Mondi di celluloide

NATALE A RIO


-Titolo: Natale a Rio-Anno: Italia 2008-Genere: Commedia  -Durata: 110 minuti-Rating: * *-Migliore frase: 1) "Più che una vacanza a cinque stelle è una vacanza a cinque stalle!" 2) "Guarda cara che le tette sono come le bugie: più sono gosse e più funzionano!"-Sito internet: http://www.nataleario-ilfilm.it/Bisogna essere sinceri: il nuovo cinepanettone di Neri Parenti fa ridere. Anzi fa scompisciare dalle risate. Ma non risparmia volgarità e parolacce, che si sprecano dall'inizio fino alla fine della storia. La trama è un collage di ovvietà in salsa brasilera che schiera in scena tre coppie di attori. Fabio De Luigi-Michelle Hunziker sono rispettivamente due colleghi di redazione, lui povero sfigato invisibile da sempre innamorato-non ricambiato di lei, bionda fidanzata del caporedattore fedifrago e donnaiolo mentre De Sica&Ghini (nel film Berni e Patani) sono due divorziati di mezzetà che approfittano delle vacanze di Natale per fuggire a far follie a Rio de Janeiro, inconsapevoli del fatto che la stessa geniale idea l'hanno avuta i loro due figli maschi Piero e Marco (Propizio e Fremont) e le loro rispettive ex mogli. Ne viene fuori una commedia degli equivoci che si distingue per alcune (poche) gag originali- come la scena del lenzuolo, da ridere a crepapelle- che contribuiscono alla riuscita della commedia natalizia. Un lavoro che sicuramente si farà molto apprezzare dal pubblico. Ad alimentarne l'attesa è stata la stampa (la scorsa settimana era sulle copertine di tutte le riviste patinate), 
coincidenza che fa sospettare un'operazione di marketing, peraltro anche ben riuscita... Ormai venuto meno il connubio storico con Massimo Boldi, De Sica sembra aver ricostituito l'accoppiata con Massimo Ghini, che a mio avviso risulta anche meglio assortita della precedente. Sicuramente il film, nel suo genere merita, molto di più di quella Fidanzata di papà del suo rivale, che pur ha ottenuto un grandioso riscontro al box office. Ottima l'interpretazione della Hunziker, che come lei stessa fa notare, riesce a trovare posto nei film di Natale senza dover vestire (o spogliare?) i panni della bellona di turno e quella di Fabio De Luigi, che nella parte dell'imbranato dà il suo meglio, al punto che sembra ormai essersela cucita addosso. Sottotono invece Paolo Conticini, a mio avviso più adatto per i ruoli drammatici che per il comico (ma possibile che senza De Sica proprio non riesca a spiccare il volo?) e i due giovani della pellicola Emanuele Propizio e Ludovico Fremont de I Cesaroni che non convincono. Un film da vedere per ritrovare il buonumore sotto l'albero di Natale. Due stelle solo per le cadute di stile (evitabili).