Un blog creato da poisonblood il 04/10/2007

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IL MIGLIOR AMICO...

Ed ora arriviamo al mio migliore amico ... Marco... compagno di avventure e di sventure... un amicizia che nasce in 3a media e dure per ben 10 anni!! Marco è una persona pacata, tranquilla, un lavoratore folle e un paccaro di quelli da premio oscar... praticamente tutto l'opposto di me... come vi dicevo la nostra amicizia inizia a 13 anni in un'occasione davvero insolita. Tutto cominciò nella prima media quando la nostra prof di italiano volle fare un sondaggio. Bisognava indicare con chi della classe avremmo voluto fare dei giochi, con chi fare un lavoro di gruppo e con chi passare gran parte della giornata. Beh per me e lui i risultati furono 0 a 0 . Il motivo di tutto ciò? Beh io non abitavo nel paese dove frequentavo la scuola quindi avevo meno contatti con i miei nuovi compagni e quelli a cui ero più legato avevano scelto l'altra sezione, uscivo con gente più grande di me e questo non era ben visto in quanto erano abbastanza "vivaci"  e lui era un bonaccione alto e grosso almeno 20cm più degli altri.  Insomma io a lui non andavo giù per niente in quanto sono sempre stato un gran dispettoso e casinista assurdo. Non so bene cosa sia cambiato in terza media, forse la disposizione dei banchi (lui era il mio compagno di banco), la conoscenza più approfondita delle persone che ti stanno accanto, non lo so, ma il test venne ripetuto... i risultati furonono una gran sorpresa... dove ero io primo di preferenze lui era secondo e l'opposto... eravamo diventati i preferiti di tutti... se prima quando si organizzava di giocare a calcio si cercava di non farcelo sapere adesso eravamo i primi ad essere interpellati. Quando si facevano i gruppi per il lavoro da fare assieme erano più le volte che capitavo con 3 ragazze e io solo ma, per scelta loro... nel frattempo cmq io e lui eravamo già diventati buoni amici, i pomeriggi si passavano insieme a discutere delle ragazze, lunghe giocate al super nintendo o al mega drive, passeggiate sulla riva del naviglio o nel bosco davanti a casa sua, cercando sempre di consolarlo per qualcosa in quanto lui era sempre un attimino più giù dimorale rispetto a me e cmq tornando a casa tutte le volte con la mascella dolorante dalle risate... ora a 12 anni di distanza la cosa è rimasta invariata, quando ci si trova si parla, si affrontano i problemi insieme, proprio come due veri amici sanno fare! L'unica pecca che può dividerci un attimino sono le ragazze... ma specifico da parte sua in quanto essendo un eterno romanticone che si innamora a prima vista perde completamente i sensi quando sta con una donna e lo si perde un po di vista... quindi sta a me prenderlo un po a calci e farlo tornare sulla terra ferma... ... cmq sia rimarrà sempre e cmq il MIO migliore amico di sempre...

 
 
 
 
 
 
 

SAO

E darriviamo all'altro mio migliore amico... SAO  detto anche l'uomo muffa ahaha . Se a Marco potevo paragonarlo a homer simpson di lui posso dire che è uguale a Peter Griffin  (nessuno dei due non fisicamente ahahah o no? ma mentalmente) e cosi formiamo il trio dei cartoni animati... beh si io potrei essere gigi la trottola auhauhauha. Il nostro bellissimo rapporto cominciò circa nel 1995 quando ancora stavamo alle superiori. Andavamo a scuola insieme e al tempo era il sao crapa o il sao fum per via della crapa pelata e delle  seimiliardi di sigarette che fumava ahahaha. Lo vedevi alle 6 di mattina tutto imbacuccato con il cappellino e la sciarpa e la sigaretta sempre in bocca... arrivava li in piazza -2° C, si sedeva nell'angolo e via: "porco dio che freddo" ahahaha. Beh che dire? uscivamo insieme nella stessa compagnia di sballoni fottuti, e ci siamo sempre trovati benissimo insieme, anche perchè siamo sempre stati sinceri tra di noi. Passavamo le nottate a riflettere sulla vita e sul senso che essa aveva, su cosa ci sarebbe piaciuto fare della ns. vita(il famoso viaggio per l'Australia di sola andata) e di come tutte o quasi tutte le persone che ci stavano intorno erano diverse da noi, diverse dal nostro modo di volerci bene e di rispettarci in tutto e per tutto. Compagno della prima sbornia  delle prime avventure con le ragazze. Dovessi tornare indietro nella mia vita sarebbe una delle prime persone che vorrei al mio fianco, ovviamente sempre con l'altro pirlone Marco. Abbiamo passato tantissimi bei momenti insieme... anzi credo proprio quelli più belli della mia vita! Grazie anche a te per tutto caro amico mio! La canzone che ti dedico è quella di un tuo cartone animato che mi pare fosse uno dei tuoi preferiti

 
 
 
 
 
 
 

E TU CHISSà DOVE SEI... ANIMA FRAGILE...

Non ci sono parole per descriverla, ma volevo solo dedicarla ad un amico che mi ha spiegato il senso e a chi Vasco la dedicò... Per cui te la dedico Dario, solo se riesci a non commuoverti sentendola però...scherzo... anche se lo fai...

Che dire...  le canzoni...la musica... penso che siano le cose al mondo migliori per farci riflettere, per far capire come stiamo interiormente. Nella mia vita ho sempre ascoltato vari generi musicali e sempre e cmq dipendendo dal mio stato d'animo, da quello che provo, da quello che sento in quel preciso momento della vita... Di canzoni ne ho dedicate tante, belle, romantiche, dolci, cattive, critiche... e chi ne ha più ne metta... non smetterò mai di farlo, perchè a volte tutto quello che una persona cerca di dire lo trova dentro una canzone e magari cosi facendo le parole che vorresti dire risultano meno banali!! ma ora ascoltiamoci questo capolavoro...

E tu
chissà dove sei
anima fragile
che mi ascoltavi immobile
ma senza ridere.
E ora tu chissà
chissà dove sei
avrai trovato amore
o come me, cerchi soltanto d'avventure
perché non vuoi più piangere!
E la vita continua
anche senza di noi
che siamo lontano ormai
da tutte quelle situazioni che ci univano
da tutte quelle piccole emozioni che bastavano
da tutte quelle situazioni che non tornano mai!
Perché col tempo cambia tutto lo sai
cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi!
e cambiamo anche noi!

 
 
 
 
 
 
 

 

 
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07/01/2008 Ma che bello sto sole splendido :P

Post n°49 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da poisonblood

Wella finalmente giornatona paura... e in più me ne esco all'una che alle 17:30 ho una visita dall'otorino perchè mi gira la testa in continuazione! vabbeh oramai sono abituato cazzo sono diventato provetta da laboratorio... ... Ieri ho accompagnato a casa Ilaria dalla fiera... la mia convinzione che ci sia qualcosa tra lei e Lory continua a crescere... bah... se cosi fosse che pezzi di merda... perchè non dirmi nulla?? ... boh io non lo capisco perchè forse non lo farei mai! Vabbeh... pensiamo alle cose belle . Stamattina sono in ufficio solo quindi non faccio una sega e in più mi ascolto la musica a manetta uahuahuahahu figata! Oh sono meteopatico di brutto son troppo felice oggi... sarà perchè sono riuscito a dormire 10 ore senza incubi di merda, sarà per la bella giornata... boh... so che sto bene oggi ( un po di giramento di testa c'è) e quello che conta è solo questo per adesso :P che buona l'aria di fuori... fresca e leggera...

Ah ieri ho bollato la macchina porc.... avevo un sonno tremendo ed ero di fretto e crash sul cancello ... dio madonna un rosario ho fatto!!!

Per oggi la mia canzone preferita dei Rolling stones :P

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DENIS il 02/05/09 alle 23:00 via WEB
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CONFESSIONI DI UN NOSTALGICO


C’è stato un periodo, nella nostra storia recente, in cui i nostri nonni potevano dimenticarsi la porta aperta e dormire con le finestre spalancate. Ora, invece, siamo costretti a barricarci in casa con allarmi e porte blindate.

Allora si poteva passeggiare fino a notte fonda senza temere nulla e non c’erano, come adesso, telecamere ad ogni angolo di strada, carabinieri, polizia, vigili e vigilantes (un vero esercito). Per ritirare la pensione la nonna non aveva bisogno della scorta armata, bastava il nipotino.

Le piazze e le strade erano dei cittadini e non delle prostitute, degli spacciatori e dei balordi d’ogni specie ed etnia.

Il pugno duro del regime costrinse cosa nostra a traslocare in America dove, non a caso, trovò terreno fertile per prosperare e prepararsi a tornare in Patria con i liberatori. Alla mafia nostrana, che a liberazione avvenuta riprese il controllo d’ampie zone del nostro Paese, si sono aggiute quella cinese, russa, albanese, ecc.

Bastavano poche carceri per punire i delinquenti e la giustizia ordinaria funzionava davvero (per non inquinarla furono istituiti i tribunali speciali per giudicare i reati connessi alla politica).

I servitori dello Stato, è vero, erano privilegiati, ma sentivano la responsabilità del ruolo svolto e rispondevano col massimo impegno e se meritevoli facevano carriera. Provate ora ad andare in un qualsiasi ufficio pubblico e vi accorgerete come lo Stato non faccia differenza tra un dipendente coscienzioso ed uno lavativo.

I giovani venivano educati al senso civico, all’amor di Patria, al rispetto per il prossimo e al cameratismo. Sapevano cos’era il sacrificio e lo sport era il loro principale svago. Ora invece…lasciamo perdere!

Le famiglie - e per famiglie intendiamo quelle vere e non i surrogati gay - facevano figli perchè lo Stato le sosteneva con Istituiti, molti dei quali poi abrogati, come l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, gli assegni familiari, le case popolari, le colonie per i figli degli operai, ecc.

Le famiglie povere facevano sacrifici per istruire i loro figli, ma avevano la certezza che una volta conquistato (si, conquistato perché allora si studiava sul serio) il tanto agognato “pezzo di carta” i loro figlioli avevano un futuro certo e se non avevano voglia di studiare un posto da muratore, operaio o contadino per loro si trovava. Ora ci sono gli stranieri che sono preferiti agli italiani perché lavorano meglio, costa meno e gli si può chiedere qualunque cosa che loro rispondono - per adesso - si badrone!

Le Aziende non avevano bisogno del lavoro usa e getta e della mano d’opera extracomunitaria per crescere. Anzi, sia imprenditori che operai avevano uno stimolo in più per dare il meglio di sé: fare grande l’Azienda per fare grande l’Italia. Ora, col pretesto della globalizzazione, si persegue solo l’obiettivo del massimo profitto e si considerano gli operai alla stregua di articoli di magazzino, da usare quando servono e da dismettere quando diventano un costo.

Le fabbriche producevano - in Italia e con lavoratori italiani - di tutto e l’agricoltura ci assicurava l’autosufficienza alimentare. Ricordate la tanto sbeffeggiata campagna per il grano? E’ servita a ridurre la nostra dipendenza dall’estero. Adesso, in nome del libero mercato, importiamo di tutto, perfino i pomodori dalla Cina e gli agrumi da Israele e, nel contempo, distruggiamo le nostre arance pur essendo le migliori del mondo.

 
 
 
 
 
 
 

...

Si costruivano autostrade, ferrovie e intere città rispettando tempi e costi, si bonificavano paludi e s’istituivano parchi nazionali. Ora, non siamo neppure capaci di togliere la spazzatura dalle strade di Napoli, ma in compenso costruiamo ospedali e strutture pubbliche a costi esorbitanti per poi abbandonarli, come ci documenta “striscia la notizia”. Per un semplice raccordo autostradale ci voglio decenni, i nostri pendolari sono ammassati in vagoni fatiscenti o costretti ad alzarsi all’alba per prevenire il traffico.

Quando ci fu la crisi economica scatenata dal crollo di Wall Street del ‘29 e tutte le economie occidentali di stampo capitalista crollarono miseramente, l’Italia rimase in piede, grazie al vasto piano di opere pubbliche varato dal governo e allo stato sociale fascista (poi scimmiottato da Rooswelt con il cosiddetto New Deal) e a importati istituiti come l’IRI, l’IMI e il CNR che hanno aiutato le aziende italiane a migliorarsi e a superare la crisi internazionale.

Non tenere conto di quanto di positivo fu realizzato durante il famigerato ventennio per paura che il Duce possa risuscitare o ripresentarsi sotto mentite spoglie, in un momento “difficile” come quello attuale, non è solo da stolti presuntuosi: è da criminali.

Qui non si tratta di riscrivere la storia ma di studiarla per trarne benefici, tenendo ben presente che l’alternativa non è tra libertà e dittatura, come vorrebbero farci credere i nostri politici e i tanti che in questo sistema ci sguazzano, ma tra una democrazia fallimentare ed una che funziona.

Il fascismo che vogliamo ricordare non è quello della guerra persa o della lotta fratricida che hanno portato morte e distruzione, questo lo sappiamo già, ci viene ricordato con ossessione da sessant’anni, quello che vogliamo ricordare è il fascismo che ha modernizzato un Paese arretrato. Un Paese, l’italietta giolittiana, che costringeva le sue braccia ad emigrare, un Paese privo di servizi pubblici, dove la scuola era confessionale o riservata ai ricchi e la sanità esclusivamente privata. Un Paese dove vigeva il lavoro minorile e gli operai non avevano né pensione, né liquidazione e se si ammalavano si dovevano arrangiare. Questa era l’Italia prefascista.

E’ vero il fascismo si affermò con i manganelli e l’olio di ricino, ma quale rivoluzione avvenne senza un minimo di violenza? Pensiamo alla madre di tutte le rivoluzioni, quella francese, da cui nacquero le attuali democrazie capitaliste, cosa fu se non un’immensa carneficina? Pensiamo alla rivoluzione bolscevica con il suo corollario d’orrori, per non parlare delle stragi partigiane che hanno accompagnato la lotta di liberazione e le nefandezze dei Savoia nel sud d’Italia in epoca risorgimentale.

E’ vero fu una dittatura, ma che razza di dittatore fu questo Mussolini se per rimanere al potere non ebbe bisogno di campi di concentramento, fosse comuni e deportazioni di massa? Che invece di fucilare i suoi oppositori, come facevano i suoi colleghi Hitler e Stalin, li mandava al confino trovandogli casa e passandogli un vitalizio? E permetteva a Gramsci, uno dei pochissimi avversari incarcerati, di scrivere i suoi libri contro il regime e di assisterlo, quando si ammalò, in una clinica privata a spese dello Stato?

 
 
 
 
 
 
 

...

Gli si rinfaccia di essere entrato in guerra (poteva forse restarne fuori?), ma adesso, dopo sessant’anni, siamo forse in pace? Non vi è angolo del mondo senza guerre, ingiustizie, fame e miseria. Grazie anche alle ingerenze “umanitarie” dell’occidente (vedi Iraq e Afghanistan) e alle multinazionali degli armamenti che non tifano certo per la pace.

E’ vero Mussolini fece molti errori, come l’anacronistica guerra coloniale, le vergognose leggi razziale e la guerra persa affianco di un alleato che non volle scaricare quando le vicende belliche volsero al peggio, ma pagò. Con la vita e con lo scempio del suo corpo.

Quanti dei responsabili dello sfacelo in cui si trova oggi l’Italia stanno pagando per la loro incapacità e bramosia di potere?

Ed ora, che le vestali dell’antifascismo si scatenino pure!

Gianfredo Ruggiero, presidente Excalibur

 
 
 
 
 

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