Mondi di celluloide

L'OSPITE INATTESO


 -Titolo: L'ospite inatteso (The visitor)-Anno: Usa 2007-Genere: drammatico-Durata: 104  minuti-Rating: * * *-Migliore frase: "Fingo e basta. Fingo di essere occupato, di lavorare, di scrivere, ma non faccio niente."-Sito internet: http://www.thevisitorfilm.com/  Walter è un professore di economia vedovo. Ha una cattedra nel Connecticut, ma per caso viene mandato a New York a fare da relatore ad un convegno scientifico. Decide dunque di alloggiare per una settimana nel suo vecchio appartamento nella Grande mela, in cui non mette piede da tempo. Vi troverà una coppia di inquilini abusivi: Tarek, siriano, e Zainab, la moglie senegalese di colore. Tutto comincia per un equivoco ma finisce per dar vita ad una grande amicizia tra Walter e Tarek, scandita dal tam tam del suo bongo e dal ritmo travolgente che anima le loro serate.  Il regista Tomas McCarthy porta in scena un film che affronta contemporanemente diversi temi, tutti importanti, senza perdere mai il bantolo della matassa, senza far aggrovigliare la trama, evitando di incartandosi nella retorica fine a se stessa o perdendo il ritmo del racconto, come facilmente sarebbe potuto accadere.
 L'ospite inatteso è la storia del viaggio di Walter, che da gita fuori porta si trasforma in un percorso introspettivo, alla ricerca del significato della sua esistenza. Nel viaggio verso NY si ritroverà a domandarsi dove sta andando e perché, scoprendosi ormai del tutto privo di motivazioni. Una serie di incontri inattesi sconvolgerà la sua vita, che è da troppo solo una forma di sopravvivenza per inerzia, scandita dal tempo che passa inesorabile. Ma The visitor è anche e soprattutto un film che parla dell'America del dopo 11 settembre,  un'America xenofoba, spaventata e timorosa. Estremamente ostile con gli extracomunitari. Il regime di tolleranza zero dell'Amministrazione Bush nei confronti degli islamici è insostenibile e porta all'estradizione anche chi ha messo piede sul continente con le migliori intenzioni. Risultato: l'integrazione per gli stranieri in cerca di lavoro è un miraggio. Il sogno americano per loro è off limits. Il film è uno spaccato della società americana degli ultimi anni, tracciato dal punto di vista degli immigrati. Qualcuno ci potrebbe intravedere un suggerimento politico rivolto a Barack Obama, vista la sua uscita a poco più di un mese dall' elezione del futuro presidente. Istruttivo.