memoria in montagna

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La tragedia di Reneuzzi. Avevo sentito parlare di quel Bellomo Davide, ultimo abitante di Reneuzzi, sepolto nel settembre 1961 nel cimitero più piccolo d'Italia. Avevo sentito delle mezze parole. Mi era rimasta una grande curiosità. Cercando, ho trovato questo:http://www.glizingari.com/fotopost/73/reneuzzi.jpg Non commento, non aggiungo nulla. Vorrei solo fare delle considerazioni finali e personali su Reneuzzi, dopo la foto in basso. Nella foto c'è la tomba di Davide. E' quella bianca a destra; ingombrante e stonata.
La prima considerazione la voglio esprimere circa la vicenda personale di questi sventurati giovani; voglio dire che ovunque sarebbe potuto accadere, e lo dimostrano le cronache di tutti i giorni. Specialmente nell'isolamento sociale e psichico in cui erano costretti, non c'è da stupirsene. Rivolgo un pensiero misericordioso: spero che la pace del tempo e la comprensione di Dio abbiano placato le loro anime sconvolte. Voglio pensare che tutto sia composto come il piccolo cimitero di Reneuzzi. La seconda considerazione è per il paese di Reneuzzi. Si tratta di una scheggia di storia. Se davvero abbiamo desiderio di conoscere l'uomo e se si spendono risorse per esplorare il tempo e lo spazio alla ricerca di come eravamo e di come saremo, è criminale lasciare cancellare così una testimonianza storica e culturale preziosa. Quando l'ultima pietra sarà caduta, saremo ancora in grado di conoscere i nostri antenati? Ipocritamente cercheremo di comporre il puzzle dopo averlo fatto cadere a terra? L'ultima considerazione è personalissima, intima. Sono passato da Casone e da Ferrazza, prima di arrivare a Reneuzzi, ed ho avuto, di quelle case, un'impressione di abbandono ma serena. Invece, a Reneuzzi, c'è un'atmosfera di inquietudine che non da tregua. Era mezzogiorno ma non mi sono fermato ne a mangiare ne a bere come se l'aria fosse ammorbata da qualcosa. Insomma, io non ci credo molto, ma l'energia di quelle pietre è negativa o quanto meno accelera i battiti. Le case sono sbrecciate come dopo un bombardamento. Non è una dolce fine.