Motor Sports Italia

MOTOR SPORTS NEWS ONLINE - BUGATTI - ITALIANO - MR. MARCELLO MOSCHEN


Una proposta di legge (informazioni in inglese e in italiano) in discussione al Congresso degli Stati Uniti mette in pericolo Wikipedia.Nell'edizione in lingua inglese sono state proposte alcune iniziative di protesta.Partecipa alla discussione al riguardo su Wikipedia in lingua italianaBugattiDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Bugatti (disambigua).Bugatti Automobiles S.A.S.
Nazione
 FranciaTipologiaSociété par actions simplifiéeFondazione1909 a MolsheimSede principaleMolsheimGruppoVolkswagenPersone chiaveFranz-Josef Paefgen(presidente)SettoreautomobilisticoProdottiautomobiliSito webwww.bugatti.com La Bugatti è una casa automobilistica francese nota specialmente per le sue vetture sportive ed estreme, ma anche per le sue lussuose e particolari vetture d'anteguerra.Indice  [nascondi1 Storia2 La Bugatti Automobili SpA3 La Bugatti Automobiles SAS4 Modelli5 Note6 Voci correlate7 Altri progetti8 Collegamenti esterniStoria [modifica]
Targa commemorativa davanti a Palazzo GulinelliI primi esemplari di Bugatti sono considerati i due modelli progettati e costruiti da Ettore Bugatti tra il 1900 e il 1901, con l'aiuto finanziario del padre Carlo e della famiglia Gulinelli di Ferrara. Conosciuti come Bugatti-Gulinelli Type2, ne furono prodotti probabilmente solo due esemplari e uno di questi vinse il GP di Milano del 1901, permettendo a Ettore di essere notato dall'alsaziano de Dietrich[1]La casa attuale invece nacque nel 1909, quando l'italiano Ettore Bugatti la fondò a Molsheim, in Alsazia (a quei tempi territorio tedesco, ma per convenzione la casa automobilistica viene da sempre classificata tra quelle francesi essendo l'Alsazia ritornata alla Francia dopo il trattato di Versailles), dopo aver lavorato per la Mathis e per la Deutz AG. La Bugatti si fece notare immediatamente per la bellezza delle vetture, leggere e sportive che ebbero pure buoni risultati in alcune competizioni, nonostante ciò, per i primi trent'anni, si continuò ad utilizzare lo stesso schema per il telaio e si rifiutarono alcune innovazioni, tra cui la sovralimentazione, i motori a sei cilindri e gli alberi a camme in testa.Il primo modello fu la Tipo 13 Brescia che venne prodotta dal 1910 al 1926 seppur con diverse cilindrate; seguirono la Bugatti Tipo 35 dal 1922 al 1935 e laTipo 37. Nel 1923 la casa partecipò al Gran Premio di Francia a Tours con la Bugatti Tipo 32 "Tank" ma le vetture presentarono gravi inconvenienti di tenuta stradale. Per la 500 miglia di Indianapolis, invece, si decise di schierare una Tipo 35 rimaneggiata dal progettista di aerei da caccia Becherau, ma anch'essa manifestò alcuni problemi legati alla lubrificazione. Fu dal 1925 in poi che la Bugatti iniziò a vincere regolarmente, in particolare nella Targa Florio, che dominò per quattro anni consecutivi.Nel 1926 la Bugatti vinse il Campionato del Mondo dei Grand Prix (titolo all'epoca riservato solo alle Case Costruttrici), affermandosi nei Gran Premi di Francia, Europa e Italia.Dopo la morte del figlio di Ettore, Jean, la casa perse lo splendore che l'aveva resa celebre nell'ambito delle corse.Uno dei modelli più famosi prodotti dalla Bugatti fu la Bugatti Tipo 41 Royale (1927), progettata per essere venduta a regnanti e capi di stato. Fu l'auto più costosa del suo periodo ma non incontrò il successo sperato.Nel frattempo la casa aveva perso smalto, infatti nelle competizioni era sfavorita dalla meccanica troppo classica e obsoleta delle sue vetture e solo l'introduzione di doppi alberi a camme in testa e il riutilizzo dei propulsori della Royale nel campo ferroviario le evitarono il tracollo.Tuttavia all'inizio della seconda guerra mondiale la produzione venne arrestata e la Bugatti malgrado i tentativi di ripresa dopo il conflitto cessò di esistere negli anni cinquanta.Nel 1963 la Bugatti è venduta alla Hispano-Suiza che la rinominerà Messier-Bugatti; questa azienda (oggi società del Groupe Safran) è ancora attivia e produce componenti per l'aeronautica negli stabilimenti di Molsheim.