memoria in montagna

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ON THE ROADdi Jack KerouacLui è quello che sogghigna, a sinistra, camicia a quadri, col gomito sul tavolo. Ha scritto questo romanzo di getto, raccontando alcuni viaggi interminabili dalla costa occidentale a San Francisco (Frisco) e da New York a Denver e da lì sino al Messico.
Lo scrisse nel 1951 (a 29 anni) su un rotolo per telex, senza mai andare a capo. Si divide in quattro parti ed ogni capitolo si intitola col numero progressivo (UNO, DUE, TRE, ecc.). E' una scrittura di getto, istintiva.Il tutto è condito da uno sballo più o meno costante sorretto da: alcool, benzedrina (anfetamina), marjuana e sesso. Questo, apparentemente, potrebbe scostare molti dalla lettura.Vi prego di non avere pregiudizi e di leggere. Evidentemente Kerouac aveva qualcosa da raccontare e sapeva rendere le emozioni, in quanto mi è capitato di restare incollato alle pagine e di essere coinvolto dal racconto (es.: durante una corsa folle in auto, non vedevo l'ora di scendere....).Mi ha colpito l'assenza di ogni forma di violenza e la continua ricerca di amicizia e contatto umano (pur nel generale marasma di una vita confusa e scapestrata).Tenerissima l'amicizia tra Dean e Sal e la continua ricerca, da parte di Dean, di suo padre.