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Messaggi del 16/10/2018

ETIMI ESTERI E PRETESE INSOPPORTABILI

Post n°3025 pubblicato il 16 Ottobre 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per olivia's la cala

 

 

Credo che abbia pensato a tutto l'incauto signor Michael Farrell per donare alla sua signora Kellie, una serata da ricordare come il giorno del loro matrimonio. Infatti, per il loro anniversario, il nostro sfortunato amico ha pensato di fare un grande sforzo economico per festeggiare nel miglior modo possibile, una serata indimenticabile. Ha tenuto conto di tutto ciò a cui sarebbe andato incontro poiché aveva scelto un locale celebre in tutto il mondo, quel "Olivia's La Cala" a pochi chilometri da Marbella in Spagna. Ohibò...e che avrà mai di tanto speciale e particolare? Ci sono tantissimi locali al mondo dove si magia bene e si vive un contesto appropriato per una location (?) di classe. Eh no Carle', ti sbagli poiché il tanto decantato ha un suo "dress code" da rispettare assolutamente e severamente. E' per questa ragione che Mr. Farrell, sapendo le regole istituzionali del posto, ha pensato a tutto e si è attenuto al rispetto delle norme: ha addirittura prenotato sei mesi prima proprio per evitare sorprese. Partiamo da quel termine anglofono che fa mucchio selvaggio con tutti quegli etimi entrati di prepotenza nel nostro lessico corrente: "Ekkevordì"?  "Dress code" è un insieme di regole da rispettare circa l'abbigliamento, per poter accedere e/o presentarsi in un posto di alto livello sociale. Ecco, il nostro mister (e dagli con i termini esterofili) ha avuto l'obbligo di trasmettere alla direzione dell' "Olivia's" via mail (ancora?), le foto del suo abbigliamento e di quello della moglie perché la sua costosa prenotazione fosse accettata. Lui lo sapeva, si era ben informato circa la mise (sic) da rispettare: perciò aveva fatto sacrifici per condurre la Kellie in quel locale di lusso. Aveva speso tanto per l'abito della signora e per il suo, non aveva badato a spese ed era certo che non vi sarebbero stati problemi: ha mandato le foto e ha aspettato la conferma definitiva. Una attesa che valeva la pena, non stava nella pelle Mike e che occasione unica aveva creato per festeggiare l'anniversario di matrimonio. Finalmente giunge la comunicazione e....grande delusione. La direzione non riteneva le sue scarpe appropriate per la serata! Comeeeeee? Le scarpe non andavano bene? Pagate 340 (solo?) e non erano all'altezza? Il tapino mortificato e mestamente ha tentato una mediazione, una commovente sceneggiata per non rimanere fuori e rinunciare al sogno. "Le sue scarpe, per quanto riguarda il nostro "dress code" (insisti?) sono considerate scarpe da ginnastica!" Inferto il colpo mortale per il locale era chiuso il discorso, tuttavia vista la cortese insistenza di Farrell, alla fine ha ceduto eccezionalmente accettando quelle calzature e ha confermato la prenotazione. A quel punto è stata la moglie a pregare il marito perché rinunciasse alla cena lì dove si sarebbe sentita a disagio visto il cerimoniale. Fine della storia. Brava Kellie, ottima decisione nonostante la prodiga accettazione della direzione: magari al dirigente gli sarà scesa anche l'ernia per lo sforzo disumano! E poi andiamo su, andarci per cosa? Per raccontare a tutti che ci eravate stati per una unica e irripetibile serata? Ma no, c'è tanto altro da raccontare, le belle storie si possono raccontare anche senza averle vissute: la fantasia aiuta molto quando ci si vuole bene! A proposito: io ho un paio di scarpe da 360.000 euro. Le ho comparate al TAKE OFF (visto? non ce ne libereremo mai) e se andassi da "Olivia's", mi caccerebbero a pedate nel sedere. Invece i calcioni glieli darei io, confermando che con il rapporto tipico del mio Take Off, i 360 euro pagati con il "diviso sei", le ho avute per 60 euro! Ma andate affa'cucolo "senores de la polla". La traduzione andate a cercarla...

 
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