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Messaggi del 05/09/2017

TAR: CORSA AD OSTACOLI

Post n°2471 pubblicato il 05 Settembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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I TAR (Tribunali Amministrativi Regionali) nascono agli inizi degli anni settanta nel contesto delle Regioni: sono tribunali che si occupano dei problemi che riguardano i cittadini e la propria regione. Però, in caso di tematiche riferite ad una regione, ma sollevate su questioni che riguardano tutto lo stato, allora l'unico TAR competente per tutti, è quello del Lazio. Già l'istituzione  di codeste sedi giudiziarie/amministrative, fu una iattura unica: servivano e servono a creare posti di lavoro referenziali e compiacenti. Sono (all'italiana) un modo come un altro, per entrare in quel giro perverso che solo noi vantiamo al mondo: il famoso vicolo cieco, ossia, un pezzetto di strada dove si attirano le buone intenzioni...per soffocarle! Orbene, tutti si chiedono perché il TAR del Lazio si sia occupato del problema sorto in Lombardia, precisamente alla "Università Statale di Milano"? Perché è entrate nel merito del "numero chiuso" deciso per le facoltà umanistiche? Troppi iscrizioni per queste discipline e non essendo in grado di assicurare a tutti il dovuto, solito e spettante impegno, la "Statale" ha deciso di fermarsi al numero chiuso per evitare sbavature che avrebbero potuto scombinare il lavoro inappuntabile dovuto agli studenti. Non fa una piega, legittima decisione e normale amministrazione. Invece c'è chi si è ribellato (anche in questo caso all'italiana) e si è rivolto al TAR del Lazio e no a quello lombardo, poiché la questione riguarda la laurea, quindi un problema nazionale. Il Tar del Lazio ha esaminato la questione è ha dato ragione ai ricorrenti ritenendo iniqua la decisione di Milano. Tutto da ridere, applicheranno anche le leggi questi signori "togati", ma a naso, a percezione, sono a zero! Se qualcuno si prendesse lo sfizio di contare i NO emessi negli ultimi tempi dai giudici laziali conterebbe molti No e qualche SI. Un continuo bloccare ogni legge, ogni norma e ogni disposizione: basta che si accontentino i ricorrenti. Un sadismo burocratico che ferma di fatto ogni tentativo di realizzare qualcosa: tutto viene bloccato e si deve perdere tempo! Una Università seria che non può bloccare un numero di iscritti per evitare troppe persone in certe facoltà e nel contempo, garantire l'insegnamento regolare e qualitativamente dosato per tutti gli iscritti, non può decidere? Deve rimettersi al TAR del Lazio che magari non sa una mazza della situazione Milanese? Siamo all'incubo, alla spada di Damocle pendente sulla testa di tutti. E non sarebbe ora di eliminare questi tribunali inutili, costosissimi e sempre pronti a creare scompigli in quella torre di Babele che è la nostra burocrazia? Snellire e risparmiare sono verbi sconosciuti nel nostro paese a livello politico e amministrativo. Sveglia, così non si fa l'Italia, la si affossa sempre più!

 
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VIVI O MORTI SIAMO SEMPRE ALLA POLEMICA

Post n°2470 pubblicato il 05 Settembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per buondì motta

 

A noi italiani, per come sappiamo inventarci e metter su polemiche sterili e campate in aria, non ci batte nessuno. I nostri maestri sono i politici e tutti coloro che innalzano polveroni per nascondere ben altre verità scomode. Lo spot del "Buondì Motta" ha fatto arrabbiare molti telespettatori, specie le mamme sono molto indignate per una violenza inaudita e per una conclusione altrettanto tragica. Quel meteorite che cade spaventosamente sulla mamma ingenua mentre commette uno spergiuro sulle pretese della figlia circa una merenda con requisiti impossibili (per la mamma), è uno modo come un altro per sottolineare che non si...giura mentendo spudoratamente. Punto! Che c'è di male? Anzi, ora ci rimette la pelle anche il papà nella seconda versione dello spot della Motta. Siamo all'inverosimile, ci inalberiamo di fronte all'ironia, al sarcasmo spietato e divertente, senza una ragione plausibile. Ma i bambini somatizzano la violenza? Beh, se pensiamo alla violenza fantastica dei cartoni animati dove sempre con sarcasmo, accadono cose impossibile e traumatiche ai famosi protagonisti, i nostri ragazzi dovrebbero essere scafati e pronti a tutto. Io non sono portato a credere che un bambino di fronte a quella scena divertente del meteorite che spazzi via mamma e tavola imbandita, si traumatizzi. Il problema è un altro e forse la bambina andrebbe educata in altro modo. E' vero che viviamo il tempo delle grandi contraddizioni: oggi va bene tutto, domani va bene il contrario di tutto. Le vaccinazioni sì o no? L'olio di palma si o no? I coloranti, gli zuccheri, i grassi e tutte le "porcherie" che finora abbiamo mangiato noi e siamo ancora qui a rompere le scatole come la bambina dello spot, qualcosa dovranno pur significare, o no? La carne rossa oggi va bene, domani no, i lupini aiutano i diabetici, insomma, non passa giorno che una notizia non smentisca quella del giorno prima. Viviamo con ansia e paura, ci spaventano apposta, è uno squallido disegno che ci porta erroneamente a valutare situazioni che per evitarle, dovremmo puntare verso altri...prodotti. La bambina con la sua richiesta: " Mamma, mamma, vorrei una colazione leggera ma decisamente invitante, che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità" è solo figlia di questi messaggi tambureggianti e insistenti della nostra nuova cultura dell'informazione; dovremmo sapere ormai quanto sia ormai lontana dallo standard che conosciamo. Pertanto, suggerirei: accettiamo lo spot brillante e divertente, ormai dovremmo esserci anche stancati delle solite menate di quei passaggi pubblicitari dove tutto fila liscio, politicamente corretti, senza colpi di scena e noiosi da morire. Apriamoci al sorriso e alle sorprese, non facciamo i moralisti ad ogni costo e per ogni sciocchezza che sparano in tv, sulla stampa e nei social. Impariamo a discernere da soli, facciamoci attenti e capaci di gestire le nostre scelte e i nostri orientamenti. Finora non è mai morto nessuno...a parte i genitori della bimba viziata. Infine, la notizia più importante è un'altra: quello che si credeva un meteorite che colpisce prima la mamma e poi il papà, non è un meteorite ma un missile dell'unico pazzo che sulla faccia del pianeta, ne lanci uno al giorno! Questi sono i problemi di cui preoccuparsi! Azzarola!

 

 

 
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