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Messaggi del 17/05/2018

SELFIE? FAMOLI STRANI

Post n°2875 pubblicato il 17 Maggio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

La notizia è di qualche giorno fa, la rete ha reagito giustamente, manifestando critiche aspre contro il deplorevole comportamento delle quattro signore che hanno fatto selfie a iosa nel Palazzo Ducale di Napoli, dove si svolgeva una manifestazione  piuttosto fashion: "Wine and the City" con la partecipazione di personalità e politici. Le quattro amiche ochette per nascita, non erano interessate alla manifestazione e oltrepassati i limiti che vi sono nel famoso palazzo, hanno invaso settori vietati alle persone: troppa roba importante, arredamenti sopraffini, preziosi e cimeli storici di valore. Vestite elegantemente, truccate come una serata del genere richiedeva, hanno scorrazzato per tutti i saloni vietati e si scattavano selfie a garganella come se bevessero acqua fresca. I sorveglianti non si sono resi conto delle intruse e in particolare, la diffusione del selfie postato mentre si affannavano a star addossate e sedute sul prezioso scranno reale, ha fatto il giro della rete. Qualcuno, ancora una volta ha definito la scorreria una ragazzata (quando cancelleremo questo termine dal nostro vocabolario?) mentre altri parlano di atto grave e quindi a rischio denuncia per le quattro signore. La notizia mi serve per una comparazione curiosa e che dovrebbe indurci a riflettere sul fenomeno dei selfie. Il Papa su questo argomento ha fatto una battuta che la dice lunga sull'abitudine diffusissima del seflie fatto con persone celebri e note. Nel caso del Pontefice, Papa Francesco ha riferito piuttosto divertito: "Una volta, chi aveva la fortuna di avvicinare il Papa, tendeva a baciargli la mano, era il minimo che si possa e si debba fare per il supremo capo della Chiesa Cattolica. Bene, oggi tutti mi avvicinano quando sono tra la gente e quasi tutti sono pronti a scattare il seflie con me. Io avvicino il capo alla loro testa e sorridiamo entrambi". Il Papa ci scherza su, ma è una realtà che ormai induce tutti  a fare follie: non dimentichiamo chi per scattare foto estreme, sia morto per l'alto rischio cercato. Se si va ad una presentazione di un libro, l'autore dopo la parte iniziale dove si parla e si discute, si pone a disposizione dei presenti per autografare la sua opera in possesso dei lettori. Ebbene, non si usa più, oggi basta un selfie insieme a lui e della dedica autografata non frega a nessuno! Potrei andare avanti, ma mi fermo qui: una piaga del nostro tempo o una necessità impellente della quale non si può più fare a meno? Siamo a forzare le situazioni in tutti i modi e in tutti i sensi, ma del selfie chi riesce a farne a meno? E domani cosa accadrà? Al posto del selfie cosa potrà mai suffragare e glorificare l'incontro con una persona alla quale teniamo? Cosa potremmo conservare ad imperitura memoria di quel fatidico incontro? Una piccola parte del suo corpo sottratta con forza? Un lobo? Una falange, un lembo di pelle? Un pelo dal naso?

 
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