Venerdì 26 agosto, ferie agli sgoccioli, tempo ancora stupendo, gambe piene di km in lunghezza e in altezza (!)… ma sulla canna della Scalpitante manca ancora una tacca: il famigerato Marchinkele o… Cornetto di Confine!Il caldo degli ultimi giorni (anomalo, ma qui ampiamente e piacevolmente sopportabile) e la particolare esposizione della salita finale consigliano di anticipare il ritrovo alle 8.30… ma alle 8.00 arriva via sms il primo ed unico ritiro possibile: il compagno di pedalate del piano di sopra è stato male durante la notte e rinuncia al giro. Per un attimo ripenso al programma… ma mentre guardo le nuvole mattutine alzarsi scoprendo le prime cime decido: si va. Da solo, proprio come la prima volta al Cornetto.Parto alle 8:45, come da programma; temperatura 15°C scarsi, quasi una sorpresa dopo giorni con temperature africane. Decido di avvicinarmi con calma, per cui raggiungo Dobbiaco attraverso la ciclabile: se poi dovesse rimanere qualche "spicciolo" dopo il salitone… vedrò di giocarlo nel ritorno.Imbocco la Valle di San Silvestro e, dopo un tratto asfaltato piuttosto mite e scorrevole, inizio ad arrampicarmi sulla forestale che porta alla Malga San Silvestro (1.800 m). Breve sosta per il rabbocco della borraccia, quindi… si parte!Al primo bivio seguo i cartelli escursionistici… e dopo 3-4 rampe al 19% (che decisamente non ricordavo), giunto al punto in cui la strada si interrompe ai piedi di una chiesetta, capisco di aver sbagliato strada! Proprio come la prima volta… quando seguendo le indicazioni escursionistiche al bivio che precede la Malga, mi ritrovai sull'impervio sentiero "1" (utilizzato dagli amanti della discesa "hard" per il rientro dal Cornetto).Risalendo una ripida traccia di sentiero scorta a fianco della chiesetta mi riporto sulla strada militare, quindi riparto alla volta della sella di confine tra Italia e Austria. La salita non molla per un attimo: pendenza costante intorno al 10-11%, con brevi tratti che si spingono oltre il 16%. Ma non è tanto la pendenza a rendere dura questa ascensione… quanto la lunghezza!Oltre i 2.000 m di quota gli spettacolari tornanti diventano una sorta di terrazza panoramica sulle Dolomiti: uno spettacolo incredibile, reso ancora più suggestivo dal silenzio e dall'austerità di questa spoglia ed abbandonata strada militare. Peccato per la foschia…
Cornetto di Confine: sempre tosto, sempre spettacolare!
Venerdì 26 agosto, ferie agli sgoccioli, tempo ancora stupendo, gambe piene di km in lunghezza e in altezza (!)… ma sulla canna della Scalpitante manca ancora una tacca: il famigerato Marchinkele o… Cornetto di Confine!Il caldo degli ultimi giorni (anomalo, ma qui ampiamente e piacevolmente sopportabile) e la particolare esposizione della salita finale consigliano di anticipare il ritrovo alle 8.30… ma alle 8.00 arriva via sms il primo ed unico ritiro possibile: il compagno di pedalate del piano di sopra è stato male durante la notte e rinuncia al giro. Per un attimo ripenso al programma… ma mentre guardo le nuvole mattutine alzarsi scoprendo le prime cime decido: si va. Da solo, proprio come la prima volta al Cornetto.Parto alle 8:45, come da programma; temperatura 15°C scarsi, quasi una sorpresa dopo giorni con temperature africane. Decido di avvicinarmi con calma, per cui raggiungo Dobbiaco attraverso la ciclabile: se poi dovesse rimanere qualche "spicciolo" dopo il salitone… vedrò di giocarlo nel ritorno.Imbocco la Valle di San Silvestro e, dopo un tratto asfaltato piuttosto mite e scorrevole, inizio ad arrampicarmi sulla forestale che porta alla Malga San Silvestro (1.800 m). Breve sosta per il rabbocco della borraccia, quindi… si parte!Al primo bivio seguo i cartelli escursionistici… e dopo 3-4 rampe al 19% (che decisamente non ricordavo), giunto al punto in cui la strada si interrompe ai piedi di una chiesetta, capisco di aver sbagliato strada! Proprio come la prima volta… quando seguendo le indicazioni escursionistiche al bivio che precede la Malga, mi ritrovai sull'impervio sentiero "1" (utilizzato dagli amanti della discesa "hard" per il rientro dal Cornetto).Risalendo una ripida traccia di sentiero scorta a fianco della chiesetta mi riporto sulla strada militare, quindi riparto alla volta della sella di confine tra Italia e Austria. La salita non molla per un attimo: pendenza costante intorno al 10-11%, con brevi tratti che si spingono oltre il 16%. Ma non è tanto la pendenza a rendere dura questa ascensione… quanto la lunghezza!Oltre i 2.000 m di quota gli spettacolari tornanti diventano una sorta di terrazza panoramica sulle Dolomiti: uno spettacolo incredibile, reso ancora più suggestivo dal silenzio e dall'austerità di questa spoglia ed abbandonata strada militare. Peccato per la foschia…