Tempo verrà...

L'arte poetica


La musica, prima di ogni altra cosa:e per questo preferisci l’impari,più vago e solubile nell’aria,senza nulla in sè che pesi e posi. E’ necessario poi che tu non scelgale tue parole senza qualche errore:nulla è più caro della canzone grigiain cui l’incerto si unisca al preciso. Sono occhi deliziosi dietro veli,è la grande luce tremula del mezzogiorno,è - in un cielo tiepido d’autunno -l’azzurro brulichio di chiare stelle! Perché vogliamo ancor la sfumatura,non colore, ma solo sfumatura!Oh, solo essa accoppia il sognoal sogno e il flauto al corno! Va più lontano possibile dall’assassina arguzia,dal crudele spirito e dall’impuro riso,che fanno piangere gli occhi dell’azzurroe tutto quell’aglio di bassa cucina! Prendi l’eloquenza e torcile il collo!E farai bene, in vena d’energia,a moderare un poco anche la rima.Fin dove andrà, se non la tieni d’occhio? Oh, chi dirà i torti della rima?Quale bambino sordo o negro pazzoci ha plasmato questo gioiello da un soldo,che sotto la lima suona vuoto e falso? La musica, ancora e sempre!Il tuo verso sia la cosa che va via,che si sente fuggire da un’anima in camminoverso altri cieli ed altri amori. Il tuo verso sia l’avventura buonasparsa al vento increspato del mattinoche va sfiorando la menta e il timo…E tutto il resto è letteratura. Paul Verlaine