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Post N° 48


Pasqua coi bottidi Luca MaciNulla è cambiato. Mentre la politica cittadina, dalla maggioranza all’opposizione, è distratta dai riequilibri di palazzo, troppo presa dal conteggio delle poltrone in salvaguardia di poteri e poteruncoli, in barba, come sempre, agli interessi ed ai bisogni dei cittadini, la città si ritrova ancora una volta di fronte ad una realtà barbara, cruda.La scorsa notte, infatti, si è consumato un atto di intimidazione ai danni dell’Arch. Salvatore Danna, dirigente del IV settore dell’Ufficio Tecnico Comunale di Lentini la cui auto è stata incendiata nel parcheggio sottostante l’abitazione. Ovviamente, ci viene da pensare, l’atto non può che essere collegato al ruolo di responsabilità ricoperto dall’architetto all’interno dell’ufficio. Quali interessi hanno fatto scomodare questi “simpatici ambasciatori del crimine”? Quali operazioni in corso sono degne di tale interessamento?Purtroppo l’Ufficio Tecnico Comunale, ormai da tempo obiettivo di atti di disturbo (si pensi ad es. ai ripetuti furti subiti), rappresenta uno dei campi di battaglia, a livello comunale, tra la resistenza civica ed il sopruso criminale. La gestione degli ingenti capitali pubblici, attraverso appalti, concessioni, permessi, chiaramente attira gli interessi della mafia e dei comitati d’affari che spesso vedono l’avallo di politici compiacenti o conniventi.Già un anno fa, in occasione dell’incontro “Legalità e buon governo, a Lentini” avevamo avuto modo di sollevare la questione, chiedendo maggiori garanzie e misure speciali nel controllo e nella gestione degli appalti pubblici, a garanzia dei cittadini e, perché no, dei funzionari pubblici stessi.Certo, ad un anno di distanza, poco o nulla si è fatto. A poco o a nulla servono certi protocolli sulla legalità “da passerella”, senza lode e senza infamia, promossi da alcuni consiglieri comunali ed approvati ovviamente all’unanimità, che non sono altro che veri e propri crogiuoli, “copia ed incolla” dalle normative vigenti in materia.Non è certo questo l’impegno che ci si aspetta da un’amministrazione che da sempre ha sbandierato la legalità quale obiettivo primario del suo governo cittadino. Nesun atto concreto, forte, si è registrato finora in contrasto al fenomeno mafioso, alla corruzione, all’economia inquinata e soffocata dal pizzo e dalle regole imposte dalla mafia locale. A poco servono, così, le manifestazioni, gli incontri, i dibattiti se ad essi non si dà seguito con atti che vadano a salvaguardare la libertà dei cittadini e ad ostacolare gli interessi mafiosi.Infine, a coloro i quali faticano, giornalmente, per poter svolgere le loro mansioni in piena libertà e capacità di discernimento, contro imposizioni e pressioni di qualsiasi genere, va la mia personale solidarietà.