Mondi di celluloide

NO PROBLEM


-Titolo: No problem-Anno: Italia 2008-Genere: Commedia -Durata: 98 minuti-Rating: * *-Migliore frase: /-Sito internet: http://www.noproblemilfilm.it/Devo ammettere in tutta sincerità che il film di Vincenzo Salemme è stata una piacevole scoperta. Probabilmente sono partita con un qualche pregiudizio nel vederlo. Sarà che non mi convinceva il trailer oppure il fatto è che da un attore di teatro non mi aspetto che riesca altrettanto bene anche al cinema. Per non parlare del fatto che la critica è sempre impietosa con lui.La storia è quella di Arturo Cremisi, attore tv di discreto successo, reso famoso dalla parte che interpreta in una fiction, in cui è padre di un bambino. Alle sue spalle c'è Enrico Pignataro il suo manager-ombra (Sergio Rubini, strepitoso, come suo solito) il factotum di Cremisi, per il quale la lingua italiana è un mistero, sempre pronto a ideare una strategia originale per rilanciare la carriera in caduta libera del suo assistito. Per una strana coincidenza accade che il piccolo Mirko (un fan dell'attore omonimo del suo figlio televisivo) rimasto orfano di padre nella vita reale inizi a identificare Cremisi con il genitore, incapace com'è di accettarne la scomparsa. Vittima delle circostanze lui è chiamato ad assecondare il transfert del bambino per non turbarne lo sviluppo, e questa scelta cambierà non poco il corso della sua vita e della sua carriera. C'è da precisare che in un'ora e mezza di durata non si ride mai, al massimo il film riesce a strappare un sorriso. Per questo motivo ritengo sbagliato inserire "No comment" tra le commedie comiche, così come la campagna promozionale-sito compreso- lascia intendere. La trovo una scelta di marketing dettata più che altro dall'esigenza di rivolgersi alla fascia di pubblico che va al cinema per divertirsi. Ridere è quello che la gente si aspetta da Salemme, mentre invece la forza del film è in tutt'altro. E' nel contenuto. 
Il messaggio è: l'amore è dietro l'angolo, ce n'è per tutti, basta saper cogliere le occasioni. L'amore cuce ogni ferita, è il lieto fine che risolve le nostre vite, ci allontana dagli affanni e ci fa vincere le difficoltà. E questo Salemme riesce a raccontarlo con semplicità e con una profondità inedita. Per quanto riguarda l'interpretazione, mentre Rubini è padrone della scena, tanto da potersi considerare a ragione il vero protagonista del film, Panariello non è in ottima forma artistica. Piuttosto antipatico il personaggio di Oreste Lionello. Brava invece Iaia Forte, attrice con personalità anche se non molto nota.