blog

DSB remember... (e non solo)


Altra tacca dolomitica sulla canna della bike di turno (per quest'anno toccherà alla Scalpitante): da tempo avevo addocchiato sulle carte la tanto temuta salita ai Prati Croda Rossa, il GPM che ad anni alterni si gioca il primato di difficoltà con il Monte Elmo...Giornata dal meteo incerto, con nuvoloni minacciosi (ma innocui, almeno fino al tardo pomeriggio) su tutta la valle e pericolosamente addensati intorno alle vette: si va comunque, il programma è ormai deciso.Parto alle 10:40 da casa e, osservando con una certa diffidenza il cielo a destra e a manca, mi porto alla partenza della fatidica salita: sono più o meno 20 km di ciclabile, quasi al limite della noia... indubbiamente un abbondante riscaldamento! Poco dopo le 11:00 supero l'abitato di Sesto e, perdendo (probabilmente per distrazione a un bivio) le tracce della ciclabile, mi avvio sulla statale che sale al Passo Monte Croce Comelico, oltre l'abitato di Moso. Spero di ritrovare al più presto l'attacco della forestale, ma nei primi due-tre tornanti non ve n'è traccia. Finalmente dopo un paio di km addocchio in lontananza i classici segnavia in legno di larice: "Rif. Prati di Crosa Rossa"... evvai!Imbocco la sterrata e ben presto mi ritrovo a pedalare con rapporti molto agili su una pendenza minima del 10%. Si sale attraverso il bosco, quindi, una volta arrivati a quota 1.500 m, si procede su una strada sterrata che, tornante dopo tornante, taglia la pista da sci "Croda Rossa", con pendenze raramente inferiori al 12-13% e con vertiginose punte al 18%. Si continua a salire senza scollinamenti fino a quota 1.900-1.950 m, quindi si spiana portandosi sul lato del versante affacciato alla Val Fiscalina (2.000 m), dove a fianco della stazione di arrivo della cabinovia è allestito il favoloso "Teatro Montano", un rudimentale quanto suggestivo anfiteatro in miniatiura costruito in legno, affacciato sulla Val Fiscalina. Peccato per la giornata non proprio limpida...
Prati di Croda Rossa: Il "Teatro Montano" affacciato sull'imbocco della Val Fiscalina. 
Prati di Croda Rossa: sullo sfondo la cima del Monte Elmo.La strada forestale prosegue scendendo per una cinquantina di metri  e si arriva finalmente al Rifugio "Prati di Croda Rossa".
Rifugio Prati di Croda Rossa (1.930 m): sullo sfondo i prati e il Rifugio Rudi.Cambio maglia, foto, coca e fetta di pane e miele portata da casa... quindi riparto quando quasi inizia a piovere. Ripercorro la strada fatta in salita fino a quota 1.500, quindi devio verso ovest per cercare di rientrare direttamente a Moso senza passare dalla statale del Passo Monte Croce. Tentativo riuscito: il ritorno, da Moso a Villabassa, sarà interamente su strade esclusivamente ciclabili, in prevalenza sterrate.Dopo una breve divagazione in Val di Dentro, all'altezza di Sesto il cartello "Haunold - Rif. Baranci" è una tentazione alla quale non riesco a resistere: si va. E' la salita fatta quasi un mese fa durante la DSB: non l'avevo mai fatta prima del 9 luglio... quindi si può anche rifare... e poi la voglia di una fetta di Strudel + weiss è ormai improrogabile!Salgo abbastanza agilmente e, in men che non si dica, mi ritrovo sulla spianata del Rif. Baranci... e c'è pure il sole!Sosta di rito, con lo strudel e la weiss desiderati per tutta la salita.
Rifugio Baranci (1.500 m)Riparto alla volta di Dobbiaco, quindi Villabassa. L'altimetro segna 1.300 m di dislivello totali... A casa tutti dormono: ci sta ancora qualcosina. Devio verso il Monte Costa (la prima salita della DSB) e mi porto fino all'imbocco della sterrata, a quota 1.500 m, dove svetta il cartello per Monguelfo. Imbocco la carraia che scende verso valle e, dopo alcuni tornanti, saluto il Castello di Monguelfo e rientro definitivamente alla base con 77 km e 1.900 m di dislivello in saccoccia (e nemmeno una goccia di pioggia!).