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Di nuovo in sella: prima pedalata del 2012!


Fantastica giornata di sole sulle colline reggiane... e altrettanto magnifica compagnia di maglienere all'appuntamento di Via Settembrini delle 8:30: Marco, Gallo, Marino, Tiziano, Alle e Busco in sella alla sua fiammante Scott Pro 29" appena staccata dall'albero di Natale...Ci dirigiamo verso le colline: solita minestra (salita Cavazzone), ma il condimento dato dall'allegra compagnia è ogni volta ricco e irripetibile...La novellina Scott Pro comincia a fare i primi capricci e costringe il Busco a continui rallentamenti sulla salita verso la punta di Cà Bertacchi. Una volta ricompattato il gruppo, scendiamo verso Regnano, quindi viriamo verso Casina per un'ipotetica e sana bitumata (?!) di inizio anno... Prima di raggiungere Casina, il cartello "Cà de Pazzi" ispira l'aitante Marino e, tra curiosità e dubbi, anche il resto della brigata si presta all'esplorazione di questa variante...Imbocchiamo una piacevole stradina asfaltata... che ben presto finirà lasciando spazio dapprima ad una comoda carraia agricola, quindi a uno stradello umido e un po' sgangherato, infine ad un impegnativo canalone di fango e sassi...Il Busco, davanti a me, scende sconsolato dall'intoppatissimo "cavallone" 29", Marco e Marino sono già avanti, Gallo è in arrivo, il resto della truppa segue con qualche remora per il troppo fango (e forse per un'imprevisto lavaggio bici nel pomeriggio...).Proseguo tentando di riacciuffare i due "fuggiaschi" finchè, giunto nei pressi di una desolata radura a metà versante, mi fermo per controllare la situazione nelle retrovie: vuoto assoluto, davanti e dietro! Attendo qualche istante, mentre una carrellata di pensieri più disparati comincia a scorrere nella mia mente: forse qualcuno è caduto... forse ho sbagliato strada...Decido di proseguire, la strada è visibile a poche centinaia di metri, separata solo da un ultimo canalone smosso e scavato dalle moto da cross (che prudenzialmente scendo a piedi tra gli scherni dei due "pro" in fuga...).Del resto della truppa non si sa nulla e la sempre più ansiosa attesa viene rotta dalla telefonata del Gallo: dietro-front. Alle, Tiziano e Busco decidono di girare le bici e risalire verso la provinciale Regnano-Casina (troppo fango...) e il Gallo, sconsolato, li segue.Decidiamo di ripartire e proseguire il giro. Ci troviamo sulla strada per Pulpiano, mai fatta, e ci dirigiamo verso sud. All'altezza del cartello "Cà d'Orsini" Marino è nuovamente folgorato e ci convince a tentare l'ignoto.Risaliamo una ripida stradina (20-23%) che porta ad un vecchio caseggiato, quindi proseguiamo su una sterrata (che poi si perderà sui prati) seguendo l'unico riferimento disponibile, l'azzurro del cielo sopra gli alberi... Nel bel mezzo di una umida radura perdiamo la traccia del sentiero; dopo breve consulto (non riesco nemmeno a consultare la mappa gps... perchè ho lasciato inserita la mappa dell'Alto Adige...) scorgiamo una stradina in mezzo al bosco e, voltate le bici, ci dirigiamo verso il faggeto, confidando di ritrovare a breve una strada carrabile collegata al resto del mondo... Pendenze impossibili (anche oltre il 30%) e terreno smosso: si sale "a spinta"... e anche per un bel po'... Ci consoliamo (magramente) pensando che sarà un buon allenamento per la Sella Ronda Hero.... non si potrà certo dire che non siamo partiti per tempo con la preparazione!Spingi spingi spingi... finalmente riusciamo a scollinare e, dopo un fantastico "ottovolante" in una carraia scavata in questo incantevole faggeto, ritroviamo la civiltà: c'è una stradina asfaltata che porta a una chiesetta contornata dal consueto cimitero e da una manciata di case.... Un dejà vu: ma certo... è la borgata di Villa che si costeggia andando verso Croveglia! Pedaliamo sicuri (ma con le gambe un po' gnucche, come dice Marino) e ci riportiamo finalmente sulla strada provinciale Casina-Regnano.Il primo problema l'abbiamo risolto (abbiamo ritrovato la strada); adesso resta da risolvere il secondo problema: l'orario! Sono ormai le 11:30 e si odono già i primi fischi alle orecchie (inviati dalle mogli... altro che GPRS!).Inizia un "calvarietto" per il sottoscritto: la scarpinata tra i faggi, sommata ai 30 km di sci in Val Casies dell'altroieri, comincia a pesare. Niente crampi, fortunatamente, ma in salita è come se avessi i freni tirati... Dopo un paio di tornanti frugo nelle tasche e trovo una provvidenziale barretta: è come manna che cade dal cielo! Mi riprendo un poco e, con meno fatica, riesco a superare anche l'ultima salita verso Cà Bertacchi...  Il gruppetto rimane compatto, soprattutto grazie alla pietà e alla pazienza di Marco e Marino!Il resto, ovvero la discesa verso Albinea e il rientro alla macchina, non merita nemmeno menzione dopo aver scoperto un giro così bello!62 km, 1.250 m di dislivello, fatica e stupore...Peccato per la separazione del gruppo...Alla prossima!Qui la traccia GPS ...