Un blog creato da more.lon il 16/12/2014

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discussioni

Post n°6 pubblicato il 07 Gennaio 2015 da more.lon
 

oggi abbiamo discusso, ma era una di quelle discussioni inutil.i che non portano a nessuna soluzione.

nata da una cosa apparentemente banale, ma che porta a un argomento fondamentale: la negazione.

prendi un piatto di pasta, dovrebbe essere panna e prosciutto, ma si rivela una zuppa d'olio e prosciutto con un vago sentore di panna. dopo aver ripetutamente chiesto di cucinare con meno olio e non essere evidentemente stata ascoltata davanti alla dimostrazione del fondo del piatto dove c'era un dito dell'amato condimento la reazione è stata quella della negazione e della perseveranza.

il problema, oltre a quello di non voler ammettere la realtà dei fatti, è anche un altro, la mancanza di dialogo. se ti dico che a me la cucina con troppo olio non piace e tu pensi invece sia buona, ma non me lo dici non è onesto da parte tua e inoltre non mi dai poi il diritto di mangiare la stracavolo di pasta nel modo che mi piace, perchè mi fai trovare il piatto così come tu pensi sia giusto. si potrebbe arrivare a un compromesso, ma solo se c'è un confronto onesto e aperto da entrambe le parti.

poi mi chiedi perchè non ti racconto cosa mi succede o cosa mi affligge o cosa mi rallegra, perchè anche se non parli con me sento la tua disapprovazione. leggo nella tua espressione l'incomprensione verso quello che ti sto dicendo, dal condimento della pasta alla foto del cane maltrattato che mi fa stare male, alla richiesta di non sprecare cibo o acqua per il bene del pianeta.

tu queste cose le vedi come esagerate e sei una di quelle persone che pensa in piccolo e non si rende conto che la maggior parte della popolazione la pensa così creando danni irreparabili a ecosistema e pianeta, perchè un piccolo gesto non fa la differenza, ma moltiplicato per milioni di volte la fa eccome.poi però ti arrabbi se hai la connessione lenta e non puoi giocare ai videogames online...

pazienza se non ci arrivi, ma se poi ti viene spiegato e tu continui a fare comunque quello che ti pare senza preoccuparti di chi ti sta accanto allora poi diventa un problema.

 
 
 

essere o riflettere?

Post n°5 pubblicato il 07 Gennaio 2015 da more.lon
 

io sono e sarò sempre me stessa e mai il riflesso degli atteggiamenti di chi mi passa accanto. non ripago le persone con la stessa moneta perchè non sarebbero soldi miei. a volte poi penso che questa sia solo una giustificazione per chi ha fatto del male volontariamente a qualcun altro. vuoi vedere negli altri lo stesso dolore che hai provato tu, ma o ti denaturalizzi o non capisco come tu possa fare agli altri qualcosa che ha destabilizzato anche te.

purtroppo quello che sono lo devo anche alle ferite che mi hanno inferto fin da piccola, sono carica di rabbia e mattoni con cui innalzo muri sempre più alti. non ho molti amici perchè quando mi facevano del male glielo dicevo e li allontanavo e sono qui confusa nel vedere che i miei compagni delle superiori non si sono completamente persi di vista, tra di loro alcuni si incontrano o si sentono ancora, io nessuno e mi chiedo se li ho allontanati io in qualche modo o se sono loro che non mi hanno mai compresa e amata per quello che sono.

so di essere una di quelle persone spigolose e fastidiose con la verità sempre sulla punta della lingua, ma sono una che ascolta e non compatisce, sprona e osserva, non giudico e non sparlo delle persone che amo, si qualche pettegolezzo me lo concedo, ma mai niente di duraturo o cattivo.

non ho paura di dire quello che penso e me ne assumo sempre la responsabilità, discuto per capire anche se poi le persone trasformano queste discussioni in litigi perchè poi la loro superficialità blocca qualsiasi capacità di comprensione.

questo è uno dei principali motivi per cui ho lasciato il posto dove vivevo, volevo vedere se era un problema legato alla mancanza di cultura della mia zona o se il problema ero io.

avrei dovuto andarmene prima.

 
 
 

non è facile

Post n°4 pubblicato il 26 Dicembre 2014 da more.lon
 

sono a uno dei bivi della mia vita. ad agosto ho mollato il mio vecchio lavoro e l'Italia per la Gran Bretagna, perchè volevo vivere in un paese dove esiste la meritocrazia e volevo imparare l'inglese.

mi sono scoraggiata quasi subito perchè pensavo stupidamente che fosse più facile. ero ferma ai racconti degli anni ottanta. poi comunque chi si trasferisce ti racconta solo le cose belle perchè è difficile parlare dei momenti no o perchè non vuole scalfire l'immagine che la gente si è fatta trasformandoti in un quasi eroe. si perchè tutti pensano di non poterlo fare per i figli, la famiglia, il marito, il lavoro, la casa, ecc. insomma vorrebbero perchè infelici ma hanno troppa paura, l'avevo anche io. sapeste quante volte mi sono chiesta che cavolo stavo facendo...

anche adesso che sono qui quasi da quattro mesi ho ancora i miei dubbi e le mie paure, ho anche pensato di tornare indietro. poi penso che prima di mollare devo provarle tutte, devo almeno provare ad ambientarmi. per ora ho lavorato per gente meschina, ero sottopagata e lavoravo senza contratto e senza che mi pagassero le tasse, oltre al fatto che non avendo un buon inglese mi sfottevano anzichè aiutarmi. c'erano altre piccole cose che non andavano, ma sto cercando di dimenticarmeli. inoltre non sto uscendo per niente, se non con i miei cani o per fare la spesa. nono sono molto felice al momento.

adesso sono però molto confusa sul mio futuro, vorrei non fare come al solito e cioè prendere decisioni affrettate o fare scelte mirate a non deludere gli altri.vorrei fare un corso, iscrivermi al college, ma non so quale materia. la parte più pratica del mio cervello mi dice di pendere business e management, ma la mia parte sognatrice mi dice di scegliere giornalismo. mi piace discutere su argomenti di attualità, sono una persona curiosa e mi piace scrivere. ma non conosco bene l'inglese e questo corso sarebbe difficile per me. potrei studiare inglese e cercarmi un lavoro part-time fino a settembre e poi iscrivermi a giornalismo, oppure potrei iscrivermi subito a business e management in un college vicino alla casa dove abito adesso e che comunque mi darebbe la possibilità di imparare anche l'inglese oltre a quella di conoscere altra gente. non è per niente facile!

 
 
 

esagerati

Post n°3 pubblicato il 26 Dicembre 2014 da more.lon
 

mi sento spesso dare dell'esagerata da persone che vivono nell'esagerazione. la gente vive nel controsenso, giudica poi prende spunto dalla propria critica e fa di peggio.

come nei commenti sul social network "sapete solo offendere stronzi" ma tu cosa stai facendo? assurdo, la gente non sa proprio comunicare. come un ignorante con cui stavo discutendo una sera sull'umanità e quello che sta facendo, dopo avermi propinato un paio di luoghi comuni, siccome non sapeva argomentare oltre le sue teorie continuava a interrompermi, alle mie domende rispondeva che le facevo solo per istigarlo, concludendo con un "tu non sai discutere" per poi andarsene. non senza avermi detto che ero io che volevo se ne andasse. neanche pensato.

non era la prima volta che toccavamo un argomento serio e che non sapesse che pesci pigliare. la prima volta parlavamo delle coppie gay, alla risposta "Dio ha creato l'uomo e la donna" dopo essere svenuta per la cavolata assurda (capisco se detta da un cattolico praticante, ma da uno che bestemmia tutto il giorno prorpio no), ho chiesto risposte migliori, ovviamente non ne aveva e ha iniziato a propinare sorrisetti e frecciate su quanto me la prendessi e sul fatto che devo accettare il pensiero degli altri. io li accetto quando ci sono dei pensieri, se sono parole buttate a caso e rubate all'ipocrisia non le rispetto affatto, mi urtano e urtano la mia intelligenza. se ne ho una.

un'altra volta mi ha chiesto se vedessi un cane e una persona che stanno affogando chi salverei, ovviamente l'ho trovata una domanda idiota ma per gentilezza ho risposto. questa è una di quelle cretinate che chi ama gli animali ogni tanto se le deve sorbire.

non etichettatemi come animalista, primo perchè non amo le etichette e secondo perchè amo la vita sotto ogni aspetto. anche gli animali o le piante. poi con l'umanità sono parecchio arrabbiata, ma potete forse biasimarmi? non vedo il buono in ogni persona, sarebbe ipocrita, vedo che esistono anche delle persone buone. ne vedo poche però e stiamo anche peggiorando.

l'egoismo sta prendendo piede e vengono presi come esempio quei personaggi che si sono arricchiti, in qualsiasi modo. non è sano ne per noi ne per chi ci sta intorno. ci ammazziamo tra di noi, facciamo i figli perchè a una certa età bisogna mettere la testa a posto o perchè ci annoiamo o per dare una svolta a un rapporto in crisi. poi la testa a posto non la mettiamo, dopo poco ci annoiamo nuovamente e i rapporti finiscono comunque.

 

 
 
 

sorelle

Post n°2 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da more.lon
 

mi mancano le mie sorelle, una perchè non c'è più e l'altra perchè in fondo non c'è mai stata. non ricordo momenti in cui lei mi sia stata di supporto o che sia stata felice per me. quando mi hanno promossa responsabile nel negozio in cui lavoravo la prima cosa che ha fatto è stata quella di chiedermi se potevo farla assumere, non ho visto altri sentimenti oltre al suo egoismo. mi viene anche il dubbio che quando si commosse in chiesa il giorno del mio matrimonio fosse più per quello che avevo avuto io in confronto a quello che aveva avuto quando si sposò lei. si è sempre lamentata del fatto che siccome il vestito glielo pagava la suocera questo aveva interferito nella scelta dello stesso.

Io l'ho scelto da sola, l'ho sentito mio e nessun altro vestito era alla sua altezza per me, mia madre si mise a piangere quando lo vide per la prima volta e probabilmente anche quando vide il conto, ma era orgogliosa di poterselo permettere una volta tanto grazie ai sacrifici fatti e non si lamentò mai della scelta che in fondo avevamo fatto insieme.

avrei voluto che mi dicesse di no, che erano troppi soldi per un vestito e per un giorno solo. adesso lo so, passata l'euforia del volere che tutto sia come in una favola ti rendi conto che nella vita reale quel denaro avresti potuto investirlo meglio. la maggior parte delle cose che so le ho imparate da sola, sbagliando e nonostante tutti si impegnino a dire che gli errori della vita ti permettono di essere ciò che sei io avrei voluto avere una guida migliore ed evitarne qualcuno, perchè ci sono ferite che purtroppo limitano il tuo modo di essere per paura che qualcosa o qualcuno possa farti provare ancora qual dolore.

per un po' ho avuto la fortuna di avere un buon esempio, mia sorella era brava in un sacco di cose e molti la vedevano come qualcuno a cui paragonarsi. per quanto abbia odiato la parte in cui i parenti ci confrontavano a lei per sminuirci, tutto questo mi ha lasciato un bel ricordo di lei e della sua tenacia. ricordo anche quanto fosse fragile in certe situazioni, ma questo me la fa solo amare e rimpiangere ancora di più.

anche la forza d'animo di mia madre non è da sottovalutare, non so come sia sopravvissuta a un divorzio da un marito che dopo averla tradita non le passava neppure il mantenimento per me e le mie sorelle. crescere tre figlie da sola e andare a lavorare per pagare affitto e bollette credo sia stata veramente dura. ha fatto una vita orribile e ancora adesso se la gode poco, non so ancora per cosa debba punirsi. è vero non è stata una brava madre e io mi sono prodigata nel ricordarglielo ogni volta che potevo, ma adesso sono cresciuta e vorrei che si scrollasse di dosso tutto quanto e che provasse ad essere felice. direi che dire se lo merita è un po' riduttivo nel suo caso.

non ha l'istinto materno e spesso dice cose che mi fanno ancora male, ma me ne sono fatta una ragione e ho lasciato che la rabbia non offuscasse più la mia mente per vedere quella donna nella giusta prospettiva e farmi la giusta domanda "lei come è stata cresciuta?". ok non c'ero ma i racconti delle botte ricevute da suo padre e il comportamento di mia nonna mi hanno dato le risposte che mi servivano.

questo è stato possibile anche grazie all'aiuto del mio psicologo, è lui che mi ha regalato questa nuova prospettiva. adesso invece che chiedermi perchè mi fanno qualcosa mi chiedo perchè lo fanno.

 
 
 
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