Rime in Prosa vol.1

Arboreo - Parte Prima


Il lungo viaggio di Artanis, l’Arconte templare, procedeva con calma e perseveranza in sella al destriero Balihas. La città di Karma diveniva ogni giorno più vicina, ma la strada che ad essa conduceva era irta di ostacoli e difficoltà che ne rallentavano il percorrimento.Dopo l’incontro con Basilisko, la parte cattiva di ogni essere umano e che ogni essere umano nega di avere, il cavaliere era molto pensieroso. Possibile che anche un animo puro quale era il suo possedesse una parte cattiva? Ma quell’essere deforme era stato chiaro, in ogni azione entra in gioco anche lui, influenzando l’atteggiamento di chi la compie.Mentre la quota si alzava sempre più, il paladino giunse ad un piccolo villaggio, uno dei tanti che costellavano la via maestra, il suo nome era Locus. Dato il tramonto imminente, Artanis decise di fermarvisi.Entrato nel piccolo sobborgo, fu subito riconosciuto dagli abitanti. Il cavaliere, anni e anni addietro, era già stato da quelle parti ed aveva combattuto nella grande guerra che aveva gettato la contea nel caos più totale. In quella guerra, si era distinto per bravura, coraggio e determinazione, e ciò gli fece guadagnare la stima ed il rispetto dei popolani.Non ebbe difficoltà a trovare una sistemazione, fu ospitato da un contadino di nome Inigeni, il quale viveva con la moglie, di nome Pura. La sera a cena, vi fu occasione per scambiare quattro chiacchiere, mentre Balihas giaceva placidamente nella stalla adiacente l’abitazione.“Caro cavaliere, qual buon vento vi riporta in questo sperduto sobborgo?” domandò Pura.“Un vento di nostalgia verso la mia città natale, Karma” rispose Artanis“La città di Karma è ancora fiorente come nel tempo terribile in cui combatteste per difendere queste terre” intervenne Inigeni.“Ciò mi rallegra” disse Artanis con un sorriso “Troppi anni ho passato lontano da essa, è giunto il momento di tornare tra le mura familiari”“Quando avrete intenzione di ripartire alla volta di Karma?” domandò la donna.“Domani mattina stessa. Il viaggio è lungo ed ho fretta di arrivare”“Cavaliere” esordì il contadino con un’espressione seria “Lasciate che vi chieda un ultimo favore. Voi qui siete amato e rispettato per ciò che avete fatto, ma purtroppo abbiamo bisogno di un ulteriore aiuto. E il vostro ritorno per noi è uno spiraglio di luce in un periodo buio”“Cosa intendete?” disse Artanis alquanto preoccupato.“Nel bosco che circonda il paese vive una creatura, che noi chiamiamo Steal, la quale non fa altro che derubarci continuamente delle nostre cibarie. Essa è abominevole e deleteria per la nostra già precaria economia”“Capisco. Ma non so come potrei esservi d’aiuto”“Aiutateci a stanarla e ad eliminarla. Ve ne prego! Sono anni che le diamo la caccia senza esito alcuno!”“Potrei aiutarvi, ma sul fatto di eliminarla non posso garantirvi nulla”“Con le vostre conoscenze e la vostra maestria in tutte le arti sono sicuro che non avrete difficoltà a trovarla”“Va bene. Resterò un’altra notte. Ma badate che non voglio nessun pagamento o dono, è un favore che concedo solo perché voglio aiutare questo paesino, non per un tornaconto personale”“Grazie, mio signore. Ve ne saremo eternamente grati”La discussione continuò poi su altri temi, finché i tre presero posto nei loro giacigli per abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.Il giorno dopo, insieme ad un nutrito gruppo di abitanti del villaggio, Artanis si recò nel bosco, al fianco di Inigeni che faceva da guida al gruppo, per cercare l’abominevole creatura.Tutti i popolani erano armati e pronti a colpire, ma Artanis non sguainò neanche la spada, era concentrato nel tentare di percepire la presenza di un qualunque essere nei dintorni.Dopo una ricerca durata più di due ore, qualcosa attirò l’attenzione del paladino: Artanis percepì la presenza di un’entità particolare. Un “essere” che li stava attentamente osservando da un po’ di tempo, il cavaliere percepì addirittura una sorta di godimento, da parte della creatura, nell’osservare quel nutrito gruppo di popolani vagare senza meta all’interno del fitto bosco.“Cavaliere, cosa facciamo? Non abbiamo trovato nulla” domandò un contadino esausto.“Non preoccupatevi, non saremo noi a trovare lui. Ma lui ha già trovato noi” disse Artanis con disinvoltura.Continua...