CARICO A CHIACCHIERE

Ma allora ce l'avete con noi? Se siamo giunti a questo tipo di decisione, significa colpire chi usufruisce del "calcio balilla" sulla spiaggia e/o più verosimilmente, posti fuori dal bar del lido. Si sono incazzati tutti, a Margherita di Savoia in Puglia, è stata comminata la prima multa a un gestore del lido,  per il possesso del biliardino ad uso di tutti i bagnanti.  Una norma emessa e appena entrata in vigore, il calcio balilla viene equiparato alla stregua dei flipper, dei videopoker e delle slot machine. Il Monopolio di Stato, provvederà quindi a scovare chi detiene l'orpello ludico e verificare che venga pagata la relativa tassa. Eppure, al contrario dei citati macchinari elettronici dove si gioca per vincere qualcosa, il biliardino non ha tali scopi e a parte i tornei ufficiali, chi si accinge a giocare una partita, lo fa per passatempo, per spirito agonistico e senza alcun riscontro per il vincitore. La notizia, volata velocemente in rete, nel giro di poche ore, ha smosso l'Italia: "Ma che kakkio c'entra il calcio balilla con i flipper, i video poker e le slot machine? Dove è l'azzardo? Dove e come si rischia giocando manualmente al biliardino?". Raga', poiché alle nostre camere di rappresentanza non c'è un cazzo da fare e si apprestano ad andare in ferie, vi saranno interpellanze perché si chiarisca come mai sia scattata la tassa sul calcio balilla in spiaggia. Non ridete su...vi prego, è come se in quei luoghi deputati a deliberare leggi e norme, nessuno si sia preso la briga di leggere questa legge scritta in piccolo e passata inosservata. Facciamo ridere come al solito e l'importante è rovinare le vacanze agli italiani. Molti lidi già hanno eliminato i biliardini per non essere multati, grandi e piccoli dovranno puntare su altri giochi da spiaggia, sempre che non spuntino altre tasse. Chi non abbia mai giocato al biliardino, alzi la mano! Quante ore passate con gli amici, quante battaglie e quanti gelati scommessi, ora invece...forse rimpiangeremo ciò che nella nostra vita sia stato un totem, un passatempo innocuo e agonistico, per la gioia di chi si accontentava di poco.