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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete " La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Marzo 2021
Oggi mi va di sfiorare un argomento ecologico. Mi è saltato in mente un rewind, un pensiero alla genesi per risalire fino al peccato originale. Ma veramente Adamo e Eva erano sempre completamente nudi, oppure, secondo la solita retorica, indossavano la foglia di fico per coprire le parti intime? Non avevano quindi un guardaroba, ma un solo tipo di biancheria intima: ecologica, pratica e veloce. La foglia di fico resta il primo indumento indossato da un uomo e una donna, lo stereotipo per eccellenza: immaginate quante esperienze hanno vissuto i nostri primi antenati coprendo le loro parti intime solo con la classica foglia di fico. "Dai, facciamo l'amore, togliti la foglia...ti voglio nuda!". Oppure: "Faccio uno streap per te amore, ti va? E giù la foglia!". "Caro vieni a letto, ho voglia, non mi fare aspettare!", e il buon Adamo: "Mi spoglio e arrivoooo!". Adamo che dice a Eva: "Dai...sfogliati!". "Domani faccio il bucato, che hai da lavare?" "Non molto...la foglia e basta!". I fichi sono insuperabili, una bontà unica da leccarsi i baffi: come le ciliegie, un fico tira l'altro e il glucosio tira i valori alle stelle. Inoltre, c'è l'abitudine di preparare, in modo empirico e servendosi di elementi naturali, infusi e/o intrugli che aiutino e favoriscano l'abbronzatura: tra gli altri vi è la foglia di fico e pare che sia indicata per la circostanza. Ecco invece, che a far ricerche e ad approfondire studi, si scopre che la foglia di fico procuri forti irritazioni, abrasioni e addirittura ustioni! Vietatissimo quindi l'uso della famigerata foglia perché può causare gravi danni alla pelle e all'organismo. Siete avvertiti amanti del naturale e del fai da te: meglio affidarsi a qualcosa di sperimentato e più sicuro. A questo punto, scatta la mia perplessità: ma se Adamo e Eva ci hanno vissuto un bel po' in quelle estreme condizioni, il termine "pruriginoso", riferendosi alle parti intime, nasce proprio dall'uso atavico delle foglie di fico messe proprio lì? E i due antesignani cosa hanno patito nel tempo con l'uso prolungato di codesta irritante biancheria intima marcata: "Strappa, gratta e...vinci!"? E infine, pensando alle donne di oggi, la signora Eva, quante foglie di fico avrà provato prima di dire: "prendo questa..."e la commessa di rimando: "La indossa subito o gliela incarto?". Mah...a volte mi vengono strane idee per la testa...mi faccio troppe domande e mi do pure delle risposte. Mi serve un po' di riposo.
Avete visto Sanremo? Ben vi sta!!!!
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Non sono mai stato a Trieste: ho avuto le mie buone occasioni, ci sono andato vicino, ma mi è sfuggito sempre il momento favorevole per visitarla. So della sua bellezza, dei suoi scorci e della sua bora, quel vento che la caratterizza per antonomasia. Domenica scorsa in mattinata, un signore si è attivato per prelevare dal bancomat una corposa somma: delle due l'una, o aveva bisogno immediato di tanto danaro (?) oppure ha scelto il momento sbagliato. Soffiava la bora infatti, e il malcapitato dopo aver ritirato migliaia e migliaia di euro, nel tentativo di contarli per accertarsi della somma ricevuta...ha buttato all'aria una bella sommetta con la complicità del vento che ci ha messo del suo! L'incidente si è svolto nella zona di Piazza Ponte Rosso e mentre le banconote si "dimenavano" in un balletto che colorava l'aria e il cielo, il possessore gridava e si affannava per raccoglierle (sic), oppure coglierle al volo mentre gli accarezzavano la faccia spudoratamente e provocatoriamente, senza farsi prendere. La gente che era là intorno, ha capito che la situazione precipitava e ha deciso di dargli una mano, anche perché molte sono cadute nel vicino canale. Insomma un parapiglia generale: le maggior parte della banconote erano tagli da 500 euro e immaginate l'ansia e la preoccupazione di riprenderle tutte, comprese quelle bagnate. Alla fine, dopo un'audace e coraggiosa battaglia, il grosso del malloppo è stato consegnato al proprietario incauto: asciutte o bagnate poco importa! Ho detto il grosso del malloppo? Eh già, ho detto così perché non tutte le banconote sono rientrate: eppure in acqua non si notavano, galleggiando l'avrebbero viste; la zona è stata rastrellata puntualmente in ogni angolo per verificare, macché niente e il rendiconto finale, non era esattamente pari alla somma ritirata. Vabbè, innanzi tutto lasciatemi redarguire lo sprovveduto: "Ma come? Ritiri bigliettoni per migliaia e migliaia di euro e non ti rechi allo sportello con una capiente busta appesantita da palle di piombo? Prelevi e ti metti a contare con la bora in agguato? Butta tutto nel sacco e corri in un luogo appartato per contarli". E poi, manca qualche banconota? Beh, ma li avete notati quelli che nel marasma generale, erano lì a fare gli "umarell" immobili e osservatori imperterriti, senza che muovessero un dito per aiutare? Ma qualcuno malizioso come me, perché non si è avvicinato a costoro e con un bel sorriso sulla bocca e cordiale amicizia, lo ha salutato con una pacca sostanziosa sulla spalla scomponendolo quanto basta per notare che sotto un piede ben saldo per terra, vi fosse una banconota ben nascosta? Ragà, e dai...chi non l'ha mai fatto anche per molto meno? Figuriamoci con un pezzo da 500 euro! Aveva ragione il grande Pino Caruso: "Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me".
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C'è uno spazio in tv su RAI 1 che un tempo trascinava all'ascolto: posto tra la fine del TG e l'inizio del "prime time", resta lì tuttora anche se ci è completamente indifferente. "I Soliti Ignoti" condotto da Amadeus. Sarà per pigrizia, sarà che il programma da seguire lo abbiamo già scelto, io e il mio 51% non ci affettiamo a girare canale, lo faremo quando sarà giunto l'orario. Quindi ceniamo e distrattamente volgiamo lo sguardo alla trasmissione. Ormai, a parte il momento attuale in cui giocano personaggi noti, ma in nome e per conto dello "Spallanzani", il gioco è divenuto noioso, prevedibile e poco attraente. Forse lo era meno prima del virus, i concorrenti erano più veri e partecipativi, pronti a portare qualche soldino a casa. Questo preambolo, mi induce a raccontarvi una puntata mai andata in onda. Sapete tutti (presumo) che il concorrente in difficoltà, possa servirsi di tre occasioni per chiedere un terzetto di indizi, ed essere aiutato a comprendere che professione svolga l'ignoto. Pertanto, scende al centro il concorrente nr. 4 e la giocatrice, dopo averlo studiato attentamente, gli chiede l'indizio perché è incerta sulla risposta. Primo indizio: "Passo molto tempo della giornata seduto alla scrivania per svolgere il mio lavoro". Pronuncia il signore con la faccia tirata e seria come una sfinge. Secondo indizio: "Per necessità, mantengo contatti giornalieri con tanta gente e prestatori d'opera". L'atmosfera si fa pesante. Terzo indizio: "Nel mio lavoro non sono tutte rose e fiori, spesso gli incontri sono inconcludenti, poco fruttuosi e vani, tuttavia e a parte le tentazioni, devo mantenere sempre buoni rapporti con tutti!". Siamo alla stretta finale, la risposta è determinante: la signora si concentra, esamina i dettagli forniti, comincia a raffrontarli con le possibili attività enunciate nel tabellone. Come sempre, ci sono due o tre lavori che potrebbero essere concilianti con le caratteristiche elencate dal signore mummificato al centro del palco e non autorizzato a fare smorfie, sorrisini e ammiccamenti. La signora è indecisa, non riesce a realizzare e ricorre ad un'ultima chance: "Posso vedere le mani del signore?". Ne ha facoltà! Amadeus l'accompagna al punto oltre il quale non si può accedere e prega la "sagoma" di cartongesso, sempre imperterrito ed estraneo all' ambiente, di mostrare le mani: belle e curate, affusolate quanto basta per intuire che trattasi di persona elegante e poco avvezza ai lavori manuali. Il cerchio si stringe, il momento è catartico, non v'è tempo per pensare ancora, è necessaria una risposta definitiva! La signora ha da scegliere tra: funzionario di banca, tenutario di una casa d'appuntamenti (leggi casino), e un blogger a tempo pieno. Ultimo sospiro e la risposta arriva decisa con il premere la mano sul quadrato luminoso: "Il signore è un blogger a tempo pieno!" Amadeus invita ad aprire il passaporto: 100 mila euro, la signora incrocia le dita per scaramanzia e Amadeus rivolge la fatidica domanda: "Signor Carlo Monellaccio da Bari, è lei che svolge attività di blogger a tempo pieno?". La musica del film "Lo squalo" sottolinea il momento cruciale, si insinua nell'anima e soprattutto nelle orecchie, il latte è alle ginocchia, i gorgioni girano a mille, il tempo passa...dieci secondi...tre secondi l'imbalsamato potrebbe cedere da un momento all'altro e franare definitivamente sul palco, morto e stecchito! Finalmente l'attesa spasmodica finisce e la risposta dell'ormai ipnotizzato, arriva: "Sì, sono io Carlo Monellaccio da Bari il blogger....non a tempo pieno ma a tempo perso!". Gioia della concorrente, applausi e trombe che squillano, ma una domanda resta, per non lasciare l'amaro in bocca: "Vorrei conoscere il mandante di tutte le caxxate che scrivo!".
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