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Post n°23 pubblicato il 27 Settembre 2010 da morgan.pirata23
“Non è pileggio da piccola barca Quel che fendendo va l’ardita prora Né da nocchier ch’a a sé medesm parca”
Navigo da ponente da giorni quando, illuminata dal tramonto, vedo nitida la linea della costa, finalmente posso prendere terra ad Hesperia . Tardo pomeriggio, c’è la solita animazione nel porto, soprattutto in questo porto del mezzogiorno, rumore, allegria, baruffe, devo stringere un po’ gli occhi per capire dietro la maschera naturale di questa gente …… non mi sembrano felici. La donna che m’invita nella locanda è bella ma non piacevole, ride ma non è allegra. Voglio condividere solo cibo di terra e una voce, presto però mi lascio coinvolgere dalla mia indole e ascolto le parole. Parla come mangia con irruenza, non ha chiesto nulla di me e mi dice tutto di lei, svela un passato di misere recriminazioni, un presente indigente e un futuro di assoluta povertà d’animo. Non voglio più capire, mi è bastato sentire che la vita di questa sventurata si aggrappa alla vana ed oscena speranza d’entrare nel letto dello Sceicco, una notte sola, e risolvere così una vita disgraziata. Voglio tornare a bordo, subito. Non mi serve più stringere gli occhi per vedere la realtà, il malessere che provo è reale, solo ora distinguo ad ogni angolo d strada i ritratti dello Sceicco sorridente e sicuro, solo ora vedo la gente salmodiante davanti al loro Sceicco e al loro Dio. Il loro Dio aveva promesso di liberarli dalla violenza, dalle ingiustizie, dal peccato, il loro Sceicco di liberarli dalla povertà, dalla mancanza di lavoro, pazzi !!!! Voglio prendere il largo. Odino, il mio Dio, ci ha promesso di liberarci dai mostri di ghiaccio e fuoco, vedete in giro cose del genere? Ai mostri c’ha pensato Odino ma tutto il resto ve lo dovete conquistare, prima di tutto la libertà. Miseri salmodianti, schiavi da disprezzare, avete rinunciato alla predisposizione che ognuno di noi possiede la ricerca della libertà e avete indossato volontariamente le catene. Via da qui, presto. Mi accorgo di essere sufficientemente lontano, il miasma è sparito, respiro, il vento mi muove i capelli. Libero! |
Post n°22 pubblicato il 25 Giugno 2010 da morgan.pirata23
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Post n°21 pubblicato il 09 Giugno 2010 da morgan.pirata23
Dal 2007 Licio Gelli fu posto in detenzione domiciliare nella sua Villa Wanda di Arezzo, per scontare la pena di 12 anni per la bancarotta del Banco Ambrosiano. In un'intervista rilasciata a la Repubblica il 28 settembre 2003, durante il Governo Berlusconi II, ha raccontato: «Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti». |
Post n°20 pubblicato il 26 Maggio 2010 da morgan.pirata23
Tre amici parlano della posizione migliore nel sesso. quando le cose diventano belle calde appoggiate il vostro petto sulla sua schiena, |
Post n°19 pubblicato il 26 Maggio 2010 da morgan.pirata23
DAL GINECOLOGO In una radio emittente canadese danno un premio da 1000 a 5000 dollari alla persona che racconta la storia vera più imbarazzante capitata, di quelle che ti fanno venir voglia di buttarti dal quinto piano. Questa è la storia che ha vinto 5000 dollari. Avevo un appuntamento dal ginecologo fissato per questa settimana, ma dimenticarono di chiamarmi per confermarmi il giorno e l'ora. Alla mattina presto ricevetti una telefonata dalla segretaria del consultorio che mi informava che la visita sarebbe stata la mattina stessa alle 9 e mezza. Avevo appena finito di fare colazione con mio marito e i miei figli ed ero pronta per cominciare le mie commissioni, erano esattamente le 8:45. Presa dal panico non avevo un minuto da perdere. Sono sicura che sono come tutte le donne, ci teniamo molto all'igiene intima, specialmente quando dobbiamo andare dal ginecologo. Però questa volta non avevo tempo di farmi la doccia, così salii le scale correndo, mi tolsi il pigiama, presi il primo asciugamano lavato e piegato che stava sul bordo della vasca, lo aprii, lo bagnai, lo passai con cura in tutte le parti intime per essere sicura di essere il più pulita possibile. Buttai l'asciugamano tra le cose da lavare, mi vestii e volai al consultorio. Ero in sala d'aspetto da poco, quando mi chiamarono per farmi l'esame. Dato che già conosco la procedura, mi sedetti senza bisogno d'aiuto sul bordo del lettino e cercai, come faccio sempre di immaginarmi molto lontano da lì, ai Caraibi, o in qualsiasi altro bel posto lontano da lì. Rimasi molto sorpresa quando il medico mi disse: "Oh là là, stamattina abbiamo fatto uno sforzo extra per essere più carine!". Non accettai di buon grado il complimento ma non dissi nulla. Tornai a casa tranquilla e il resto della giornata scorse normalmente: pulii la casa, cucinai... Dopo la scuola, mia figlia di sei anni gridò dal bagno: "Mamma, dov'è il mio asciugamano?". Le risposi di prendere un altro asciugamano nell'armadio. Quando mi rispose, giuro che quello che mi passò per la testa fu il desiderio di sparire dalla faccia della terra. Il commento del medico martellava nel mio cervello senza sosta........e mia figlia mi disse: "No mamma, non voglio un asciugamano nell'armadio; voglio quello che stava sulla vasca da bagno. Ci avevo lasciato tutti i miei brillantini, le paillettes e le stelline dorate per giocare!!!!" |
Inviato da: COW_GIRL_2012
il 27/02/2012 alle 00:28
Inviato da: COW_GIRL_2012
il 27/02/2012 alle 00:28
Inviato da: CLA_DIA_182
il 26/02/2012 alle 17:43
Inviato da: CLA_DIA_182
il 26/02/2012 alle 17:43
Inviato da: mariel.de
il 01/07/2011 alle 14:37