Rime in Prosa vol.1

Epilogo di un calvario


Francesca è partita.Il suo treno, che aveva più volte preannunciato il proprio arrivo, è giunto prima del tempo per caricare la propria passeggera.Francesca ha raggiunto l'apice della propria sofferenza e si è spenta così. In un letto che non è il suo, ma che lo è diventato tra le mura familiari.Una cosa non è certa finchè non si verifica e, quando ciò accade, ci si accorge che, nel profondo del nostro cuore, una piccola speranza di un finale diverso sopravviveva ancora. Ma ora è vana.Non c'è più nulla in cui sperare.Il male ha vinto. Di nuovo.Ma Francesca sarà qui. Dove prima c'era la speranza, ora c'è il ricordo e finchè esso sarà vivido e presente, anche la sua anima lo sarà."Ciao Francesca,forse ora stai meglio, chi lo sa. Forse mi stai guardando proprio ora, mentre compongo queste parole.Volevo salutarti, perchè non ho potuto farlo. Forse per paura di dovermi scontrare con la realtà e costringere il mio cuore a vederti ridotta in quelle condizioni. Mi piace ricordarti quando ancora avevi la mente lucida. Anche se il tuo corpo era già in pessimo stato, i tuoi occhi erano ancora luccicanti.Anche se in vita io e te non abbiamo mai avuto un gran rapporto, sappi che non è stato per cattiveria o antipatia, ma per un semplice caso.Mi sento un ipocrita a dire che per me sei stata importante, ma non è completamente falso. Il legame c'era, tenue, ma c'era. E continuerà ad esserci.Di tanto in tanto, il mio cuore volgerà al cielo per lasciarti un piccolo saluto, un piccolo sorriso e per farti sapere che non mi sono dimenticato di te.Un dolce abbraccio,Paolo"Questo blog osserverà tre giorni di silenzio per lutto.Voglio solo ricordare questa vicenda e portarvi rispetto.Ciao Francesca...