Parrebbe che Charlotte Reed, una 36enne inglese, abbia sconfitto la depressione condividendo ogni giorno status positivi su Facebook. Tutto era cominciato sei anni fa, quando in seguito a un’operazione la donna era caduta in uno stato depressivo. Il suo medico le aveva consigliato antidepressivi e di farsi vedere da uno specialista, lei però si era rifiutata ed aveva cercato di distrarsi navigando in Rete, così per tirarsi su cominciò a scrivere ogni giorno status positivi. In breve tempo i suoi post allegri diventarono virali e seguiti da tante persone e lei cominciò anche a sentirsi meglio ed oggi Charlotte è addirittura guarita. Perché vi ho raccontato questa storia? Perché mi ha fatto tornare indietro di quattro anni, a quando ero fortemente depressa, a quando bastava un nulla perché cominciassi a piangere, basta leggere il mio nick che adesso mi fa quasi ridere, provo quasi tenerezza per quell'animalacerata0606 che per fortuna non esiste più. Adesso esiste un’altra donna, un’altra me, che non sono sempre sicura che mi piaccia del tutto, perché a volte è un po’ fredda, rifiuta il romanticismo, ma almeno non sofffre come 4 anni fa . Forse è giusto che sia così, ero sicuramente troppo infantile, troppo sognatrice, troppo romantica, troppo innamorata.Scrivere dunque come terapia, l’ho fatto anch’io !!! Cominciai a scrivere di getto, tutto ciò che sentivo e che agli occhi degli altri volevo nascondere, per pudore, vergogna, orgoglio....è stato ed è terapeutico, non si può negare. come lo è stato in fondo per quei tanti scrittori o poeti come Ungaretti, Montale, Kafka, Pascoli, Svevo, che partirono dal proprio «male di vivere» per arrivare a definire le loro opere. Anch’io ho capito che dovevo in qualche modo liberarmi di quel fardello che erano tutte quelle emozioni che rischiavano prima o poi di esplodere.Scrivere è stata come un'esigenza, è stato quasi inevitabile, ed il giorno che creai questo blog, finalmente cominciai a vomitare tutti i pensieri e la storia che avevo dentro, che rischiava di marcire trasformandosi nel profondo della mia anima. Avevo bisogno di confrontarmi con me stessa, e con altri, avevo bisogno di riflettere sui miei pensieri e di cercare me stessa. Avevo bisogno di questo Blog su cui scrivere, leggere, correggere, riscrivere e rileggere le mie parole e tutta me stessa.Ho raccontato la mia vita, me stessa, la mia anima, il mio dolore, la mia sofferenza,la mia frustrazione . Buttavo fuori semplicemente tutte quelle emozioni negative che mi sentivo costretta a tenere dentro perché nessuno fuori vedesse la tempesta che avevo dentro.. In questi anni , scrivere per me è stato una sorta di strumento di rielaborazione e di dialogo interno che, oltre a fermare i pensieri che nella mia testa vagavano sparsi e spesso confusi, ha permesso di “riversarli” fuori , favorendone un effetto liberatorio e al tempo stesso un distacco da quall’animalacerata.E’ stato bello a volte leggere i commenti di molte amiche che avevano vissuto la mia stessa esperienza e che si ritrovavano nelle mie parole, nei miei racconti, nei miei "pensieri" , sarà davvero che come ho già detto che tutti i dolori si somigliano.Qualche volta mi stupivo anche quando mi venivano chiesti consigli o semplicemente mi veniva chiesto di essere ascoltate, avevo addirittura la sensazione di essere una sorta di sostegno per alcune di loro, tante altre volte lo sono state loro per me. E’ stato importante leggere anche i pareri di certi uomini , leggere ulteriori punti di vista e possibili soluzioni alle quali spesso da sola era difficile arrivare.Il dolore scritto e descritto a forza di parlarne perdeva il suo significato e adesso, anche se non è sparito del tutto , si è di sicuro attenuato, ha perso sicuramente la sua “importanza”..Con lui non sono sempre rose e fiori, a volte mi fa proprio arrabbiare, ma ho capito che è semplicemente un uomo e si sa , uomini e donne siamo troppo diversi e a pensarci bene , guardandomi intorno , lui non è neanche il peggiore fra tanti.Questo bagno nel mio mondo emotivo mi ha consentito di passare in mezzo e andare oltre quelle emozioni e quel vissuto che mi aveva letteralmente spezzata, mi ha consentito di crescere.So bene di non essere guarita del tutto e quando a volte penso a quel futuro che mi ero immaginata, mi manca proprio, un po’ ne soffro ancora, ma non mi fermo più, vado avanti, non voglio più guardare indietro, né troppo avanti, non so se il “bello deve ancora venire”, so però che voglio vivere bene questo presente. GRAZIE A TUTTI