VENGA LA TEMPESTA

Ricordiamo Anna Politkovskaja


Tre anni fa moriva Anna Politkovskaja. Avrebbe potuto starsene tranquillamente a casa sua, frequentare i salotti di Mosca, ha scelto invece di testimoniare la verità ed è morta per questo. Una verità di cui è non si può dire. Nella Russia di oggi è proibito parlare di alcuni argomenti, il più proibito di tutti è la Cecenia. Nella Russia di oggi si può morire per un articolo in un giornale.A tre anni dalla sua morte ancora non c'è un colpevole, tutto da rifare.Vorrei ricordare oltre ad Anna, tutti quei giornalisti od operatori umanitari che sono morti per aver provato a testimoniare al mondo le atrocità che avvengono in quella parte del pianeta dimenticata, poco importante, se non per il gas di cui è ricco il sottosuolo. In un mondo globalizzato dalle condutture per il gas, c'è ancora qualcuno che non ci sta. L'altra parte del mondo, quella che conta, fa finta di non sentire il grido di dolore che viene da una terra martoriata, si indigna un po' quando dalle maglie della censura filtrano certe notizie e poi... tutto come prima.