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Politica distratta?


La stampa ed i governi sono bandierine al vento, sempre pronte a segnare la direzione attuale, cambiando repentinamente, senza alcuna memoria dei fenomeni precedenti, prossimi o remoti. E con loro anche noi spostiamo le nostre attenzioni continuamente nella direzione indicata. Così tra scandali televisivi o sportivi, finanziarie, guerre e scalate finanziarie, si fa presto a dimenticare. Ma si può dimenticare un intero popolo ed i suoi problemi quotidiani?Viviamo in un susseguirsi di eventi e di notizie strumentalizzati dai media come cicloni che dove passano tutto spazzano e rimuovono. Ma così facendo vengono meno l'impegno, la costanza e l'attenzione di cui fenomeni come quello mafioso abbisognano per essere sconfitti.Bisognerebbe comprendere che il contrasto ai fenomeni mafiosi ha una priorità assoluta nella politica interna, per favorire la rinascita, culturale ed economica, del sud del paese, e non solo.L'antimafia non ha bisogno di retorica e di dietrologia, di grandi dibattiti, di proclami. L'antimafia ha bisogno di lavoro continuo, pressante, seppur lento e logorante.Si attivino, allora, i politici tutti, deputati nazionali e regionali, che della lotta alla mafia avevano fatto un vessillo (speriamo non esclusivamente ai fini elettorali), in un lavoro, legislativo e non solo, serio, di repressione della "cultura mafiosa", oggi ampiamente diffusa, dalle Alpi alla Sicilia. Noi elettori gli abbiamo dato la nostra fiducia ... sarebbe giusto non tradirla!