Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 01/03/2018

IL SIGNORE LI FA E POI LI...ACCOPPA!

Post n°2784 pubblicato il 01 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per marcuzzi/d'urso

 

In quale azienda importante, con a capo i diretti interessati al profitto, con una amministrazione e una direzione di carattere familiare, può accadere che tra i rami della stessa società, scoppino liti, dualismi, denunce gravi e si instauri una guerra interna senza limiti? Quale società permetterebbe mai una situazione del genere senza preoccuparsi di intervenire per il bene stesso della azienda e degli affari? Coloro che sono affezionati ai programmi Mediaset e in particolare alle due prime donne Marcuzzi e D'Urso, saranno al corrente poiché seguono, del grande casino messo su, non appena i primi segnali di cedimento dell'Isola, inducessero la direzione dei programmi all'attuazione del piano B: gli ascolti traballavano, i partecipanti erano piuttosto scarsi e necessitava un bel colpo d'ali! Ebbene "Canna-gate" ovvero il "fumo" apparso come per incanto sull'isola, Francesco Monte pedina fondamentale dello scacchiere, hanno consentito di mettere su una boutade di sicuro effetto. Un continuo sussurrare che con il tempo è diventato un fragoroso chiacchiericcio, coinvolgendo un po' tutti e i più rissosi della trasmissione. Ma non basta, per rendere tutto più veritiero e scabroso, Ricci con il suo "Striscia la Notizia" e le "Iene" hanno dato manforte alla menata, scendendo in campo e azzuppando in quel tazzone dove ormai c'era di tutto e di più. Tutto questo, naturalmente ben supportato dai media e dai social, ha generato un grande alone sconcertante e pruriginoso sul programma morente e bisognoso di vitalità. Non è bastato? Niente di grave, hanno portato in campo la D'Urso che dalla sua tribuna ha magistralmente  sciorinato ancora trash sul problema e avviando così il girotondo dei personaggi tornati dall'isola perché buttati fuori. C'è di tutto: interviste da una parte, confessioni dall'altra, botte da orbi, stracci che volano ormai da giorni, nervosismi incontrollabili e tanta carne al fuoco per mantenere viva l'attenzione dei soliti amici che seguono il programma. Infine, e questa sarebbe l'estrema testimonianza, la verità assoluta, qualcuno dei scartati tornerà sull'Isola! A far che? Mah...booh....ad alimentare il fuoco? Insomma, io desidero essere smentito, faccio supposizioni? Ebbene, spiegatemi perché Mediaset non redarguisce severamente nessuno e non ponga fine a tutte 'ste menate che vi ho raccontato: una buona azienda lo farebbe al suo interno. Lo so che nessuno di voi segue il "trash", ma una risposta logica e saggia la potreste fornire ad uno che non capisce e non "caprà" mai? Ma è tutto organizzato con l'autorizzazione delle alte sfere, oppure questi fanno i comodacci loro? Io sostengo che sia l'Azienda per accertato DNA, a scegliere queste tattiche becere per raccattare share. E non finisce qui.

 
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LACOSTE: E IL COCCODRILLO DOVE STA?

Post n°2783 pubblicato il 01 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per lacoste polo

 

Per una di queste magliette, all'epoca tale era e chiamarla polo a noi ragazzi pareva brutto, racimolai soldini "crestando" molto sulla spesa o su qualche commissione che mia madre mi imponeva per necessità.  Un sacrificio lungo nel tempo, rinunce pesanti sul fumo e altri piccoli svaghi,  ma alla  fine avevo 14 anni quando ne comprai una originale senza decidere per il colore: erano tutte così belle e ambite che il commesso ne pose una dozzina sul bancone e io, chiudendo gli occhi dopo aver mischiato la sequela, ne scelsi una a caso: non avrei potuto sbagliare e nemmeno pentirmi. Me ne capitò una azzurro chiaro, l'annusai e dissi: "La prendo!". Che maglietta, che stile sui jeans Levi's, che figo quando la indossavo e nessuno ammirava me, ma la mia polo!!!! Oggi ne posseggo un paio, ma nel tempo passato è stato uno scialare continuo: con i miei fedeli amici, i "quattro cavalieri della ave...te finito di rompere le palle?", era una gara a chi ne possedesse di più. Fisse giovanili, trand che all'epoca si potevano contare sulle dita e a dimostrare quanto fossero così importanti per l'abbigliamento, resta la conferma come oggi il marchio Lacoste sia ancora un classico per tutti a prescindere dai tennisti per cui era nata alla fine degli anni venti! Quasi mi prendeva un colpo leggendo un titolo durante la scorsa dei soliti quotidiani: "Addio coccodrillo...". "O kaxxo, che altro? Qua stanno chiudendo tutti, si passano per mano i marchi, i cinesi fanno incetta, vuoi vedere che Lacoste chiude o cede il marchio?". Mi precipito a leggere e tiro un sospiro di sollievo: l'addio è solo momentaneo, l'azienda depone a favore di alcuni animali che rischiano un' estinzione definitiva e per cui entra in una operazione benefica affinché si raccolgano soldi per aiutare: la tigre di Sumatra, il gibbone Cao Vit, il rinoceronte di Giava. Essi sostituiranno per un breve periodo, il famoso coccodrillo verde su 1.775 magliette bianche destinate a portare (sempre in verde), i tre animali destinati a scomparire. Beh, ci può stare, è cosa buona e giusta e non saranno queste modifiche a fini beneficiari a bloccare le vendite. Anzi, a Parigi sono già stati venduti 150 capi subito dopo aver dato la notizia nel corso delle sfilate parigine in cui Lacoste era presente. Vediamo se arriva qualcosa quaggiù e me la compro, quanto meno sarà capo unico nel tempo e varrà pur qualcosa; intanto ho aiutato quegli splendidi animali a sopravvivere. Però, pensandoci bene, contatterò la direzione marketing per suggerire di fare altrettanto con altri animali in via di estinzione: magari, pure cento polo classiche con il mio logo di monellaccio sul petto rigorosamente color verde, le potrebbe proporre: non sarò animale, ma in via di estinzione ci sono, eccome! Tra amici e familiari manco cento persone disponibili a compare?

 
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