Tempo verrà...

Orfismo


Osserva Roberto Radice:«Sembrerebbe del tutto irrilevante sapere se Kant, quando scriveva la Critica della ragion pratica, mangiasse capretto o una particolare minestra, e credo che alla storia della filosofia questo poco interessi. Ma sapere se un orfico mangiasse o no capretto, può essere significativo dal punto di vista filosofico. Se si asteneva, allora era vegetariano e, come tale, non avrebbe condiviso la ritualistica greca in cui si consumavano le carni offerte alla divinità e si lasciavano ad essa gli aromi per segnare la distanza tra uomo e dio. In sostanza egli credeva, evitando il capretto, in una teologia in cui uomo e divino erano legati». Cfr. Archivio storico Corriere della sera 24 novembre 2006