on the road

Nell'occhio, anzi negli occhi, dello Tsunami


Oggi è una settimana che Beatrice è a casa. Lo avevo detto che questo blog non sarebbe morto, ma avrebbe preso altre strade. Abbandono gli sterrati mentali, metto via la moto e prendo un sidecar. Questa settimana non ho lavorato, me ne sono stato a casa per cominciare ad abituarmi a questo sconvolgimento. Che non è cosa da poco. Prima domanda, tanto per fare un esempio: ma come fa una bimba così piccola a fare così tanta cacca? Che poi proprio cacca non è, ma ci siamo capiti. Secondo me non ha uno stomaco, attaccata alla bocca c'è una grondaia, viaggia in presa diretta. Una settimana in mezzo a pannolini puzzolenti e a lei che, quando ha fame, urla come un antifurto. Anche qui: ma dove trova tutto quel fiato? Mi ricorda sua madre durante il parto. Di solito così tranquilla, in quel momento lanciava urla disumane, selvagge direi. Una grande però. Quando l'ostetrica le ha detto "non urlare che sprechi energie che puoi utilizzare per spingere" se ne è fregata del dolore e ha cominciatoa spingere a bocca chiusa. La mia bimba invece... a bocca chiusa giusto quando dorme. E neanche sempre. In questa settimana mi sono già abituato a fare bagnetti e a perdere qualche ora di sonno. E a cominciare a pensare a lavorare meno per stare più tempo con loro. E a chiamare mia moglie "mamma". Chissà come cambierà, se cambierà, il nostro rapporto? Anche in questo Beatrice mi ha cambiato. Non lo so come e se cambierà, ma non mi pongo il problema. Sarà quel che sarà. Vivo alla giornata. perchè ogni giorno è una scoperta. Come quando si è staccato il cordone ombelicale. O quando, appena sveglia, apre gli occhi e mi guarda. E io mi sciolgo. E in quegli occhietti (un po' troppo da furba per i miei gusti) dimentico tutto: stanchezza, problemi (mi ero dimenticato anche di registrarla all'anagrafe, per dire), sterrati, viaggi. Viaggio attraverso i suoi occhi. E tutto questo mi piace. Perché so che attraverso le sue mani e i suoi ochi vedrò un futuro che a me non toccherà di vedere e di toccare. Con questa chiudo. Penso la userò come punto di partenza per il prossimo post.