"donna al volante...pericolo costante" recita un famoso detto popolare che ha quasi due secoli, mica noccioline! Chi di voi donnine non se l'è mai sentito dire a mo' di scherno, alzi la mano...Pare che per questo detto dobbiamo tutte quante ringraziare una certa Mary Kies degli Stati Uniti, che nel maggio del 1899 entra in possesso della prima patente mai rilasciata ad una donna...beh, non meno di due ore dopo questa provocherà un incidente...da qui l'origine del motto...(fare un po' più di attenzione no, eh!)Beh io son qui per dirvi che è totalmente inutile continuare ad accanirsi contro le donne al volante quando abbiamo ben di peggio a cui pensare...le strade ormai sono diventate delle giungle, al giorno d'oggi nessuno ha più tempo e/o pazienza da regalare al prossimo. Siamo tutti di fretta, sempre e comunque: fretta di arrivare a lavoro, fretta di uscirne ed arrivare a casa, in palestra, al supermercato, all'appuntamento con gli amici, a cena, a prendere i figli, a trovare i genitori....il tempo è tiranno e non basta mai, quindi figuriamoci se il tempo previsto per gli spostamenti non viene visto come un'inutile perdita di tempo (appunto). Sempre meno c'è la gioia di viaggiare, sempre più non si vede l'ora di essere già arrivati.Quindi prendete ora tutta questa aspettativa, fretta, impazienza e riversatela per le strade...cosa otterrete?! Il caos, bravissimi!!Tante tipologie, diverse di persone, tutte diversamente fastidiose: dalla signora impedita che per parcheggiare la sua auto fa duecentocinquantamila manovre bloccando il traffico della via per mezz'ora e facendo venire a tutti un travaso di bile, al tamarro con il finestrino abbassato (si, anche in pieno inverno), la musica appalla, che si diverte a partire da fermo a razzo-missile, da zero a cento in un secondo, solo per la gioia di sentir fischiare le sue gomme, e forse anche per farmi partire un embolo....dall'automobilista che in tangenziale ti si appiccica al sedere dell'auto come se volesse spingerti (ma diamine, se hai tutta sta fretta sorpassami, perché mi devi far saltare i nervi?!) al delinquente che in autostrada, come vede che parti per sorpassarlo ACCELLERA e poi rallenta non appena tu desisti dall'impresa e solo finchè non ci riprovi la prossima volta...della serie, ma tutti io li trovo?! O.o Beh, le casistiche sarebbero milioni di miliardi, potrei star qui ore ad elencarvi le diverse tipologie ma niente e nessuno può raggiungere i livelli del temibile "uomo alla guida con il cappello".Quand'ero piccola ne sentivo parlare come di un'entità mitologica, non capivo bene che cosa fosse, quanti fossero (una delle domande che mi facevo più frequentemente era: "ce ne sarà uno solo, oppure saranno tanti?!") ma potevo capire benissimo che era un problema, che sicuramente i miei genitori lo detestavano, e che spesso, al suo indirizzo volavano epiteti poco carini, ma finiva lì.Quando, crescendo, ho finalmente potuto mettermi alla guida autonoma di un mezzo, mi sono convinta che la maledizione dell'uomo con il cappello, oltre che essere vera, è scientificamente provata: esiste ed è un gran rompimento di scatole.Non importa che sia alla guida di un Suv o di un trattore, l'uomo con cappello, messo alla guida di un qualsiasi mezzo, di qualunque cilindrata, sicuramente sarà un problema...per voi che lo incontrerete, ovviamente!Lui di problemi non ne ha, mai, il suo scopo nella vita è di crearne al prossimo! E' la persona più tranquilla di questo mondo, più il guidatore con il cappello che incontrerete è avanti con l'età e più è tranquillo....ovviamente il suo livello di tranquillità, sarà inversamente proporzionale al vostro, non appena avrete avuto la fortuna di incrociarlo!La sua velocità di crociera è intorno ai 30km/h, e non subirà variazioni in eccesso, sia chiaro...quella è e quella rimarrà.Le frecce per lui sono quelle che gli indiani usavano per cacciare...non ne esistono altre...non sulla sua macchina almeno...lui quelle barrette orizzontali che escono dal volante al massimo le usa per appenderci l'arbre magique o il santino...perché? non servono forse a quello?!Se per caso, mentre siete alla disperata ricerca di un parcheggio in centro, vedete un uomo con il cappello in procinto di lasciar libero il suo posto auto, non fate mai l'errore di aspettare che si schiodi di li...potrebbero ritrovarvi un anno dopo, con le ragnatele, ancora in auto, ancora nell'attesa che lui abbia finito di sistemarsi per partire (manco dovesse partire per il viaggio attorno al mondo)L'uomo con cappello, poi, nel migliore dei casi è sordo, parzialmente o totalmente, non fa differenza, il concerto di clacson che si apre alle sue spalle quando allo scattare del verde lui è ancora li fermo, tranquillo e beato, a guardare il paesaggio circostante, non lo sente o se lo sente lo ignora, non si scusa, non fa un cenno, niente di niente, lui gode profondamente vedervi schiattare di rabbia di fronte alla sua totale indifferenza.In famiglia ne abbiamo sempre dette di ogni sugli uomini con il cappello, fino a poco tempo fa, quando cioè mio padre si è trasformato in uno di loro.Non so come ne quando sia successo, (e soprattutto ancora non mi sono rassegnata all'idea) quel brillante ed instancabile guidatore, che era il mio genitore paterno, con la vecchiaia e con la pensione si è totalmente rincoglionito alla guida della sua auto.Giorno dopo giorno ha iniziato ad assumere l'atteggiamento tipico dell'uomo con il cappello, e soprattutto ad ostinarsi a tenere il suo cappello copri-pelata sempre, si, anche e soprattutto alla guida, anche se in macchina, diciamocelo, con il riscaldamento acceso, non ce ne sarebbe nessuna necessità.Indi per cui, ogni qualvolta ci si deve spostare insieme, prima che lui prenda le chiavi della macchina, io mi affretto a dire "prendiamo la mia, no?!" come se fosse la cosa più ovvia, pratica e scontata, anche se non è così, pur di non dover salire su una macchina guidata da lui, che poi lo so già che ci patisco.L'ultima volta che è capitato, ero mortificata, per lui, chiaro....ed anche un po' per me...soprattutto speravo di non essere riconosciuta in giro...me ne stavo raggomitolata sul sedile davanti, una mano sugli occhi (della serie, non voglio vedere) una sulle orecchie (non voglio sentire) l'espressione "spero che tutto questo finisca in fretta" sul volto....e soprattutto, sempre le stesse parole in bocca: "Pà, ti prego, almeno togliti il cappello!!! Che così non si accorgono subito, da lontano che sei un po' rinco....magari ti graziano con il beneficio del dubbio!" :PLo so, sono una figlia degenere ma proprio non riesco a tenermele! :)La colonna sonora di questo post, non ridete, è (appena) del 1962 "Lui andava a cavallo" di Gino Bramieri:
https://www.youtube.com/watch?v=-UfIv6a54IsCanzone che i miei nonni si divertivano a cantare insieme a due voci e che mi ha sempre fatto sbellicare dal ridere...forse più per la loro originale interpretazione che altro...E per voi, sentiamo, quali sono le categorie più temute alla guida?!