Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 29/04/2019

PUZZA DI BRUCIATO

Post n°3205 pubblicato il 29 Aprile 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Quando uno dei figli dei coniugi Rutelli, la ventinovenne Serena, decise di partecipare alla edizione corrente del "Grande Fratello", i genitori ebbero un sussulto: prodighi di consigli, papà e mamma cercarono di metterla al corrente dei tanti "contro" e dei pochi "pro", incontro ai quali  sarebbe andata per la partecipazione. Nessuna proibizione, molto aperti e disponibili, misero la giovane donna al corrente dei rischi e lasciarono che Serena decidesse il da farsi. La ragazza insegue questo sogno da quando aveva 19 anni e quindi l'occasione, non ha voluta perderla. Detto fatto, le porte della casa si sono aperte anche per lei e la sua partecipazione è stata realizzata. Orbene, dovete sapere che Serena e sua sorella Monica, sono state adottate dai Rutelli: erano in una casa  famiglia e giovanissime furono affidate a persone serie capaci di garantire loro una crescita adeguata, studi, amore e benessere. E' quello che è accaduto e la famiglia è andata avanti per anni senza problemi e in piena armonia. Orbene, mentre le esperienze della ragazza nella casa si arricchiscono, improvvisamente, dopo anni di silenzio, pare che la mamma biologica delle due ragazze, Serena e Monica, si sia fatta avanti contattando la redazione del programma. In questi giorni appena trascorsi, la Barbara D'Urso, come al solito, ha sbandierato questa notizia per arricchire lo share della puntata di questa sera: "Serena riceverà una lettera scritta dalla mamma biologica. Deciderà lei stessa se leggerla o meno". Quindi, perdonate il mio cinismo incontrollabile, ma presumo e sento odor di bruciato in tutta questa sceneggiata. Da anni non si fa viva e ora compare, si presenta in redazione e mette sul piatto dell'audience, una lettera che la ragazza riceverà durante la trasmissione? Beh,  pensate ciò che volete, della D'Urso sappiamo tutto, ma dei Rutelli no. Mi sorprende come siano passivi su questa sceneggiata che strumentalizza molto la posizione della ragazza nonché la loro stessa situazione: hanno quattro figli di cui uno naturale e tre adottati. Serena per la sua sfrenata voglia di partecipare al grande fratello, non dovrebbe prestarsi a questo sporco giochetto che andrebbe affrontato in piena intimità. Siamo proprio scesi in basso e di più non credo si possa. Staremo a vedere stasera cosa accadrà in TV? Se ci tenete accomodatevi pure!

 
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UN BEL DI' VEDREMO

Post n°3204 pubblicato il 29 Aprile 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Il teatro "Biondo" di Palermo, non è poi tanto antico e prestigioso come tanti altri teatri italiani che godono di storiche radici culturali e artistiche. Nato nel 1903 grazie all'intraprendenza dei fratelli Biondo, fu subito inserito nella grande rosa dei teatri palermitani come il "Santa Cecilia", il "Bellini", il "Garibaldi" che già da tempo erano il fiore all'occhiello della grande cultura palermitana. Erano anni d'oro quelli che puntavano al novecento e la crescita dei luoghi dove si programmavano le serata ricche e fastose della lirica e del teatro a Palermo, non mancavano. Gli anni passavano e questi cenacoli sempre affollati di spettatori, garantivano la necessaria base culturale per avere in cartello sempre nomi e opere eccellenti per la tante rappresentazioni. Poi col tempo, così come per tanti teatri, è mancato il giusto e necessario supporto e il lavoro per gli enti teatrali, ha accusato diversi colpi bassi. Oggi sono pochi i teatri in Italia che non lamentano la crisi e i bilanci in rosso, gli altri fanno sacrifici immani soffocati dai debiti e dalle programmazioni che sempre più mutano, col gusto effimero degli spettatori. Ebbene, una notizia mi spinge a scrivere questo post: la direzione del teatro "Biondo" è stata affidata a Pamela Villoresi. Non solo una grande, esperta attrice di prosa da lunga pezza,  ma donna a cui viene affidato l'ingrato compito che molti maschietti prima di lei non hanno saputo affrontare con le dovute maniere. La Villoresi, quasi sveniva alla comunicazione della carica affidatale, non si dava pace per la scelta premiante: le donne alla guida di enti teatrali in Italia si contano sulla punta delle dita: circa dieci anni fa al "S. Carlo" di Napoli fu promossa Rosanna Purchia, più recentemente Laura Sicignano ha ricevuto l'incarico di dirigere il "Teatro Stabile" di Catania e ancora indietro, la Cecilia Gasdia che dirige la famosa "Arena di Verona", mentre il "Teatro Due" di Parma, è condotto da Paola Donati. La Villoresi è l'ultima in ordine di tempo e spero non sia l'ultima donna a prendere possesso di una direzione molto importante e delicata come quella del "Teatro Biondo". Si tratta di donne molto in gamba e dispiace per i maschietti ma queste ci sanno fare eccome: sanno e sapranno confermare la loro dedizione e la loro professionalità per amore del teatro, per la voglia di fare cultura che sazi la gente; prosa e lirica non sono canzonette, sono manifestazioni che meritano la massima attenzione: i giovani specialmente devono e spero lo facciano, appassionarsi a queste due forme culturali eccezionali e capaci di contribuire alla formazione delle classi dirigenti del domani prossimo a venire. Le tre donne: Villoresi, Sicignano e Purchia sono tre bandiere che sono arrivate con percorsi diversi a questi prestigiosi incarichi e credo sia determinante lo spirito che le accomuni: "Tessere i buoni rapporti e fare sinergia, senso del servizio e no del potere, credere in se stesse senza pavoneggiarsi e infine, evitare come spesso fanno gli uomini, di fare i lobbysti e puntare sul lavoro di gruppo, senza alzare steccati". I risultati finora ottenuti e quelli a venire sono e saranno di buon auspicio. Ricordiamoci che solo donne con le palle possono tirarci fuori da questa brutta aria che circola: le donne sono una grande risorsa per questo paese. 

 
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