CARICO A CHIACCHIERE

seguito del post del 9 luglio u.s.

Mentre sono a godermi il fresco dell'aria condizionata, si apre la porta e un'altra bonazza entra salutandomi con estrema educazione: "Buon giorno dottor Carlo, sono la podologa, dott.ssa Pedestre". Azz! La situazione sembra prendere una sua definitiva dinamica: "Buondì a lei signora, mi permetta ribadirle che non sono dottore, ma solo...infermiere...", le strappo un sincero e spontaneo sorriso. Lei si sistema di fronte a me su un apposito sgabello, mi aiuta a sistemare le gambe distese sulle due appendici davanti alla mia seduta e mi sfila scarpe e calzini. Non vi  intratterrò molto, in poco più di un'ora, mi ha trattato piedi e gambe inferiori, come nessuno mai: un lavoro accurato e molto attento, mi ha trattato le unghie con attenzione e con gli strumenti adatti, mi ha raschiato, livellato e levigato tutto con raspe, tronchesine e limette varie. Mi ha sistemato le unghie e ogni piccolo punto sensibile, è stato trattato alla perfezione. Insomma, alla fine mi sono ritrovato con due piedi perfettamente curati e due arti inferiori tonicamente in forma. E' stata una un'esperienza unica e piacevole: non solo un trattamento abilmente eseguito, ma poi con una bella signora alla quale tra una chiacchiera e l'altra, avevo citato il famoso "nomen omen" a sottolineare come il suo cognome fosse molto azzeccato,  è stato ancora più confortante. Dopo aver indossato i calzini e le scarpe la signora mi ha accompagnato nella sala d'attesa per attendere mia moglie che avrebbe finito di lì a pochi minuti. Stando seduto sempre al fresco, ho ricostruito tutto ciò che nel lungo tempo abbia portato a questa esperienza: i miei piedi sono, a partire da qualche anno, affidati alle cure del mio 51%. Queste operazioni le facciamo a casa e lei si è sempre prestata volentieri visto che da solo, come al solito, non riesco mai a combinare nulla. Il punto di rottura sono sempre io: borbotto, contesto, richiamo, rimprovero e sono sempre lì a dire e ridire, fino a quando un bel giorno, lei è sbottata e mi ha detto: "Carle'...mi hai rotto, senti caro il mio Piedone lo sbirro, d'ora in poi o fai da solo o andiamo da un podologo! Sono stufa dei tuoi richiami e dei tuoi interventi!". Basito e sorpreso, ho replicato: "Senti mani di fata, basta dirlo, non ti va più? Va bene, si va dove dici, non ho problemi, io sono uno che si adatta, capisci a' mmè!". Beh, dopo questo arco voltaico che abbia prodotto scintille a mille, ora posso dire che la sua idea non è stata malvagia, sono convinto che sarà la soluzione ideale e cosi so come sarò trattato e come potrò lustrarmi la vista...se non cambiano improvvisamente il personale presso il centro di bellezza.