I veicoli industriali del dopoguerra [
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Autocarri Lancia (a sinistra, per chi guarda la foto, l'Esatau 503, a destra l'Esadelta 401) alla catena di montaggio nello stabilimento di Bolzano alla fine del 1960Anche nel secondo dopoguerra la gamma di veicoli costruiti e venduti dalla Lancia comprenderà - fino al termine degli anni'60 e cioè fino al momento dell'assorbimento della Casa da parte della
Fiat - oltre alle autovetture, anche veicoli industriali (autocarri ed autobus), apprezzati per le caratteristiche tecniche ma anche per un'estetica davvero accattivante.In particolare tra la fine degli anni'50 ed i primi anni'60 Lancia sviluppa e rinnova la produzione di
camion, compresi modelli stradali medi e pesanti come gli
Esatau e gli
Esagamma, concorrenti lussuosi dei vari
Fiat V.I. e
OM.Le tre "F": Flaminia, Flavia e Fulvia [
modifica]Aurelia ed Appia furono rimpiazzate nel decennio successivo dalla
Flaminia e
Fulvia, anch'esse con una storia gloriosa: una Flaminia fuoriserie nera è ancora oggi la vettura da parata della
presidenza della Repubblica, mentre la Fulvia ebbe una bellissima variante coupé portata sul gradino più alto del podio in molti
rally memorabili. Alla fine del 1960 nasce invece la Flavia, creata dal prof. Antonio Fessia, la prima vettura italiana di serie a trazione anteriore.Ingresso nella galassia FIAT [
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Logo Lancia usato dal 1978 al 2007
La
Lancia StratosLa
Lancia ThemaNel
1969, la
famiglia Pesenti cedette la marca a prezzo simbolico al gigante torinese, che in quello stesso anno comprò anche
Autobianchi e
Ferrari. I primi modelli nati sotto l'egida
Fiat furono la
Beta-
Trevi (berlina, coupé, decappottabile e fast-back HPE) e la
Gamma come ammiraglia di lusso. In essi scompare parte dell'originalità Lancia, ma le sinergie industriali permisero un migliore controllo dei costi.L'immagine della marca continuò ad essere legata alle corse, come ben testimonia la
Lancia Stratos, una straordinaria macchina da rally a motore 6 cilindri
Ferrari-Dino,
campione del mondo 1977 e oggetto di culto per gli appassionati.Ma il vero jolly commerciale fu trovato tre anni più tardi: la compatta
Delta, disegnata da
Giugiaro su base meccanica Fiat Ritmo (ma ampiamente rimaneggiata dalla allora ancora esistente Lancia spa con il suo staff tecnico indipendente) e presentata nel
1979, fu la prima auto ad avere a quei tempi la convergenza regolabile su tutte e quattro le ruote, infatti adottava anche per il retrotreno un sistema di sospensioni progettato dall'Ing. Camuffo, notevole evoluzione del McPherson. Essa fu un successo clamoroso, rimasto in produzione per quattordici anni, con versioni sportive a
trasmissione integrale che fecero incetta di titoli mondiali rally: sei consecutivi dal
1987 al
1992.La
Prisma (poi sostituita dalla
Dedra) che affianca la Delta come auto di classe media, la
Thema (poi sostituita dalla
K) come ammiraglia dal grande successo e la
Y10 che venne venduta in Francia, Italia e Germania con il marchio Autobianchi furono gli altri modelli coevi. Gli
anni ottanta sono l'
apogeo commerciale della marca, che entrò nei primi quindici costruttori in
Europa, allorché l'intero gruppo Fiat occupava il primo posto davanti a
Volkswagen.Lancia oggi [
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