LUCIDA FOLLIA

IL NARCISISTA


 
 Il narcisista ha come pane quotidiano il raggiro e l'inganno e della manipolazione ne fa un'arte, quasi uno stile di vita. Quasi come un ragno  tesse bene la sua tela. Come un dottor Jekil e Mr Hyde , si mostra dolce, comprensivo, disponibile nei confronti deli altri ma è subdolo alle spalle, ha sicuramente uno scopo.Dall’esterno sembra il ragazzo ideale, quello che tutte sognano, è inserito molto bene a livello sociale, professionale, dotato a livello intellettuale, appare molto sicuro di sé stesso,in realtà ha bisogno di nutrire continuamente la sua autostima. E' è insensibile alla sofferenza degli altri, non è empatico, non può provare sentimenti, anche se fa di tutto per apparire una persona sensibile ed empatica.E’ abile nell’apparire per quello che non è, questa è la prima forma di manipolazione che mette in atto. Ha un'alta considerazione di se stesso, appare spesso presuntuoso ed è convinto di essere speciale o addirittura superiore e per tale ragione deve essere soddisfatto  nei suoi "bisogni" e per questo ha diritto ad un trattamento particolare."Non sono bravo? ...Non sono meraviglioso? Me lo merito un premio?" Non prova nessun senso di colpa per ciò che fa , tutto è finalizzato al nutrimento del suo ego. Manipola la "vittima con falsa tenerezza, facendo finta di amare, l’altro è solo lo specchio in cui si riflette. Si tratta di persone altamente danneggiate, che a loro volta hanno subito traumi,  abusi comportamentali ed emotivi verificatisi in tempi molto precoci e a causa di questo perpetuano il trauma traumatizzando a loro volta.La manipolazione costituisce il fulcro di ogni relazione e la perseverazione nella stessa la connota di perversione, ed è l’unica modalità per entrare in contatto con l’altro."La seduzione del partner nelle fasi iniziali sarà quindi artificiosa, impostata e teatrale, fatta di gesti clamorosi e di dichiarazioni d’amore fiabesche e inaspettate. La strategia non avrà niente in comune con il famoso “far vedere il nostro lato migliore”, ma sarà impostata allo “stordimento” dell’altro attraverso l’esibizione forzata delle principali qualità e capacità che il perverso sa di non avere: leggerezza, sensibilità, affettuosità, capacità di ascoltare e di valorizzare l’altro. ""qui il perverso mostra il meglio di sé, in questo caso mostra un falso sé, mentendo, recitando un ruolo. L’obiettivo è che la donna si innamori di lui e si occupi di lui. All’inizio pertanto mostra un lato vulnerabile di sé, provando ad attivare il lato materno della partner.Raccontando un’infanzia o un'adolescenza infelice, evoca nella donna l’idea di farlo felice a tutti i costi, cambiandosi, modificandosi per andare incontro alle sue aspettative, entrando così nel circuito della sfida. La donna è convinta di riuscire a soddisfarlo e di cambiarlo."La tragedia del perverso narcisista (anche se lui non la vive così) si concentra sostanzialmente nel suo ideale di essere amato e stimato dal maggior numero di persone possibile. È una necessità numerica la sua, mai qualitativa. La sua utopia si basa sull’ottenimento del consenso generale circa la grandiosità della sua persona e del suo operato." Ne ha bisogno non tanto per colmare un vuoto che avverte dentro di sé – e che è il risultato di una carenza di cure parentali – ma per denegarlo, trasferendolo sulla vittima designata e impossessandosi, per così dire, della sua vitalità. Egli attua una sorta di vampirizzazione della partner. Per questa ragione le partner sono spesso scelte tra persone vitali, generose, capaci di instaurare relazioni. Il narcisista perverso è come se si appropriasse dell’autostima della vittima, della sua fiducia in se stessa, allo scopo di incrementare il proprio valore.Il senso di vuoto e di mancanza (che non vengono vissuti come tali, ma denegati), danno origine all’invidia e all’odio per la donna e al tentativo di appropriarsi di ciò che lei possiede di buono e di vitale. Il trionfo (sancito dall’orgasmo nella perversione sessuale e dal dominio sulla vittima in quella relazionale) è necessario al perverso per sentirsi vivo [...]Il manipolatore o la manipolatrice seducono con mezzi che non fanno parte della loro natura. Per esempio, fanno credere di avere una condizione sociale che non corrisponde alla realtà. Simulano attenzione verso l’oggetto desiderato, ma non hanno alcun rispetto per l’altro. Lui o lei ostentano macchine, gioielli, abiti, frequentano ristoranti costosi, ma la loro generosità non è rivolta che a se stessi. Il manipolatore seduce ingannando l’altro: il suo scopo non è quello di amarlo ma quello di intrappolarlo con gesti, attenzioni, parole e lussi che lasciano presagire un seguito molto piacevole, se non ideale. Quando finalmente riesce a esercitare il suo potere sulla vittima di turno, questi atteggiamenti spariranno immediatamente, destabilizzando il partner, per riapparire soltanto in pubblico, e solo se il manipolatore ha un secondo fine. La seduzione basata sulla menzogna e l’inganno è quindi una manipolazione. Il manipolatore imbroglia l’altro a sua insaputa. È privo di etica, ma ha la capacità di far credere, almeno per un certo periodo di tempo, di possederne una, come tutti"