on the road

Fine del viaggio


E' stato un bel viaggio, non tanto lungo,  ma pieno di sterrati e di salti. Ho fatto qualche caduta,  durante questo viaggio, ho conosciuto persone nuove e, soprattutto, ho conosciuto meglio me stesso. Viaggiando "tra l'ombra e l'anima" come dice Neruda nel post precedente. Ma sapevo che questo viaggio avrebbe avuto una fine, già la intravedevo. Questa fine è arrivata. Con l'arrivo dell'autunno metto la moto in box (anche se solo metaforicamente, in realtà la uso tutto l'inverno), ma non è solo questione di stagione. Viaggiando tra l'ombra e l'anima ho ritrovato me stesso.  Adesso ho tanto lavoro da fare e questo non è un modo di dire. Il viaggio è finito, il cambio sale a trovare la folle. Il piede sinistro abbassa il cavalletto laterale e scendo. Mi tolgo il casco e mi pettino un attimo con la mano. Il contachilometri è a quota 60mila e rotti. La metto sul cavalletto centrale e la copro con il telo. Tanto per un po' non la userò più. Mi mancherà. Approfitto per salutare tutti i miei compagni di viaggio. Esco dalla metafora ora, il viaggio è finito. Mi è arrivato un nuovo lavoro, piuttosto importante e impegnativo. Mi serivrà anche quel poco tempo che riuscivo a ritagliarmi con la vostra splendida compagnia. Non è un addio, riuscirò a passare ancora, ogni tanto. A fare un saluto. Soprattutto la domenica. Solo avrò qualche difficoltà in più. Per quanto riguarda questo blog, spero di riuscire a non farlo morire, di continuare il viaggio in qualche maniera. Magari sulla cresta del mio tsunamiCiao a tutti, un lampeggio