SCIO'

Post N° 37


Uomini ominicchi e quaquaraquàdi Luca MaciL'iniziativa  svoltasi ieri, domenica 26, come annunciato, nelle piazze di Lentini e Carlentini, per esprimere solidarietà concreta alla Procura di Catania, necessita di un bilancio; per far ciò è necessario connettere la suddetta iniziativa ad una serie di recenti vicende che l'hanno preceduta, che riguardano il mondo politico ed associazionistico, junior e senior, lentinese.Apparentemente incoraggianti erano infatti i segnali provenienti dall'incontro, tenutosi giorno 23, tra le varie, ma non tutte, associazioni lentinesi per l'individuazione delle priorità comuni e la costruzione di una rete di solidarietà (ad esser pignoli, tra l'altro, del tutto differenti dagli argomenti da trattare scritti nell'invito). Cito qui di seguito un articolo apparso sullo scorso numero de "La Notizia", giornale locale del comprensorio lentinese: "[...] L'incontro è stato incentrato fondamentalmente sulla esigenza di costruire un rapporto di solidarietà e di cooperazione tra le realtà associative lentinesi finalizzato alle realizzazione di un comune percorso di approfondimento e di iniziativa sulle problematiche di natura sociale ed ambientale che riguardano il nostro territorio.La discussione si è focalizzata attorno a due grandi temi: i problemi della legalità e della lotta alla mafia e i problemi della salute. L'Assemblea ha manifestato grande solidarietà ai giovani che hanno dato vita a "Sciò, libero movimento contro la mafia", decidendo di partecipare all'iniziativa che Sciò ha organizzato per domenica 26 novembre nelle piazze di Lentini e Carlentini a sostegno della DDA della Procura di Catania, costretta ad operare con scarsissimi mezzi finanziari che non consentono di acquistare nemmeno il semplice materiale di cancelleria. La scelta antimafia è stato l'impegno che tutte le associazioni presenti hanno assunto con assoluta chiarezza".Balle!!! Se fosse stato veramente così, se le associazioni avessero veramente aderito in massa, con i loro associati, si sarebbero riempite le piazze di materiale, innanzitutto, e di gente che dimostrava, insieme, la condivisione piena dell'iniziativa (cosiccome annunciato) dando un contributo pratico, reale, ed un segnale chiaro di dissenso alle logiche mafiose, dichiarando inoltre la loro solidarietà ad i magistrati che operano in questo campo.In realtà vi è stata una qualche sporadica presenza di pochi rappresentanti le associazioni ed uno scarso contributo materiale; non è certo questa la presenza che si richiedeva e non può essere certamente questo il segnale positivo, forte, che si chiedeva di dare alle città. Poche adesioni ufficiali, quindi, e poco materiale raccolto, in definitiva, se paragonato ai potenziali risultati ottenibili. Bisogna però rendere merito a quei cittadini, singoli, sensibili che hanno reso, con la loro generosità, possibile e credibile questa raccolta, in barba alla "forza" fittizia della mobilitazione associazionistica.Allora mi chiedo che senso abbia sbracciarsi per dichiarare, al chiuso di una sala e sulle pagine dei giornali, solidarietà alle attività del nostro movimento, definire la lotta alla mafia ed all'illegalità delle priorità comuni, se poi tutto ciò non trova riscontro, immediatamente dopo, nelle manifestazioni pubbliche di piazza? Cosa avrà negato la presenza della gente? Paura, indifferenza, menefreghismo o cos’altro? Mi piacerebbe tanto capirlo.Altrettanto colpevoli di assenteismo sono i partiti e le cariche istituzionali delle città tutte che, ad esclusione dei due assessori competenti Di Salvo e Rossitto, i quali hanno portato il loro saluto e la loro solidarietà, hanno “snobbato” l’iniziativa; non meno colpevoli sono i gruppi e le associazioni giovanili dei partiti che, tra l’altro, giorno 24, negli interventi dei loro rappresentanti al “Forum dei giovani”, avevano fatto un gran parlare proprio di contrasto alla mafia ed alla criminalità.Signori miei, abbiate pazienza; si dimostra ancora una volta (forse per la vicinanza del lago), che Lentini è il paese delle “rane dalla bocca larga”.Parafrasando Sciascia, purtroppo anche a Lentini e Carlentini sono pochissimi gli uomini, molti gli ominicchi, una moltitudine i quaquaraquà.