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Mirtilla

..il viaggio di Mirtilla nel Paese delle Paturnie..

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Ma tu come dormi?!

Post n°220 pubblicato il 31 Luglio 2013 da moon4ever
 

"Male, grazie! Sai, purtroppo con gli anni faccio sempre più fatica a prendere sonno. Come mi metto in posizione orizzontale inizio a pensare a qualunque cosa (soprattutto a pensare che dovrei dormire) cosicchè addormentarsi diventa per me una missione impossibile, e..."

"No" l'amico fortunatamente interrompe i miei deliri "intendevo come dormi nel tuo letto, come hai dormito in questi anni, in quale posizione, da un lato, al centro, in diagonale...?!"

Aaahh, da un lato del letto! :) Io dormo SEMPRE dallo stesso lato del letto, da anni.
Certo, ora che mi soffermo a pensarci, la cosa mi pare improvvisamente ben strana: ho a mia disposizione da anni e anni un'intero letto matrimoniale e continuo ad occupare sempre lo stesso lato del letto, ad addormentarmi sempre girata sullo stesso fianco, nonostante la cervicale e la spalla mi diano sempre più noia.
Quando si dice essere abitudinari…

Ma no, secondo il mio acuto amico, non è questione di abitudine, è perchè dentro di me, inconsciamente, lascio l'altra metà del letto libera per “un” qualcun altro.
Come se aspettassi, da sempre, qualcuno per dividere il mio letto, il mio spazio, il mio cuore…e non mi permettessi di prendere mai tutto lo spazio solo per me.
Lui, ad esempio, mi dice che normalmente ha sempre dormito come me, ma si è reso conto che in quest'ultimo periodo, ha talmente la necessità di stare solo con se stesso che si rende conto di occupare tutto il letto, dormendo centralmente.

Ora, io penso indiscutibilmente tanto, pure troppo, mi dicono e su questo siamo tutti d'accordo, ma a questi e ad altri segnali del nostro subconscio (di cui ci siamo trovati a parlare) mai avevo pensato.

Stamattina, pur essendomi addormentata sempre nella stessa posizione, mi sono svegliata per la prima volta nella mia vita in diagonale, con la testa da un lato del letto ed i piedi dal lato opposto.
Che sia un moto di ribellione a questi discorsi o che il mio subconscio stia tentando di comunicarmi qualcosa?! :) Ma figuriamoci un po' se non mi dovevano venire nuove paturnie! :)

E voi, come dormite nel vostro letto?!

http://www.youtube.com/watch?v=GoarnA7qsVc
Roxette
- "Sleeping in my car"

Ma quanto mi piacevano questi?! Da ragazzina sapevo tutte le loro canzoni a memoria...aaahhh, bei tempi! :)

 
 
 

Il condizionamento dell'EX

Post n°219 pubblicato il 25 Luglio 2013 da moon4ever

 

vert. EX composit


In questi giorni non si fa altro che parlare di ex un po' da tutte le parti.
Per quanto mi riguarda, io non ne parlo MAI volentieri, e quando mi tocca parlarne, mi sale un fastidio indicibile da dentro.

Innanzitutto se questi personaggi si sono guadagnati lo status di ex, che sia per scelta loro o peggio ancora per scelta mia, alla base, non c'è mai niente di buono.
Se poi considerate che tutte le mie relazioni, tranne una (la più importante) sono finite per decisione mia, capirete da soli il fastidio che ne segue.
Mi reputo una persona buona, paziente e tollerante. Litigare con me, non è impossibile, sia chiaro, ma ce ne vuole, perché cerco sempre di trovare una mediazione in primis. Certo che se poi mi si cerca, alla fine mi si trova pure, ed è sempre meglio non far arrabbiare una persona buona, perché potrebbe stupirvi con reazioni delle meno buone in assoluto.

Dicevo che non ne parlo mai volentieri, eppure in questi giorni sembra che attorno a me ci sia una congiura per rivangare l'argomento ex. Una sillaba che da sola riesce a farmi partire un brivido da cima a fondo della schiena. Eppure ci sono stati. Ci sono stati per tutti.

Si presuppone che una persona intorno ai trent'anni, per quanto abbia iniziato tardi a relazionarsi con l'altro sesso, come me, abbia comunque avuto delle esperienze.
E' normale e, come dico sempre, forse ci sarebbe più da preoccuparsi del contrario.
Eppure ognuna di queste esperienze ci ha segnato, ci ha lasciato qualcosa e ci ha tolto qualcos'altro.
Molte mie amiche dicono che è un dare/prendere.
Per quella che è la mia esperienza personale è sempre stato un prendere e prendere da parte loro ed un dare e dare da parte mia. Sempre rapporti molto altruisti e bilanciati che sennò non mi piacciono, eh! :)
Quindi una volta conclusi non potevo certo averne un bel ricordo, se il mio è stato un arricchirmi di paure dopo essermi svuotata di bei sentimenti.

Solo stasera parlando con la mia amica ragionavamo su quanto gli ex condizionino non solo il passato ma anche il presente e pure un probabile futuro di relazione.
E' stato così per me, è stato così per lei e se ci pensate bene, sono sicura che lo è o che lo è stato anche per voi. Perché per quanto possiate esser stati fortunati ed avere dei bei ricordi delle relazioni passate, sono certa che in un angolino in fondo al cuore vi portiate dietro una sorta di piccoli traumi, un paio di cicatrici, anche solo un paio di brutti ricordi, che aspettano solo l'occasione giusta per venire fuori a darvi un po' di fastidio.
Perché per quanto la vostra nuova relazione sarà stupenda, soprattutto se iniziate a relazionarvi con una persona nuova, anche con tutta l'entusiasmo iniziale e l'enfasi del caso, proprio perché vi conoscete poco, arriverà il momento in cui vi sembrerà di vedere qualche tratto negativo di un ex che vi ha fatto soffrire o che vi ha in qualche modo segnato.
E nel 99,9% dei casi non è affatto così, è solo un parto malato della vostra mente. Sono le vostre paure che parlano, non è la realtà, perché un'altra persona, al posto vostro, nella stessa identica situazione, non vedrà quelle cose, ne vedrà altre, le stesse che a sua volta l'avranno colpito negativamente.

La conclusione a cui siamo giunte questa sera (che secondo me è sensatissima) è che ognuno di noi nell'osservare le cose ha i propri filtri, dettati dal proprio vissuto e non riesce per quanto si sforzi ad essere obiettivo, ma si farà sempre e comunque, anche solo in parte, condizionare da quelle che sono state le sue esperienze passate.

La nostra missione sulla terra è quella di farci una teoria di noi stessi, una teoria di come in linea generale andrà (o dovrà andare) la nostra vita, per poi andare a cogliere dalle situazioni attorno a noi solo gli elementi che confermano le nostre tesi, senza dar troppo peso a quelli che invece le smentirebbero. E questo vale per tutto, dal lavoro ai sentimenti.

Forse sono andata un po' ad incasinarmi con la spiegazione delle teorie, ma spero di essere riuscita a far passare il concetto.

Voi come la pensate?!

 
 
 

negatività porta negatività

Post n°218 pubblicato il 22 Luglio 2013 da moon4ever
 

Sottotitolo: "come rovinarsi il pomeriggio con le proprie mani"

 



La scorsa settimana stavo quasi per scrivere un post sul fatto che spesso ho l'abitudine di definirmi un "generatore umano di paturnie", quando in realtà il mondo è pieno di persone che se ne fanno molte più di me.
Ero lì lì per dire che più che un generatore, mi son resa conto di essere una "dilettante della paturnia", beh, menomale che non ho avuto tempo per scriverlo perché ho avuto subito modo di tranquillizzarmi sul fatto che non ho perso le mie "buone" vecchie abitudini. Eccheccazz! -_-''

Come vi avevo già accennato, questo è un periodo lavorativamente molto stancante, mi trovo da sola a fare il lavoro di almeno quattro persone (quando va bene, perché in queste settimane di ferie altrui, le persone da rimpiazzare sono diventate molte di più)
Se a questo aggiungiamo le scadenze, lo stress, gli impegni extra lavorativi, uno straccio di vita sociale da mantenere, gli acciacchi, il caldo ed il poco sonno, prolunghiamo il tutto nel tempo, otteniamo un quadretto di stanchezza fisica ma soprattutto mentale, niente male. Per farvi capire quanto è niente male vi basti sapere che solo venerdì scorso ho rischiato di svenire in ufficio. Niente di grave, eh, mi sono fermata, mi sono pippata un po' di zuccheri, ed alla fine sono riuscita a rimanere in posizione verticale, anche se a fatica, cavandomela solo con un giramento di testa di quelli potenti durato quattro ore, ma nel dubbio ho allentato il tiro e già dalla scorsa settimana ho tagliato tutti gli impegni extra che potevo tagliare, lo spinning e la corsa in primis.
Che finchè sono gli amici a ricordarmi che non sono Wonder Woman va tutto bene, ma quando a ricordarmelo è il mio fisico forse (e dico FORSE) è proprio il caso di iniziare a prendere provvedimenti e a tentare di salvare il salvabile.
Certo, fortunatamente non sono ai livelli di quando tre anni fa vi scrivevo (durante il mio ultimo trasloco nel periodo estivo) che ero talmente esaurita da versare il caffè nella tazzina, a colazione, e mentre aspettando che si raffreddasse, mi vestivo, mi preparavo ed uscivo di casa finendo per lasciare il caffè esattamente lì nella tazzina in cui l'avevo versato, o peggio ancora per sciogliere la caffettiera sul gas.

Il problema è che più sono stanca e più paturnio (=genero paturnie) vedo cose che non esistono, vedo problemi che non ci sono e li vedo così chiaramente da starci male.
E' difficile riuscire a spiegare bene cosa intendo a chi ha la fortuna di non essere nella mia testa ma, per farvi un esempio, è come quando vi svegliate in preda ad un incubo. 
A me capita spesso perché faccio sempre dei sogni molto (pure troppo) realistici, tanto da far fatica a distinguerli dalla realtà al mio risveglio. 
Vi svegliate di soprassalto da un brutto sogno e nei primi momenti non riuscite a distinguerlo chiaramente dalla realtà: una parte di voi, la parte razionale che sta tentando di svegliarsi, prova a rassicurarvi ripentendo nella vostra testa "è solo un brutto sogno, non è successo per davvero, non è la realtà" mentre l'altra parte, quella delle emozioni, dice "fanculo, intanto io sto ancora tremando di paura! sono ancora viva?! ho ancora tutti gli arti attaccati?! i miei parenti sono in vita?! siamo sicuri che non sia successo sul serio?!" respirando affannosamente per lo spavento.
Ecco, oggi pomeriggio mi è capitato proprio questo: un brutto sogno ad occhi aperti.

Ho avuto la "fortuna" di avere un pomeriggio relativamente tranquillo, che ho sfruttato per fare un lavoro che rimandavo da un sacco di tempo. Uno di quei lavori lunghi e noiosi, che potresti fare ad occhi chiusi, pensando ad altro, talmente sono stupidi e rimandabili, ma che prima o poi bisogna fare, e portano via un sacco di tempo: quattro ore alla volta.
Così, oggi, una volta eliminati i lavori urgenti, decido di investire quattro ore in questo noiosissimo lavoro e per mantenermi sveglia nel periodo della digestione inizio a pensare ad altro. Vuoi la stanchezza, il caldo, un discorso di merda che avevo fatto all'ingresso con un collega di pessimo umore, inizio a fare brutti pensieri, che portano altri brutti pensieri, che portano brutti ricordi, che portano brutte paure, che portano....una valangata di merda, per farla breve e risultare fine e signorile allo stesso tempo!

Se per caso, come capita di tanto in tanto, mi trovo a dubitare della verità dell'affermazione della mia amichetta Lisa che "positività porta positività"...posso dirvi che oggi ho scientificamente provato la verità dell'affermazione contraria, cioè che "negatività porta negatività" e se è vera questa, non dubiterò mai più nemmeno dell'altra! Lo giuro!

Seguendo la teoria del piano inclinato ho iniziato a botte di pensieri negativi una sempre più rapita discesa agli inferi, dalla quale nessuno è più riuscito a tirarmi fuori. Che a parte guerra, carestia e l'immancabile (e molto probabile) invasione aliena, le altre casistiche le ho pensate tutte, eh!
Roba che sono uscita da lavoro con un muso talmente lungo da inciamparmi dentro, roba che per fortuna non sono passata da nessun ponte rincasando, che sarebbe stata una tentazione troppo forte. Roba da non aver voglia di sentire nemmeno la mia migliore amica, una volta arrivata a casa, che poverina (se stai leggendo perdonami, ti prego e non mettere mai in dubbio, nemmeno per un solo istante, l'infinito bene che ti voglio, nonostante questi atteggiamenti di chiusura) mi avrà chiesto almeno un paio di volte se ci potevamo sentire questa sera. Roba da chiudere tutto e andare a letto il più velocemente possibile in modo da terminare prima questa giornata e soprattutto farmi qualche ora di sonno in modo da riuscire a svegliarmi domattina come da un brutto sogno, con la parte razionale più sveglia che mi dica: "brutta cretina che non sei altro, ti sei sognata tutto, la realtà non è quella"
Che poi, io razionalmente lo so pure che quella non è la realtà e che non ho una motivazione una per spararmi tutte queste seghe mentali aggratis, e che sarebbe anche l'ora di finiamola, eppure una volta ogni cento anni (ahahah, vabbè, magari un pochino prima) mi deve capitare una mezza giornata così.

E' ufficiale: ho bisogno di una vacanza!
Sì, innanzitutto dal mio cervello, ed in secondo luogo dal mio lavoro...diciamo una di quelle "di una vita"!

Ed infatti l'associazione mentale corre proprio a lei, Irene Grandi con "in vacanza da una vita": https://www.youtube.com/watch?v=M9YTeelwrZE 

Vivo perduta nel mare (della mia fantasia)
Ed ogni notte un dolore (che col sole va via)
Io lo so, è una vita che questa mia vita
Va avanti così
 

 

 

 

 

 

 
 
 

Io lo sapevo!!

Post n°217 pubblicato il 19 Luglio 2013 da moon4ever
 

Qualche giorno fa mi contatta un vecchio amico che non vedo e non sento da un sacco di tempo. E quando dico un sacco di tempo, intendo veramente tanto. Talmente tanto che ci ho dovuto pensare due giorni a quanto tempo fosse. A forza di pensarci, il mio Alzheimer precoce è riuscito a rilasciare degli stralci di ricordi.
Mi ricordo che una delle ultime volte in cui ci siamo visti, oltre ad avermi portato ad un fighissimo concerto metal (quello me lo ricordo bene), mi aveva anche portato al suo mobilificio di fiducia, quindi vuol dire che stavo ristrutturando casa, e che mi mancavano ancora i mobili, quindi vuol dire che si parla di ALMENO tre anni fa.
Veramente un sacco di tempo!

Poi che cos'è successo?!
Semplice, lui si è fidanzato, quindi abbiamo iniziato a sentirci e a vederci di meno.
Poi lei rimane accidentalmente incinta (e la telefonata che mi fece in quell'occasione, invece, me la ricordo alla lettera) e nonostante la relazione fosse fresca, decidono di andar a vivere insieme. Questo stravolgimento totale ed improvviso della sua vita, da single a padre di famiglia nell'arco di (forse nemmeno) sei mesi, l'ha portato inevitabilmente ad allontanarsi, e da parte mia, a parte accertarmi della sua sopravvivenza di tanto in tanto, mi è venuto da comportarmi come faccio di solito con gli amici neogenitori che spariscono nel nulla: mi faccio sentire quando nasce il bambino e poi li lascio tranquilli finchè non si fanno sentire o non mi invitano da loro. Se non capita, li lascio tranquilli e basta.
Con lui ho fatto uguale: mi sono fatta sentire quando è nato il bambino, è rimasto nell'aria un "ci dobbiamo vedere" che sapevo già che sarebbe caduto nel vuoto, e da lì in poi il nulla, fino all'altro giorno che mi contatta per sms.

Mi contatta per sms, dicevo, i soliti convenevoli, eppoi se ne esce con un "ci vediamo per una birra?!". O.o
Ora, dovete sapere che niente come questa frase, detta da un amico di sesso maschile, riesce a preoccuparmi!
Perchè?! Semplice, perchè quando un uomo dice ad un altro uomo (che in questo caso sarei io, ma poco importa) "è tanto che non ci vediamo, che ne dici se la prossima settimana andiamo a berci una birra?!" vuol dire che sicuramente gli è capitato qualcosa e che vuole parlartene. Non lo farà MAI per telefono (perchè quello è un atteggiamento da donna) e il suo ego tenderà a fargli sminuire la cosa di fronte a te, come se fosse di poca importanza. Per questo motivo, proporrà una birra insieme, dopo tre anni, come se fosse la cosa più normale di questo mondo: per vederci e per aggiornarci. Sì, ed io sono Babbo Natale!

Io però, anche se spesso ho dei modi da camionista curdo, anche se la mia idea di serata è hamburger e birra, in piedi, ad un concerto rock-metal, non sono un uomo e non riesco a ragionare come tale. A me questa cosa è da subito iniziata a "puzzare".
Il mio primo pensiero è stato: "stai a vedere che si è lasciato con la ragazza" subito corretto da un "eddai, però, sei sempre la solita malpensante...te l'avrebbe detto subito!"...o forse no?!
Il mio problema è che io "devo capire"! Devo capire tutto, le cose poco chiare, sospese, etc...non mi piacciono. Ed anche se in questo caso non è affar mio, il mio cervello continuava a pensare alla stranezza della cosa.
I giri mentali che mi facevo erano più o meno questi:
- ti ha detto: "andiamo a berci una birra" non "vieni a trovarci a casa" come farebbe un qualsiasi padre di famiglia con bimbo piccolo.
Beh, magari ha problemi con la ragazza e te ne vuole parlare in separata sede.
- ti ha detto: "questa settimana son un po' preso, facciamo la prossima?!"
Non è da lui. Lui era "preso" quand'era single.

La cosa non mi tornava per nulla, eppure quando gli ho chiesto come stava il piccolo, non mi ha fatto nessun accenno di niente.
"Cresce bene"  mi dice, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Mi rassegno. Evidentemente sto perdendo colpi se vado a pensare che il mio amico sia in difficoltà, quando magari l'opzione giusta era la più semplice del mondo, cioè la voglia di vedere una vecchia amica dopo tre anni.
E comunque ad un angolino del mio cervello quest'opzione proprio non convince.

Ed infatti ieri, organizzando l'uscita della prossima settimana, non ricordo nemmeno come, esce fuori che è tornato nella sua vecchia casa da single! O.o Lo sapevo!!
Chiedo spiegazioni e se ne esce con il fatto che sono cambiate un po' di cose, che ha diverse novità importanti da raccontarmi, che non voleva accennarmele per non farmi preoccupare, di stare tranquilla, che era tutto ok, che ne avremmo parlato la prossima settimana di persona! AH-HA!! Lo sapevo!
Allora non sto perdendo colpi...il mio sesto senso funziona ancora...fiuuuu menomale, ora posso smettere di arrovellarmi il cervello: gli ingranaggi girano ancora nel modo giusto!
Ma secondo voi, glielo devo dire o no, che tanto "io lo sapevo"!!! :D

 
 
 

Lorenzo negli Stadi

Post n°216 pubblicato il 17 Luglio 2013 da moon4ever
 


Ieri il viaggio verso L'Olimpico, lasciava presagire le peggio cose.
O forse ero semplicemente io che partivo prevenuta dal momento che, finora, lo sport dell'estate sembra essere il "salto dell'inizio-concerto".
Il concerto dei Green Day a Milano inizia con una mega rissa nel prato, in concomitanza con il primo attacco di chitarra. E tanto per gradire, in quell'occasione mi faccio una decina di metri in volata libera senza nemmeno toccare terra con i piedi (perdendo sia i miei amici che l'inzio concerto) tale il casino che si era venuto a creare, ma perlomeno, magra consolazione, eravamo già dentro al recinto.
Ligabue e i Muse seguono la stessa sorte per motivi diversi.
Quindi capirete che quando mi ritrovo a partire per Torino per il concerto di Lorenzo il minimo che mi può capitare è di essere un tantino preoccupata dell'avverarsi de "la maledizione dell'inizio": quel magico momento in cui tutto lo stadio improvvisamente si accende, la musica viene sparata a palla, i cantanti escono sul palco in mezzo ad un'ovazione generale che sembra voler far venir giù tutta la struttura...e tu non ci sei o sei in coda per entrare, in coda per arrivare, in bagno o per terra a farti calpestare! sgrunt! -_-''

Per evitare di perderci anche questo, dal momento che questa volta eravamo solo in due, pianifico tutto nei dettagli e fino ad un certo punto sembra andare tutto bene. Fin dove è in mio potere (come sempre) perchè poi contro la sfiga e le congiunzioni astrali c'è poco da fare!
Esco puntuale dal lavoro, passo a prendere l'amica che stranamente è puntuale (forse per via dei miei sms minatori, chissà?!) e guido a tutta velocità verso Torino. Fino all'uscita dell'autostrada tutto ok, siamo in perfetto orario, "dai, questa volta ce la possiamo fare!" riusciamo giusto a finire di pronunciare ad alta voce questo pensiero che dopo pochi km ci troviamo dentro al più grande ingorgo della storia: tre corsie di macchine che procedono a passo d'uomo (quando si muovono) in tangenziale. Quaranta utilissimi minuti bruciati così, nel nulla!
Grazie al mio preziosissimo senso dell'orientamento, riesco a mettere in pensione il navigatore che voleva farmi continuare nel traffico ed a trovare strade alternative per raggiungere lo Stadio (la forza della disperazione) che tanto Torino è fatta a griglia e perdersi è praticamente impossibile, basta seguire la giusta direzione.
Parcheggiamo lontanissimo, esattamente nello stesso posto dell'ultima volta, che di perdere un'altra mezz'ora a cercare parcheggio non se ne parla, meglio investirla a correre verso la biglietteria.

Arriviamo trafelate e già sudate marce al ritiro ticket con un quarto d'ora di anticipo...ma c'è troppa gente!! Ticket One ha fatto casino! Si sono impantanati con la distribuzione dei biglietti e si sono impanicati. La gente in coda protesta, loro sono nel pallone, ed io mi faccio 40 minuti di coda pigiata come una sardina, a prendere spintoni a destra e a manca. Grazio la mia amica da quell'inferno, dicendole di aspettarmi a lato, stampa in bocca, carta d'identità in mano, gomiti alti e se volete la guerra, oh, si che la trovate! Infatti il ragazzo che ha spudoratamente provato a passarmi davanti l'ha trovata eccome. Siccome io da sola non bastavo a fermare la sua avanzata, ho cercato rinforzi tra la coda ed è quasi partito un linciaggio di gruppo!
Comunque, come dico ai miei vicini di coda, "stiamo tranquilli, non si è MAI visto nessuno iniziare un concerto puntuale: i Muse, solo due settimane fa hanno iniziato alle 21.30 invece che alle 21!" Le ultime parole famose! Nemmeno cinque minuti dopo si sente un'esplosione generale di urla...la ragazza vicino a me, vedendo i nostri sguardi preoccupati esclama "Nooo, tranquilli, non sta iniziando, sarà un gruppo di supporto. Quando inizia Lorenzo si sente venir giù lo stadio" 3...2...1...BOATO
"Tipo così?!" chiedo alla ragazza che sta iniziando a farsi prendere dallo sconforto!

Bene, la prima mezz'ora di concerto passa nel tentativo di riuscire ad arrivare a prendere i biglietti prima, nella corsa disperata (come se ci dovessimo salvare tutti dalla fine del mondo) verso il prato poi, ed una volta dentro, una volta recuperata l'amica, la milza, il fegato, aver finito il rosario di parolacce iniziato in coda, tardi per tardi, vaffan... mi prendo ancora una birra, tanto ormai!
E lentamente, con la birra in mano, proviamo ad avanzare, si vede poco, si vede male, così andiamo ancora avanti.
Il pubblico di Lorenzo non è certo come quello dei Green Day, puoi provare ad avanzare quasi fin sotto al palco che nessuno ti dice niente e così facciamo, arriviamo fin quasi dai musici, a cinque metri dalla passerella, a dieci dall'orchestra e lì passiamo il resto della serata. In totale due ore e mezza di festa e musica e parole.

Una cascata di bassi che fanno vibrare la spina dorsale
Una manciata di ore da metterci dentro il delirio totale
Due come noi che si fondono per diventare una nota sola
Due come noi che si cercano dentro una musica nuova
Dentro una macchina suona una ritmica forte si sente da fuori
Un temporale elettronico lava la polvere dai cuori
Dj suona musica buona BPM 130
Respira, respiro
Ti porto via con me

Ed è proprio così il concerto di Lorenzo: un temporale elettronico, una cascata di musica buona che ti lava via di dosso tutto il brutto che ti rimane appiccicato...resta solo il meglio. Il meglio che lui riesce a tirare fuori in primis. Quel "meglio" che è contagioso, che ti spinge a tua volta a fare del tuo meglio. Che quando vedi una persona dare l'anima, senza riserve, senza risparmiarsi, senza tenere niente per se, ti viene da seguire il buon esempio per forza! :)

In questa notte fantastica
posso toccare il cielo
lo posso fare per davvero
lascia che questa atmosfera ti porti con se
non c'è piu niente da perdere
Ti porto via con me
In questa notte fantastica
Ti porto via con me
Ribalteremo il mondo

Nessuna canzone può essere più azzeccata di questa per descrivere l'emozione di un suo concerto. E non parto con un'ode alla sua bravura solo perchè gli ho già dedicato un post di recente: questo qui!
Lui non è solo bravo, bello e buono, no, lui è uno di noi, lui è meglio di noi, perchè prova costantemente a spronare gli altri con i suoi discorsi. Ed io non devo nemmeno essere l'unica cretina che invece di fare i video delle sue canzoni, fa le registrazioni dei suoi discorsi tra una canzone e l'altra.
Che le sue canzoni le posso ascoltare quando voglio, i suoi discorsi posso leggerli sul suo blog, certo, ma dal vivo, quando mai mi ricapitano!
Discorsi tipo questo, accompagnati da musica e immagini di galassie di cui vi riporto solo alcuni stralci di registrazione:

"Quand'ero piccolo nella mia famiglia, una volta a settimana si comprava "la settimana enigmistica" e tra tutti i vari giochi, il mio preferito era il gioco di unire i puntini dall'uno al 67....uscivano tantissime figure....e con il tempo, poco alla volta, cominciai ad accettare il fatto che per comporre dei disegni sensati qualche puntino dovesse rimanere fuori dal disegno, e lo guardavo che rimaneva li da solo....
E cominciavo a ragionare che la generazione precedente alla nostra aveva una vita veramente semplice, i loro puntini erano allineati, ognuno sapeva cosa doveva fare, dove doveva andare, come un'autostrada piena di lampioni, al massimo qualche curva.
Adesso per noi non è più così, noi abbiamo una costellazione infinita di puntini e nessuno che ci dica dove sta l'uno, dove sta il due, dove sta il tre, dove sta il 67, ce la dobbiamo cavare da soli ...
I disegni sono infiniti, e proprio perché sono infiniti in sere come queste mi piace fermarmi e stare a guardare i puntini senza volerli unire, così come sono, una costellazione.
Io sono un puntino per voi, voi siete dei puntini per me, ma lo spettacolo è emozionante, perche ogni puntino è una stella, ogni stella una storia, ma nessuna di queste storie, di queste vite, rimarrà fuori da questo disegno..."

Ditemi cosa volete, per me lui è da pelledoca!
La mia amica è rimasta stupita dal fatto che sapessi ogni singola parola di ogni canzone, del fatto che registrassi solo il parlato, del fatto che era il suo primo concerto di Lorenzo, dopo una moltitudine di altri. Non lo consceva bene, non gli piacevano tutte le sue canzoni, beh, è riuscita a dire, uscendo dallo stadio che è stato il suo concerto più bello, che non le è sembrato nemmeno un concerto ma una festa, che lui pare proprio essere uno di noi...solo un pochino più bravo ed anche buono di noi! :)

"Ragazzi, veramente io stasera vi ho guardato negli occhi...ci siamo guardati negli occhi...potrei chiamarvi tutti per nome. Abbiamo trasformato uno stadio in una festa tra di noi. E me ne vado dicendovi una cosa che ho nel cuore, e che ci credo, e che ne sono convinto, che stasera ne ho avuto la prova: noi possiamo farcela, possiamo farcela, possiamo farcelaaa!!"

E se questa è la conclusione, vi lascio immaginare quanto sia stato uno spettacolo tutto il resto!!

Ti porto via con me: http://www.youtube.com/watch?v=x117CurlaB0 

Nemmeno il temporale stile Diluvio Universale, che ha trasformato la mia povera ipsilon in un'arca e l'autostrada in un oceano, è riuscito più ad intaccare il nostro umore. Possiamo farcela, e ce la faremo! :)

 
 
 

DA TENERE SEMPRE BENE A MENTE

Scrivere...

NON ESISTONO CONDIZIONI IDEALI IN CUI SCRIVERE, STUDIARE, LAVORARE O RIFLETTERE, MA E' SOLO LA VOLONTA', LA PASSIONE E LA TESTARDAGGINE A SPINGERE UN UOMO A PERSEGUIRE IL PROPRIO PROGETTO!
- KONRAD LORENZ -
 

HO PERSO LE PAROLE

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero.

 

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