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I GIORNI DEL TERREMOTO-


"... L'ultima tappa del giro e' Dignano, a vedere la chiesa di San Lorenzo, uno dei luoghi piu' colpiti dal sisma; mi aveva detto il soprintendente Paolo del Poggetto che sulla chiesa e il suo organo c'era una storia da raccontare. Me l'ha raccontata il vicecommissario Polichetti: un ingegnere in pensione e' disposto a fare un mutuo e a pagare di tasca sua il restauro dell'organo rimasto finora intatto sotto le volte crollate. E' l'organo che lui suona da una vita. Saliamo in cima al monte, le case sono tutte crollate e fanno come un enorme muro di macerie informi; in uno spiazzo, davanti a quel che resta della chiesa, stanno quattro roulotte e una tenda. Salgo sulle rovine della parte absidale, sto sui detriti, sono alto forse quattro metri su quel che resta della navata. Archi e volte sono semicrollati, il tetto e' sconvolto, della chiesa resta in piedi forse una meta' dei muri. Eppure, al fondo, verdolino, sulla parete di facciata, incredibilmente sta un organo del '700 che sembra intatto ma che nessuno, adesso, puo' raggiungere, perche' qui tutto puo' crollare da un momento all'altro. Scendo sul mucchio di macerie e chiedo il nome a un signore piccolo, occhiali, baffi neri, che guarda quelli della Soprintendenza, i carabinieri che ci hanno accompagnato e Uliano Lucas che scatta fotografie. Si chiama Nazareno Mascioli e mi parla guardando sempre fisso la chiesa: "Io il 26 ero a casa a dormire, la prima scossa di notte ha rotto alcune parti di muro, con la seconda, alle 11 di mattina, e' venuto giu' tutto; di notte siamo andati tutti fuori subito, e quando c'e' stata la seconda scossa molti erano qui a vedere; siamo gelosi della nostra chiesa. Ho 72 anni, sono nato e battezzato qui, ci dispiace quasi piu' della chiesa che della casa". Lo lascio che guarda le rovine. Saliamo sul fuoristrada e andiamo a valle, verso le strade veloci che portano al Nord. ... "DAL CORRIERE DELLA SERA -  26 novembre 1997