Tempo verrà...

Lago di bauxite


E’ ben noto che Otranto rappresenta una delle tante perle italiane disseminate lungo la costa e stracolma di numerosissimi tesori naturali.Sono questi i motivi che hanno indotto l’Unesco a luglio 2010 a riconoscere Otranto, città dei martiri a faro di pace e cultura mediterranea, come patrimonio culturale mondiale, in qualità di sito «messaggero di pace».Con l’occasione è bene ricordare che a pochi chilometri dalla località, lungo l’arteria litoranea che si snoda in direzione sud verso Porto Badisco, Santa Cesarea Terme e Castro, all’altezza della Baia delle Orte, si trova una cava di bauxite, soprannominata “Lago di Bauxite”, in quanto la forma con cui si presenta è simile a quella di uno specchio d’acqua alpino.La cosa che affascina e risalta è la sua posizione sull’adriatico, quasi a strapiombo sull’incantevole tratto di costa completamente rocciosa.La cava di Otranto fu scoperta negli anni 40 e fu utilizzata per le estrazioni dal 60 al 1976. La bauxite veniva lavata e imbarcata dal porto di Otranto, in direzione Marghera per la fase di lavorazione. E' ricca di allumina e veniva lavorata per ricavarne lega metallica.Il piccolo laghetto che oggi appare alla vista si è andato pian piano formando, in virtù della presenza di una falda freatica incontrata durante lo scavo; poco a poco, la zona circostante si è andata arricchendo di piante acquatiche e paludose, come la cannuccia di palude.La presenza dei pisoliti di bauxite, conferisce un caratteristico colore verde, creando un'atmosfera del tutto inusuale.E’ irrimediabilmente affascinante il contrasto fra il rosso cupo delle pareti del laghetto e la tonalità verde azzurro della massa liquida sul fondo. Rosso cupo come il colore del minerale, consistente sia in masse aggregate e cospicue, sia in piccoli noduli di forma tondeggiante, sagoma dovuta al trasporto subito nel tempo ad opera delle acque meteoriche. Pasquale ZengaDal web