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Messaggi di Aprile 2018

UN PAESE DOVE PAGA SOLO LA STRAFOTTENZA

Post n°2852 pubblicato il 25 Aprile 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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Quello che vedete è uno scorcio della mia città: più precisamente è uno dei tanti angoli di Bari Vecchia. Meta turistica gettonata per i suoi vicoli, per le sue bellezze artistiche e storiche, tutto per incorniciare il nostro gioiello antichissimo: la famosa Basilica di S. Nicola. Il borgo antico non è asfaltato e il basamento è formato da quelle che vedete in foto: grandi pietre generalmente rettangolari, chiamate "chianche". Sui vicoli della città vecchia, si affacciano prevalentemente locali detti sottani che sono abitazioni vere e proprie, un ingresso diretto dalla strada, no una porta, ma una porta/vetrina. Caratteristica della gente che abita in questi sottani, è la laboriosità, specie gli anziani, producono manulmente in strada (come da foto), le famose orecchiette di pasta fresca e poste in vendita diretta ai turisti: un "take away" che identifica la nostra tradizione popolare. Ho avuto piacere a scrivere questa introduzione perché punto ad una notizia di questi giorni, ma non nuova poiché non è la prima volta che accade in Italia. Notate le chianche? Sono belle pulite perché da sempre nel borgo antico, chi abita un sottano oppure il gestore di un negozietto sempre alla strada, ha la buona abitudine di spazzare e lavare il davanti della porta e i laterali. Così facendo, i vicoli che non sono molto larghi, sono lindi e puliti perché ognuno provvede per la sua pertinenza e quindi i confini si lambiscono. I turisti si chiedono sempre come facciano nonostante il movimento pedonale, a tenere pulita e lavata la particolare pavimentazione di chianche. A Passogatto (RA) nella bassa Romagna, un cittadino è stato multato dai vigili urbani perché sorpreso a pulire la strada pertinente la sua abitazione. Un lavoro che fa spesso il signor Cenni e non lo fa solo per il suo personale tornaconto (è bello avere la parte prospiciente la propria casa sempre pulita), ma è un servizio che ovviamente rende e conviene a tutta la comunità perché il nostro eroe non si limita solo a ramazzare, ma a falciare erbacce fastidiose e poco igieniche. Oh bella, diciassette euro di multa ingiustificate per lui, ma resta l'amarezza per una follia che come  ho detto, riguarda un po' tutti: è accaduto a Roma per l'emergenza immondizia, è accaduto in altre città e ora nel piccolo paesino del Ravennate, ohibò, ma che cosa ci prude? Ma per quale balzana legge comunale si deve subire tale sorte? Commettiamo di tutto e di più,  in Italia ormai manca solo che si rubino tra ladri e siamo alla fine, e qua si precipitano i vigili a multare chi spazza la strada? Il pubblico non si tocca, tutto ciò che è pubblico può essere solo governato da chi amministra e non si concedono grazie a nessuno. Vabbè, magari le amministrazioni comunali provvedessero sempre e puntualmente, saremmo felicissimi e soddisfatti!  Pertanto, il signore pagherà come abbiano pagato tutti finora, ma ha giurato che se ne fotterà della strada. E come dargli torto? A Bari vecchia non è mai successo e se accadesse che qualcuno voglia interrompere un'antica quanto benefica tradizione, si scatenerebbe una rivoluzione popolare che non augurerei a nessuno: le donne del borgo non accetterbbero mai e finirebbe in una rivoluzione con colpi proibiti: mazzate a tutta forza con orecchiette, cavatelli e strascinate! Altro che bon ton, la dignità e la forza delle nostre donne non si mettono in discussione.

 
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MANCANO SOLO LE SCUSE DELLA VITTIMA

Post n°2851 pubblicato il 24 Aprile 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per STUPRO ROMA

 

Non aspettatevi una novità, vi parlerò di uno stupro avvenuto a Roma una sera di settembre dell'anno scorso. Lei, una ventenne finlandese, bella ragazza, aperta  come solo gli scandinavi sanno essere, si accinge a rientrare a casa, quando viene avvicinata in modo garbato da un bengalese, un giovane poco più grande, che le offre un passaggio. La nostra "ingenua" donna, abituata forse ad altri contesti, dapprima resta indifferente all'offerta ma nel giro di pochi minuti, accetta la proposta del giovane, rassicurante nei modi e pronto ad offrirsi. Camminano per un bel po', chiacchiere giusto per rompere un silenzio imbarazzante e la ragazza, gli chiede dove fosse la macchina. "Se mi dai un bacio ti accompagno con la macchina" risponde il furbetto. Momento di silenzio, lei fa due calcoli mentali e supponendo che un bacio non fosse nulle di impegnativo, lo bacia non so dove. Basta questo segnale per trascinarla in vicolo laterale, assalirla per spogliarla e stuprarla, nonostante le implorazioni della ragazza. Il PM ha definito l'atto come fosse un fatto da un "randagio di  strada", lei addirittura per paura di essere uccisa, gli ha gridato di evitare almeno di metterla incinta. Insomma, uno stupro più o meno come tanti e finito come tutti. Lui fu poi individuato e la ragazza, che temeva solo per la sua vita, è rimasta incinta. Si è svolto il processo e l'altro giorno v'è stata la sentenza: la finlandese ha abortito, ha subito oltraggio non solo fisico ma è stata male anche psicologicamente e vivendo questi mesi infernali trascurando amici, cambiando idea per rimanere a Roma, difficoltà nel vivere il suo quotidiano e nonostante non sia razzista, non riesce a guardare in faccia nessuno uomo che non sia bianco, teme di essere aggredita e restano onte indelebili nel suo animo che rifiuta l'oltraggio che ha subito: fisico e spirituale. Questi i fatti e a parte la leggerezza della ragazza per la sua mancata diffidenza verso l'estraneo, non c'è altro da aggiungere e il giovane è stato ritenuto colpevole di stupro e furto. Dove è la notizia? Nell'attenuazione della pena: solo quattro anni comminati poiché il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche. Avrebbe subito una pena più severa il bengalese, ma purtroppo le differenze culturali tra i due, hanno spinto verso una attenuazione della pena! Come sarebbe a dire? I due essendo differenti culturalmente, finlandese lei, bengalese lui, hanno permesso all'uomo di fraintendere, di capire male le intenzioni della donna. Barriere culturali insormontabili purtroppo e così, grazie al bravo avvocato, si passa a una riduzione della pena e si spera nell'appello per una potenziale assoluzione. Io non ho mai stuprato nessuno, presumo che tra due persone anche diverse per cultura, ci si possa capire e fare ciò che il signorino abbia compiuto tanto da metterla incinta, sia stupro bello e buono in tutte le lingue del mondo, per tutte le culture del pianeta e posso concludere che la povera ragazza, leggera e facilona, sia stata stuprata almeno due volte. Mah....che ne pensate?

 
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MICHELE SERRA: IPSE DIXIT

Post n°2850 pubblicato il 23 Aprile 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per v/s prof bullismo in classe

 

 

Tutto nasce da un articolo di Michele Serra pubblicato nella sua rubrica "L'Amaca" nel contesto di "Repubblica". Sarà stato per il rispetto dello spazio consentitogli (esiguo per approfondire), sarà stato il suo noto ruolo di comunista progressista, certo  è che il suo elaborato sul bullismo giovanile e la sua tracimante diffusione nel campo scolastico, abbia innescato polemiche verbose e virali che hanno impegnato non solo i social e la rete, ma anche molti colleghi giornalisti, per l'analisi "difettosa" e non accettata. "Deboli, ignoranti e persino imbarazzanti!". Questi secondo Serra i bulli e il fenomeno che ravvisiamo da un po' di tempo a questa parte, è riscontrabile prevalentemente negli istituti tecnici e professionali, mentre i licei sarebbero esentati; ossia, tutto dipende dal rango familiare: "Il livello dell'educazione e del rispetto, è proporzionale al ceto sociale di provenienza" In altri termini, sempre secondo il giornalista, "I genitori che mandano i loro figli al classico e allo scientifico, hanno (in generale) frequentato quei licei, quindi portati per rango culturale ad una diversa educazione da impartire ai figli. Una "bomba" che ha creato le polemiche appunto  e la discussione si è allargata a toccare due punti importanti: classismo e populismo. Se si nasce poveri vi sono più possibilità che si resti poveri e quindi la posizione, l'ambito, è medio-basso. Ma non è scritto da nessuna parte che una famiglia (questo è il punto da cui partire e che molti eludono) nell'educare un figlio, debba fare riferimento al proprio reddito e alla classe sociale: molte famiglie, nonostante la loro rilevante indigenza, sono in grado e riescono ad impartire una buona educazione ai figli. Quindi vi sarebbe un senso di debolezza e d'inferiorità mascherati dietro la violenza e l'aggressività. Puro classismo e detto così, non vi sono dubbi su questa posizione che attacca le classi subalterne.  Oggi v'è inoltre anche un fenomeno che tende a stravolgere le teorie avventate di Serra: una globalizzazione compulsiva e maniacale, emulazione esasperata per cui un ragazzo "povero" possegga (non si sa come) un cellulare di ultima generazione costosissimo e uguale a quello del ragazzo "ricco". Serra si è precipitato con un nuovo articolo, a chiarire la sua posizione per diradare dubbi e perplessità create dalle sue precedenti espressioni: ha precisato puntando a sottolineare, come il fenomeno sia manifestato nelle scuole superiori tutte, senza distinzioni, e pone l'accento non sul classismo come detto, ma esattamente su una visione sociologica di sinistra. "Diviene contro il popolo  proprio ciò che sembra il più fervido argomento a favore del popolo, denunciando la subalternità economica e culturale ed evidenziando il prezzo che il popolo paga alla mancanza dei mezzi materiali e immateriali".  Disagio sociale, concluderei io, non credo sia necessario ricorrere alla nomenclatura di sinistra, del classismo e delle intorcinate teorie che ormai lasciano il tempo che trovano. Faccio il populista in questo caso e torno alle famiglie, a tutte le famiglie indipendentemente dal censo e dalla casta: impartire educazione, portarli alla civiltà del rispetto verso tutti, seguire i figli sempre anche quando si crede di non avere tempo a disposizione: è dalla famiglia che nasce tutto, la scuola deve solo lavorare su quanto già fatto ed esercitato dal nucleo familiare. Tutto il resto è solo chiacchiericcio alla ricerca di pretesti inutili e dannosi per tutti.

 
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STORIE DI TUTTI I GIORNI

Post n°2849 pubblicato il 22 Aprile 2018 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per polizia stradale

 

 

Per la serie by Monellaccio: "In Italia non si spaventa più nessuno", vi porto sul set di un film, uno spaccato di vita quotidiana che sembra essere una scena tratta da un film anni 70/80, una commedia all'italiana molto popolare e  divertente. Brindisi,  La Polizia Stradale blocca alla guida di un autocarro, un uomo di 35 anni. Non lo ferma per la solita routine, lo ferma perché nota che ci sia qualcosa che decisamente non va: non aveva la cintura, vabbè può succedere, aveva inoltre sulle gambe, un bambino (ekkesaràmai?), poi guidava con una mano sola: beh? Se uno è bravo può guidare anche senza mani e infine, la mano che non era sul volante era impegnata a tenere su il cellulare in uso (se  uno ti chiama, devi pur rispondere, o no). Raga', sembrava un polpo che avesse tentacoli con i quali cercava di fare tutto in contemporanea. Ovviamente gli è toccato un verbale piuttosto lungo e ricco di effrazioni. Ah scusate, dimenticavo un dettaglio piuttosto importante: il signore non aveva la patente, mai conseguita perché...non gli serviva. Tutto questo avveniva in città a Brindisi e alla faccia di quegli italiani (pochi del resto) che tentano disperatamente di rispettare le leggi e perciò, sono dileggiati da coloro che invece se ne infischiano di rispettare regole e norme. Pertanto, non meravigliamoci se poi incidenti stradali mortali accadano anche in città: si commettono infrazioni gravissime anche procedendo nei limiti di velocità previsti per i centri urbani, ma spesso si è alienati da fattori esterni come avere un bimbo in braccio, non avere cintura di sicurezza e cosa ancor gravissima e grande motivo di distrazione, parlare al telefono. Sono situazioni ricorrenti e pericolose, teniamone conto. Della patente mai presa, ne parliamo un altra volta!

 
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A' SILVIO: DETTO FATTO!

Post n°2848 pubblicato il 21 Aprile 2018 da monellaccio19
 
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berlusconi cessi



Non c'è dubbio, il cav è sull'orlo di una crisi di nervi: basta guardarlo bene, gesti inusitati per lui, silenzi accentuati, occhi spenti, quasi non riesce a reggersi in piedi e durante una dichiarazione circondato dai cronisti in strada, dondolava leggermente come se dovesse cadere. Il dettaglio più significativo, sono le parole ripetute dopo averle espresse già domenica scorsa: escono senza esserci un collegamento con il cervello. O meglio, se c'è stato collegamento lancia offese volutamente per la serie: "Niente per me, niente per nessuno". "I grillini, se lavorassero tutti a Mediaset, starebbero a pulire i cessi!". Beh ora siamo sul pesante, aldilà della verve politica e della dialettica ricorrente tra rivali politici. O non connette più, oppure spara bordate alla cieca per fottere chi non è con lui ma contro di lui; non tifo per i grillini ma non accetto parole offensive e pesanti dette da lui o da chiunque altro. Ironia e sarcasmo sono ben altra cosa e la miglior risposta arriva da un esponente 5stelle Massimo Bugani che si e fatto fotografare mentre pulisce un cesso! "Rispetto per chi pulisce i cessi e ci consente di vivere in un mondo pulito", ha scritto su Facebook l’ortodosso del M5S. Berlusconi, in campagna elettorale in Molise per le elezioni regionali di domenica, aveva detto che i pentastellati a Mediaset pulirebbero i cessi. Silvio, questo non lo dovevi dire...non lo dovevi proprio dire!!!! Siamo oltre alla frutta e al dessert: se sono sceneggiate previste da copione sono pessime, se sono normali scambi tra rivali politici, allora sono...peggio!!!

 
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