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Post N° 12


... Lentini è oggi una città tranquilla.Sono passati oramai i tempi in cui per le strade si sparava, i tempi degli atti intimidatori “col botto”, i tempi in cui la mafia in città c’era e la sua presenza faceva rumore.Oggi tutto tace.E così Lentini è tornata ad essere una città ridente della piana di Catania dove tutto va, e per il meglio. Tutti contenti. La mafia? Nessuno ne parla più.Ma, una mattina di maggio, un gruppo di ragazzi si sveglia; un gruppo di sbarbatelli, di illusi, di allucinati rompe quel silenzio tombale gridando a tutti che ciò che pare, in realtà, non è.E’ vero: a Lentini la mafia non esiste; a Lentini la mafia regna (!), perché qualcuno finora glielo ha concesso! E lo fa col consenso e la connivenza di molti ma, ricordiamocelo, non di tutti.Noi sappiamo che gli uni sono meno degli altri e ci rivolgiamo proprio a quella parte sana della città che è stanca, veramente stanca, di subire e di patire le prepotenze di pochi.Abbiamo deciso di rompere quel silenzio, quei tabù, di infrangere quel velo che avvolge la città e che ne oscura la coscienza e la dignità, il suo orgoglio.Cerchiamo affetto, solidarietà e condivisione.Siamo giovani e pieni di speranze, e adesso tocca a voi, amministratori e non solo, non infrangerle.La mafia non è niente, è poca cosa se paragonata alla volontà di un intero popolo di riscattarsi e di rivendicare la propria libertà!La mafia è battibile, se la si combatte tutti insieme.Noi non disperiamo, e confidiamo nella saggezza popolare dei nostri avi che conoscevano la forza dirompente, distruttrice, delle piccole cose, dei piccoli gesti compiuti con costanza e determinazione.Dicevano infatti i nostri nonni: “ci dissi l’acqua a petra,dammi tempu, ca ti precciu!” Estratto dal discorso iniziale del confronto sul tema Legalità e buon governo, a Lentini del 7 giugno 2006