la giustizia

la bestemmia...politica


Sull'ultima bestemmia politica di Berlusconi è stato già detto quasi tutto e verrebbe voglia di dimenticare, se non fosse che quelli che hanno difeso il loro capo, in qualche caso hanno detto, per servilismo, enormità anche peggiori di quelle dette da lui. Ed è particolarmente triste vedere, ancora una volta, che a fare il sacrifico di sé e della propria dignità in tv sono state alcune donne. Una, Michaela Biancofiore, è stata invitata da Lilli Gruber, ma non si capiva se fosse più preoccupata di difendere Berlusconi o di difendere se stessa dopo la catastrofe del voto altoatesino, di cui sarebbe responsabile. Ce l'aveva con il collega di partito (quale?) Cicchitto, che avrebbe detto di lei: «Sta agli altoatesini come Hitler agli ebrei». Dichiarazione spregevole e degna di condanna forse quanto quella di Berlusconi, almeno per quello che riguarda la banalizzazione dello sterminio.Ma, se la battuta di Cicchitto era solo offensiva, in più, nella dichiarazione di Berlusconi c'era lo sfruttamento di una immensa tragedia per uso personale, contro la legalità, la democrazia e ogni logica. Giustamente, Moni Ovadia ha parlato di «sconcia volgarità», una definizione che si adatta perfettamente a molte altre performance del cav, quasi sempre smentite dopo essere state difese dai più solerti domestici politici e giornalistici.La signora Biancofiore, che forse merita qualche attenuante per essere stata tanto offesa, a sostegno del suo presidente ha detto anche che «non si può fare il processo a un sentimento», cioè a quello che sentirebbero i figli di Berlusconi. Figli che, in realtà, non sappiamo se davvero si sentano rappresentati da una frase che perfino Bruno Vespa considera infelice. E comunque, i loro «sentimenti» non sono stati «processati» da nessuno. In Italia è stato processato e condannato in via definitiva, per un grave reato di cui esistono prove e testimonianze, l'imputato Silvio Berlusconi. E basta.