la giustizia

L'INTERVISTA


Stamattina leggendo i resoconti ponzesi dell'intervista dell'ottimo Gianluigi Nuzzi a Gianroberto Casaleggio ho avvertito lo stesso identico brivido da baretto estivo: «Io penso» ha tuonato il guru più amato dai parrucchieri «che nei prossimi mesi ci sarà nel paese uno shock economico che potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte». Chiede Nuzzi al guru del Movimento a cinque stelle: «Una guerra civile?». Risponde Casaleggio: «Una guerra civile no. Sicuramente delle situazioni difficilmente controllabili dal punto di vista dell'ordine pubblico». Per carità, tutti hanno il diritto a pronosticare quello che vogliono, persino qualche catastrofe, ma possono farlo liberamente se non hanno dei ruoli politici o di responsabilità istituzionale. E soprattutto se non ripetono questo pronostico un giorno si e l'altro pure.Un intellettuale annoiato, per esempio, può infiammare i salotti televisivo con le sue invettive sapendo che incide poco o nulla. Un antropologo può immaginare conflitti e guerre perché è il suo mestiere. Un cineasta può immagimare scenari orwelliani perché lavora con gli strumenti della fantasia. Un pazzo può sproloquiare quanto vuole perché non lo ascolta nessuno.Ma se invece uno dei due unici leader del partito che è arrivato secondo per voti in Italia ripete come un disco rotto che accadrà la catastrofe sociale, come se parlasse della pioggia o del vento, questo può diventare un problema. Preferisco i populisti veri che si prendono la responsabilità di augurarsi una rivolta o persino di minacciarla, piuttosto che coloro che nascondono un augurio o un'ossessione dietro a un pronostico. Le rivolte, infatti, non sono mai senza padri, e descriverle come ineluttabili, vuol dire anche legittimare coloro che poi finiscono per organizzarle. Anzi, direi così: se sei un politico, o ti auguri una rivolta, ma te ne assumi la responsabilità, o lavori per impedirla.by l'inkiesta