infierire e attaccare chi evidentemente non sia in grado di difendersi. Parlo ovviamente di attacchi verbali, dialettici e magari verbosi, ma sono tanti i casi in cui recentemente, abbiamo avuto prove inconfutabili per cui senza tema di smentita, con leghisti e grillini,  sono scesi in politica soggetti che hanno saputo solo cogliere una buona occasione per sistemarsi a dovere con grande opportunismo. Ma piccoli esamini di cultura generale prima di procedere, no? Sono anni che da personaggi estemporanei e di provenienza molto dubbia, abbiamo ascoltato grossolane sciocchezze, sparate inaudite e cenni storici o di altra natura, campati in aria e proferiti senza un minimo di sapere. Certo, si può sbagliare, si può subire una dimenticanza, ma sostenere con esondante convinzione, tavanate stratosferiche, è poco rassicurante per chi rappresenti il popolo e poco precise per chi si aspetti un certo grado di cultura generale da rappresentanti politici. Ciò che sia accaduto in seno al Consiglio Comunale di Trieste, durante la mozione di solidarietà a favore della Signora Segre, è roba da far drizzare tutti i peli di un corpo umano, specie quelli delle braccia! Un ex pugile, eletto con la Lega, poi mollato (meno male) e passato a "Forza Nuova" indi poscia, allontanato anche da costoro (sic) si è sistemato al "Gruppo Misto", ha chiesto di intervenire nella discussione in atto per esprimere il suo diniego alla solidarietà per la nonnina (ari...sic). Fin qui, nulla da eccepire, tutto nella norma e tutto in regola, ma lo "show" di costui è partito quando, dopo aver biascicato le prime parole, ha affermato: "Mi sento offeso e da buon cattolico, non posso accettare che la signora Segre, dica che Gesù era ebreo...". Il presidente in aula non solo ha dovuto placare i mormorii di dissenso, ma anche le risatine trattenute e/o contenute per la grande, enorme, cazzata espressa dal Signor Fabio Tuiach. Dopo la breve interruzione, il presidente ha invitato il politico a continuare: l'avesse mai fatto! Tuiach ha ripreso a parlare ma ormai si era incartato al punto che andava avanti a monosillabi, quasi balbettava e ha buttato giù un sorta di argomentazioni incredibili per sostenere quanto avesse già detto con convinta sicumera: "Per me invece… proprio il figlio di Dio e credo… io mi… io… per me era Dio, per me era Dio e allora mi astengo e non dico  altro". Ecco appunto, l'unica cosa buona che abbia fatto visto che si era impallato,  è stato chiudere subito il suo intervento anche se la frittata era stata bella che servita. Tutto questo è avvenuto  quasi quindici giorni fa, ora è disponibile il filmato dell'accaduto e a vederlo si commenta da se. In quali "mani" ci siamo messi e/o continuiamo a metterci?


 

 
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QUESTIONE DI VITA O DI MORTE?

Post n°3403 pubblicato il 29 Novembre 2019 da monellaccio19
 
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Non è un caso che in America, questo venerdì 29 novembre, sia definito il "Black Friday Madness". E' una vera è propria follia quella dell'acquisto a tutti i costi. Certo, l'America e le sue grandi città, non hanno l'esclusiva di questa insana compulsione che prende tutti i volenterosi acquirenti del pezzo pregiato, a un pezzo bassissimo. Una fregola commerciale che si sviluppa in tanti modi: on line, servendosi dei colossi noti a tutti, e on live dove si fanno code per giorni e giorni a partire da almeno una settimana prima. Appena scatta l'ora X, c'è l'assalto e l'ingresso affannoso per accaparrarsi l'oggetto prezioso e in taluni casi, non vi sono problemi solo per la normale ressa che spinge i flussi in maniera spropositata, oltre vi sono forti interessi tra più persone per quell'articolo che è molto ambito e pertanto disponibile in pochi pezzi. Sappiamo come vanno le cose, sappiamo che a volte ci scappa anche il morto oltre ai feriti certi. E niente, a questo punto, consentitemi una semplice domanda: "Tra voi, quanti sono disposti a giocarsi la vita se va male, oppure a procurarsi ferite se tutto va...bene con il prodotto sotto braccio?

 
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C'ERA UNA VOLTA IL "SENZA CONSERVANTI"

Post n°3402 pubblicato il 28 Novembre 2019 da monellaccio19
 
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Un tempo percorrendo i corridoi dei super/iper mercati, impiegavamo una manciata di minuti: sapevamo cosa avevamo da comprare e fermandoci allo scaffale dove erano poste le diverse marche del prodotto che ci interessava, procedevamo e con sicurezza privilegiavamo quello di cui conoscevamo la scritta alla quale più ci tenevamo: "Senza grassi aggiunti". Quante erano un tempo quelle scritte che ci tranquillizzavano e ci inducevano all'acquisto del tal prodotto invece che dell'altro? Oggi la stessa corsia del mercato, la percorriamo almeno in mezz'ora e il tempo è tiranno, ma la lettura sulla confezione di ciò che desideriamo comprare ci impegna molto: c'è da leggere tutto, c'è da sapere molto sul suo contenuto e c'è da soddisfare le nostre particolari esigenze. Tra presenze e assenze più o meno descritte, è un lavoro non indifferente. Sarà che le nostre necessità sono cambiate, sarà che vogliamo salvaguardare la nostra salute, la ricerca doviziosa e puntuale delle caratteristiche dei prodotti, ci impone lo "studio" di ogni acquisto che ci accingiamo a fare. Fateci caso, non interessa più cosa ci sia nella confezione, ci interessa molto di più cosa non deve esserci! Questa è la grande ultima sfida, su questo dobbiamo confrontarci e cercare di non sbagliare. Ogni santo giorno, fateci ancora caso, c'è chi racconta come sia stato scoperto quel tale alimento che non sia più buono come credevamo  e dopo due/tre giorni, v'è una smentita. Ricordate l'olio di palma? E' stato un dei primi elementi da evitare, un "veleno" alimentare che non era possibile assumere per evitare  che  la nostra salute andasse in malora. Oggi quindi siamo a relazionarci con le scritte aggiunte per avvertirci di quello che non è presente: il "senza....." è importante, ci porta al rispetto della nostra salute e ancor di più, andando oltre gli alimentari, al rispetto del pianeta, dell'aria e della natura in genere. Una situazione che ci sta prendendo la mano: "No niente busta, no, niente plastica...", "No, niente gas..." ecc.ecc. Siamo pronti tutti alle rinunce, siamo candidati  alle privazioni, all'astinenza, al controllo massiccio: dalla Coca Cola senza caffeina al vino senza solfiti, dalla birra senza alcool ai detersivi senza fosfati, dal senza zuccheri al senza glutine,  dall' Hamburger senza carne, all'olio senza...olio! Faremmo prima a sapere ciò che c'è in un prodotto che compriamo e no ciò che non ci sia; col tempo saremo pronti a rifarci una verginità dopo aver sciallato con lo shopping compulsivo. Tacitiamo le nostre coscienze per non sentirci colpevoli dei problemi creati, direttamente e indirettamente, dal nostro sfrenato consumismo. Tutto questo solo per il rispetto verso uomini, animali e natura. Ma la domanda sarà: "Quando spenderemo per comprare ciò di cui avremo bisogno, qualcosa dentro ci sarà o no?". 

 
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ATTENTI A QUELLE DUE

Post n°3401 pubblicato il 27 Novembre 2019 da monellaccio19
 
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Da tempo ormai, ho mollato lo zapping che freneticamente esercitavo mentre guardavo la tv. Non avevo un canale fisso, non mi accontentavo mai di quello che seguivo e a volte ero cosi preparato sui programmi dei canali più importanti della nostra tv (rai e privata) che ero capace di rispondere in qualunque circostanza: "Sì, ieri sera l'ho visto!". Altri tempi, da tanto ho cambiato profondamente il mio orientamento, ho subito il malefico cambio della televisione di questi ultimi anni e francamente non sopporto più le trasgressioni, le litigate orrende e vigorose, le piazzate e il trash puro e consistente della tv privata in special modo. Cancellati quindi tutti quei programmi da spazzatura e improntati al talk/scontro, evitati gli schiamazzi notturni, sono e resto tutte le sere con mia moglie nella nostra grande cucina: ceniamo insieme, scegliamo insieme e fino alle 23.30 o giù di lì, seguiamo un film. Perché attenti a quelle due? Perché sono e non mi vergogno di ammetterlo, le nostre scelte prioritarie: non ci perdiamo i film della  Rosamunde Pilcher e della Inga Lindstrom, sul canale La5. Ditemi quello che vi pare, accetto critiche e mi stanno bene, i film tratti dai racconti delle due donne, sono banali, mielosi, ripetitivi nella narrazione e con i finali scontati. Ma ci piacciono quelle storie, ci rasserenano e ci conducono al torpore spirituale che ci fa star bene. Di quei film che io definisco "cartoline illustrate", ci ammaliano le ambientazioni: la Cornovaglia per la Pilcher e la vasta provincia della Svezia; luoghi incantevoli, bellissimi, spettacolari scorci mozzafiato e tanto, tanto sole. A volte mia moglie mi lancia occhiate di richiamo perché ogni tanto mugolo: "Azzarola! Avessi mai visto in questi film, brutte giornate, giornate poco soleggiate, nuvolose con minaccia di pioggia, macché, sempre sole, bel tempo e piacere di guidare belle macchine coupé e scoperte. Eppure sono zone nordiche, siamo quasi vicini all'estremo nord e un caxxo di maglioncino dovrebbe pur servire o no? No, tutti a mezze maniche nelle scene all'esterno e bei caminetti accesi all'interno vestendo abiti completi e tendenti alle stagioni più fredde. Pazienza, va bene lo stesso e quando non ci son film delle due "Liala all'italiana" scegliamo film romantici, d'amore e generosi nelle loro storie banali e con i loro finali ovvi. Dedichiamo tempo e visione anche ad alcune fiction di RAI 1 che seguiamo con interesse (ce ne sono), oppure a film drammatici e certi della loro qualità. Mi acculturo per la scelta seguendo il sito "Stasera in Tv", leggo le recensioni, scarto il trash e la sera credetemi, ci alziamo dalle nostre due poltrone, sazi e appagati. Non vedo l'ora che arrivino le feste natalizie per fare indigestione di tutti i film con gli alberi natalizi che subisseranno le reti tv: vecchi e/o nuovi ce li faremo tutti con arguta selezione. Ma perché poi ci piace tanto fare queste scelte? E' una domanda che ci siamo posti io e il mio 51%: cerchiamo calore in questi momenti particolarmente fragili e poco rassicuranti, spesso la visione serve a confortare i nostri stati d'animo. I film in particolare ci lasciano sognare, ci consentono immersioni fantastiche nelle storie che sono spesso banali perché molto più vicine alle nostre; storie d'amore dove tutti sono implicati, dall'amicizia alla famiglia, c'è una traslazione dei personaggi che invadono le nostre vite e noi con piacere immenso e nonostante i luoghi comuni, accettiamo questi trapassi provando belle emozioni. La leggerezza e la semplicità delle storie sono invitanti proprio per questo e credetemi, di film impegnati da coinvolgere cervello e pathos da tritare e tribolare, non ci va più. Siamo troppo vecchi per quelli e abbiamo già dato. La spensieratezza ci serve e andiamo a cercarla tutte le sante sere. 

 
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SBROGLIATE 'STA MATASSA

Post n°3400 pubblicato il 26 Novembre 2019 da monellaccio19
 
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Ecco come, in occasione della giornata dedicata alla violenza sulle donne, un colpo basso, duro, improvviso e impensabile, possa destabilizzare una situazione che credevamo di conoscere. Non bastano fatti, testimonianze, convegni, interviste, a chiarire e ribadire le cause e le effettive ragioni che spingano uomini ad esercitare violenza, più o meno spietata, sulle donne. l'ISTAT ci serve i risultati dell'indagine condotta nel paese, proprio sul tema della violenza femminile. Numeri e percentuali da lasciare basiti, il pregiudizio dilaga apertamente e trasuda dalle indicazioni dei partecipanti all'inchiesta e riportati su Repubblica. 

Innanzi tutto partiamo dal dato più significativo e fornito in modo semplicistico e prevenuto: "Lo stupro è colpa delle donne". 

Il 40% degli intervistati, sostiene che  se le donne davvero non volessero, molti stupri non avverrebbero.

Il 24% è del parere che tutto dipenda da come le donne vestono.

Il 15% sostiene che se la donna è ubriaca, è responsabile! 

Il 6% infine è convinto che le donne serie non corrano alcun rischio.

Direi che leggere tutto ciò, approfondire questi dati, procuri orticaria fastidiosa e un senso di disagio psicofisico. Siamo a fronteggiare un'ondata pregiudizievole di pareri che poco hanno a che fare con una realtà drammatica e poco rassicurante. Mi permetto solo osservare: "Ma chi avete interrogato per partecipare a questa inchiesta così importante e socialmente utile per fronteggiare opportunamente una delle tragiche fatalità che una donna debba vivere sulla propria pelle giorno dopo giorno? Credete veramente alle menate canzonatorie e beffeggianti di costoro?". 



 
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