Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Gennaio 2021

STRAFATTI SI PUO': AMICI A NON FINIRE

Post n°3802 pubblicato il 26 Gennaio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

 

Dopo il post di ieri, ecco un'altra faccia della medaglia.  Grazie alle endorfine, noi frequentatori dei social, siamo tutti  belli, fatti e strafatti di "oppioidi endogeni". Che detto così, sembrerebbe: "Ti sei fatto una canna? Che roba è, dove la trovo?". E' come farsi una canna, è vero, siamo proprio alle canne mentali: il vantaggio è che non serve il pusher per procurarsele e cosa più importante, è gratis!!!!! Istruzioni per reperirla e per farsi...di brutto: frequentate alla noia i social e fatevi di...amicizie, ma tante di quelle amicizie da andare in overdose! Il neuro trasmettitore prodotto dai nostri neuroni e appartenente appunto alla famiglia degli oppioidi endogeni, è da ritenersi uno stupefacente. Lo studio su tale fenomeno è significativo se si considera che questo "collante" di endorfine è in stretta relazione al nostro attaccamento per le persone amate: infatti chi vive in solitudine ha livelli bassissimi del neuro trasmettitore. La sollecitazione scaturisce dalla generosa attività sui social media; ovvero, paragonato ad una bella serata trascorsa in piacevole e allegra compagnia, lo stare in rete sviluppa lo stato  emotivo ed euforico necessario per apprezzare la preziosa "amicizia" dei compagni di rete. Infine, viene considerato che il nostro "capitale emotivo", per ragioni neurochimiche riferite alla nostra socialità, ha i suoi limiti: non possiamo superare più di 150 amici circa. Se si valuta che in condizioni normali ogni individuo dedica il 40% circa del suo tempo per le "pubbliche relazioni" ad appena 5 amici, mi sembra una bella conquista. Concludendo mi chiedo, come faranno quelli dei blog con oltre 150 "amici"? Provvederanno a stilare una classica  per inserire nella graduatoria i primi 150 "veri amici"? E tutti gli altri che pensavano, erroneamente, di essere tra i preferiti? Unti dal titolare del blog? E ancora, gli eventuali esclusi, si proporranno per suicidarsi in diretta sul blog o diranno con malcelata indifferenza: "Ma sì! Chissenefrega! Mo' mi...faccio di altri centocinquanta   amici  e la vita continua!  Bah...forse non sono solo io che...mi faccio!


 
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COMUNICARE E' VIVERE

Post n°3801 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

"La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi". (Pier Paolo Pasolini)


Comunicare è fonte di vita, è espressione del tempo che siamo chiamati a vivere: più comunichiamo e più intensa si fa la nostra vita bisognosa del  sapere, di conoscere immediatamente fatti, notizie, avvenimenti e tutto ciò che ci riguarda. Ci abbiamo preso gusto, ammettiamolo, siamo godibilmente avvinghiati alla comunicazione globale, non possiamo farne a meno e come potrebbe essere altrimenti? Così, tutti insieme appassionatamente, siamo qua a comunicare, tutti a interagire gli uni con gli altri, pronti ad aprirci per dare e ricevere da tutti. L'interscambio c'è, si vede, dà i suoi frutti, ne usufruiamo a piene mani e il villaggio globale è sempre in fermento, sempre attivo e bramoso di comunicare. Ma ci siamo mai posti noi blogger, con tutto il nostro comunicare, se siamo ancora e sempre in grado di poter essere compresi? Scriviamo, scriviamo e scriviamo instancabilmente, ma siamo convinti di essere sempre  in "collegamento" con i nostri interlocutori? Ovvero, chi ci legge, comprende ciò che vogliamo dire? Siamo nelle condizioni di farci capire? O riteniamo sufficiente un semplice commento ad un nostro scritto, per sostenere: "Io comunico con gli altri!". Riflettevo sui modi di comunicare, sulle espressioni e sui modelli intellettuali del nostro far sapere agli altri: comunichiamo in forme diverse, con strutture letterarie disparate: con poesia, in prosa, con amenità, con allegria, con esasperata serietà, con struggente passione, con maliziosi lanci di messaggi velati ecc.ecc. Insomma, ognuno ha scelto la sua "lingua" e tutti siamo  in grado di comprenderci! O no?  Conosco tanti colleghi che si esprimono con vignette, altri con versi, molti (come me) con cazzate inutili, alcuni con foto, disegni, colori, fantasmagoriche immagini da luna park, notizie d'attualità riportate pari pari dai tg e dai giornali, video, canzoni, sentimenti, emozioni, sorrisi, pianti, struggimenti, patologie nascoste, di tutto e di più. Benissimo, va benissimo: ognuno, sono convinto, vuole nei suoi termini e con il meglio che può esprimere, comunicare agli altri qualcosa. Giustissimo! Ma ognuno di noi, almeno,  si pone la domanda: "Gli altri capiscono cosa voglio dire, manifestare, comunicare? O siamo solo operatori finalizzati a soddisfare noi stessi?". Siamo certi e capaci di non aspettare supinamente la morte del "...quando non potremo essere più compresi" di Pier Paolo Pasolini? Per quanto mi riguarda, credo di essere sulla strada giusta e per onestà intellettuale, comincio a pormi il problema di un immediatissimo futuro di incomprensioni causato dalla mia esclusiva responsabilità! Alle volte ho l'impressione di scrivere in una  lingua diversa e allora  mi sforzo di comunicare a gesti... ma non sempre ci riesco! Non con tutti!

Post scritto e pubblicato il 24/11/2011.

(da Monellaccio19)

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MA CHE ROBA E'?

Post n°3800 pubblicato il 24 Gennaio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Mi sembra naturale che lo facciate, come pure sarebbe ovvio nel caso omettessi di dirvi cosa sia, che correste a clikkare sulla foto per indagare. Sereni, state comodi e vi dico che trattasi di comunissime e normalissime lasagne. Niente e nessuno vi tragga in inganno, vi assicuro che parliamo di lasagne. Potrebbe essere, visto il contenitore, un dentifricio particolare magari un valido anticarie, un collante a presa veloce, silicone, un materiale molto utile nel campo del "fai da te", insomma, il prodotto si presta a molte individuazioni, potrebbe essere la popò di un neonato, messo nel tubetto ad imperitura memoria dei genitori: passati gli anni, la mostrerebbero a tutti dicendo cha abbiano voluto salvare la prima cacca fatta dal loro piccolo primogenito. No, è lasagna bella e buona...mo'...buona proprio non so, tuttavia è il futuro di domani mattina, visto che l'inventore, lo chef pluripremiato Valerio Braschi romagnolo doc, scommette l'anima sulla sua magistrale invenzione. E' pronta e sarà possibile provarla appena passata la buriana del covid, nel suo ristorante a Roma. Questa pietanza "Lasagna 2021", farà parte di un pacchetto molto speciale di 10 portate a soli 100 euro: una proposta interessante del bravo Valerio, da leccarsi i baffi. Riepilogando, trattasi di una crema di lasagne da spalmare su uno spazzolino di pasta all'uovo e brodo di parmigiano da bere alla fine della degustazione. Non ho capito molto, comunque l'idea non è malvagia e sono certo che chi voglia avventurarsi in questa nuova esperienza, avrà da gustare qualcosa di nuovo, ma con sapori antichi! 

 

 

Scusate, siccome io sono un grande nostalgico della cultura gastronomica, la lasagna la consumo come al solito e come sono soliti farla nella terra in cui è nata: lasagne al forno alla bolognese! Anzi, avendo ritenuto la proposta del bravo chef Valerio come una "minaccia", spero tanto che il virus tardi...a lasciarci. Non per altro, è per non dare spazio alla...popò dei bambini!

 
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MATRIMONIO: DISCUTERE E LITIGARE IN...ARMONIA!

Post n°3799 pubblicato il 23 Gennaio 2021 da monellaccio19
 

"Comodino vieni, aiutami a piegare le lenzuola!". Allora, prima di procedere, sappiate che se c'è una cosa che odio fare è proprio piegare le lenzuola! Ho subìto un trauma da piccolo, mia madre era una perseverante e inguaribile ottimista: pensava che insistendo e sollecitandomi in continuazione, avrebbe fatto di me un omino di casa perfetto!  "Senti Antonella Scleraci, non puoi costringermi, ora ho da fare e sono molto occupato!". "Vabbè ciondolino inutile, pazienza, vorrà dire che stanotte dormirai all'addiaccio! Niente piegatura, niente...letto!". Lo sapete, non sono uno che accetta ricatti o imposizioni. "D'accordo, foruncoletto fastidioso, ma che sia l'ultima volta!". Sono decenni che piego lenzuola e non l'ha ancora capito la signora della stireria che con me non si scherza!" Mentre si svolge la noiosa operazione (ma quanti siamo in 'sta casa? Non finiscono mai le lenzuola), la chiacchierata intrapresa per ingannare il tempo prosegue: "Brontolo, che facciamo questa sera?". Domanda pleonastica e retorica, come se avessimo un ventaglio di scelte tali che avremmo solo imbarazzo per procedere! Con la santa pazienza, riprendo: "E se ci sparassimo un bel DVD? Uno degli ultimi...chessò, "Via col vento", "Caccia al ladro", "La strana coppia"...". E lei: "Eh già, perché no "Ben Hur" o "I Dieci Comandamenti"? Usciamo, intendendo dire: passare l'uscio di casa, chiudersi la porta alle spalle, andare fuori! Anche una sola passeggiata in macchina, un mordi e fuggi per distrarci". Intanto, continuiamo a piegare tutto il corredo della Bassetti, Frette e affini. "Amo', panna Chef deliziosa, era chiaro anche prima, pensavo che un'intima seratina in casa fosse preferibile con tutti 'sti kakki di limiti, stiamo a casa, ci organizziamo e ci facciamo di cinema e stuzzichini a volontà!". "A' tartufone dei poveri, siamo alle solite, non  sposteresti quelle chiappe flaccide nemmeno se ci muovessero un attacco in stile "Pearl Harbour"...altro che comodino, sei un comodone, pigro come nessuno mai! Sapevo che sarebbe andata a finire così: sappi che  la mia pazienza ha un limite e prima  o poi, scoppierò!......Che DVD vediamo?". "Grazie Wuberona, sapevo che avresti capito, scegli tu il DVD....tanto sai che dopo dieci minuti mi addormento!". Così, consapevoli  e convinti che non poteva andare diversamente, abbiamo riposto tutto il corredo (azz! tutta 'sta roba abbiamo lavato e stirato per la caserma?) e ci siamo preparati per una serata folle e trasgressiva...in casa! Per onor di cronaca, ci siamo visti il recentissimo  film di Charlie Chaplin: "Il monello". Attinente e pertinente....la mia storia praticamente! Io russavo dopo mezz'ora e lei pare abbia visto un altro film più congeniale alle sue aspettative! Che prezzi stiamo pagando... per 'sto covid!



 
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QUEL CHE NON SI FA PIU'

Post n°3798 pubblicato il 22 Gennaio 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

La mitica enciclopedia Treccani, chi la sfoglia più? Disposti in biblioteca a far bella mostra: dizionari, vocabolari, atlanti geografici, chi li consulta più? A parte i vecchi e datati album fotografici, chi inserisce più le foto in raccoglitori che non siano "file" su PC e cornici digitali?  Le code, le file interminabili presso posta, banca o altro ufficio, si evitano perché si opera "on line", comodamente seduti a casa. Perché andare in centro o all'iper quando c'è la possibilità di acquistare su Amazon e affini? E il piacere della telefonate, di quelle belle telefonate per "trattenersi" con la voglia di parlare con qualcuno, dove sono? Messaggini! Si fa prima e non si perde tempo. Chi si fa più un solitario o un altro gioco come una volta? Oggi, sul web...altro che solitario e passatempi vari. Prenotare un viaggio, una gita, un pranzo fuori? In rete! Clicca e via! Si è in una città che non si conosce o in una zona nuova e si deve raggiugere un luogo in particolare? Navigatore! Non è rimasto nemmeno il contatto personale per chiedere a qualcuno. Approcci diretti sempre meno.  Ci si intrattiene con amici e parenti da qualsiasi parte e ci sarà sempre qualcuno avulso dal gruppo che, in disparte e per sua libera scelta, smanetta su IPad, smartphone e altre diavolerie con il mondo a portata di clik!  Il rapporto, umano e diretto, va sempre più a puttane: niente più concezioni pratiche di spazio, tempo e contatto! La società virtuale soverchia e affossa la società tradizionale, luoghi sempre meno condivisi e vissuti emotivamente : tecnologia, iperdigitale e web, ci hanno rubato l'anima! Da parte mia, coinvolto come tutti ma con un briciolo di attenzione a certi valori ed esigenze, faccio salti mortali per difendermi, per usufruire senza esagerare. Per esempio: il pokerino con gli amici ci manca da oltre un anno ormai, rinunciare è stato gioco forza, un'appuntamento consolidato nel tempo e strettamente "live", altro che virtuale: come faremmo a  rompere l'idillio reciproco, a sfotterci, a vincere e a perdere, a coglionarci con gli improbabili bluff che dopo tantissimi anni non servono a niente perché ci sgamiamo all'istante? Giocavamo solo durante le feste di Natale, 2/3 volte ed era una goduria unica. E poi, come faremmo a fumare e a bere, noi ragazzi anziani che non dovremmo per motivi di salute, se non derogassimo  in tale opportuna circostanza? Per noi vale sempre il vecchio detto: "La carta vuole il fumo!" E noi per questo giochiamo a poker...solo per bere e per fumare...da soli, senza che le "aguzzine" ci rompano gli ammenicoli! "Per paradosso, siamo persone in compagnia quando siamo soli in casa e siamo soli quando usciamo".

 
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