I miei silenzi

vedere e..........


ho visto con dolore la sua sofferenza negli ultimi mesi della sua vita, ho visto i suoi cambiamenti, la sua decadenza, il suo non essere più in grado di pensare a se stessa, il suo bisogno di assistenza continuo per ogni minima cosa ed ho pensato alla sua umiliazione, anche se forse lei non è stata in grado di capire. Ho pensato già prima che morisse, mentre combatteva contro il male che non sembrava più la stessa persona, quella che conoscevo da sempre, ho pensato che piano, piano l’immagine di quella persona, con la quale tante volte abbiamo parlato e ci siamo divertite insieme, si sbiadisce e a lei si sostituisce l’immagine della persona che è ora, agonizzante in un letto, come se la sua vita fosse stata sempre quella, così avviene il primo distacco, così si fa più grande la nostalgia, la voglia che tutto torni come prima, il deisiderio di poter ancora ridere insieme e sapere che ciò non è possibile. Certo essere sani è una fortuna, un miracolo ma, sapere che la sofferenza e il male esistono per tante persone, non è comunque un sollievo