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Messaggi del 28/05/2018

MACCHINA RIMPIAZZA UOMO E...UOMO CHE FA?

Post n°2886 pubblicato il 28 Maggio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Avrete letto dell'operaio Lahbib Oussmou, da trentanni al lavoro presso la Greif Italia SpA nello stabilimento di Melzo: licenziato improvvisamente perché sostituito da una macchina automatica che esegue esattamente il suo lavoro alla catena produttiva. L'uomo non serve più e l'azienda, senza remore e senza un minimo di attenzione, ha provveduto al rimpiazzo. Nel prendere atto delle conseguenze fatali e drammatiche, rileviamo almeno la freddezza, il calcolo estremo, la assoluta mancanza di tatto verso l'uomo licenziato: un preciso e distaccato gesto senza voler considerare gli aspetti umani e personali. Ognuno ha una sua storia, una sua personalità, un suo merito e non dovrebbe essere trattato alla stregua di una macchina e ancor più, sostituito da un automa che ti rimpiazza e ti sbatte fuori dal lavoro.  Vi propongo una riflessione molto pertinente e attinente al luogo su cui operiamo, ovvero alla piattaforma di Libero. Saprete tutti che a gestire questo social su cui operiamo in tanti, vi sia un algoritmo: un sistema informatico che ci gestisce e ci governa nel postare articoli, scritti e informazioni. Ognuno di noi, nel suo campo, si muove come vuole e se viene preso in considerazione da Libero per meriti, per interesse e/o per altre buone ragioni, passa "nelle mani" del perverso algoritmo: o per ottenere l'oblio,  oppure la relativa messa in evidenza nel quadro generale della piattaforma con le opportune sezioni. Mi sembra giusto, è un sistema per non coinvolgere l'uomo (più fallibile rispetto all'automazione?) e rendere quindi più imparziale, consono e qualificato il lavoro. Molti di voi, spesso e in un recente passato, mi hanno parlato di strane combinazioni circa l'esposizione del proprio lavoro: molti che non solo non sono inseriti, ma che passano dall'oggi al domani, da una certa "attenzione" ad un'altra meno coniugabile con le posizioni generalmente occupate. Tanto è vero che molti malignamente hanno pensato che oltre l'algoritmo ci fosse una manina umana che aiutasse alcuni fortunati blogger. V'era un amico che ha raggiunto vertici mai toccati da nessuno: 4/6 presenze in un solo quadro di dieci posti: ogni giorno così, con buona parte dello spazio occupato solo da lui. Meritava evidentemente e quindi gli spettava soverchiare gli altri. Tuttavia, molti pensavano all'algoritmo che funzionasse male, oppure covava il sospetto che ci fosse l'amico dello staff che provvedesse manualmente a sostituirsi all'automazione. L'amico non c'è più e l'abbiamo notato tutti, però ci sono altri che come furbetti del quartierino, fanno giochi di prestigio per essere presenti nella stessa pagina con più post al giorno.  Poi c'è chi passa tre volte di seguito un post attaccato all'altro, quindi tre affiancati e poi....e poi tanta confusione, tanto ristagno e ospiti che in tempi piuttosto recenti venivano solo per leggerci e ora...puntano altrove. Ecco, l'uomo è capace di sbagliare e/o fare bene se è imparziale e al di sopra delle parti, la macchina è al di sopra delle parti ma non tiene conto dei meriti e delle priorità personali, delle qualità esplicitate e di tutto ciò che contribuisca alla bontà della piattaforma. Eppure non ci vuol molto, basta relazionarsi, entrare nei blog e nei post e selezionare con senno e capacità. L'algoritmo è il nostro male, funziona "ad capocchiam" e se poi ci si mette anche l'umano interessato, allora è la fine. Come il povero operaio sostituito da una macchina, licenziato dopo trent'anni e colpevole di essere solo un numero di matricola, senza una storia e una attività che deponessero a suo favore. Insomma roba da macchine, automi e...algoritmi!

 
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