la giustizia

dinasty....


Così, perfino la ferina Paola Taverna (quella che urlò ai senatori di tutti gli altri partiti: “Siete niente!”), intervistata ieri dal Tg3 sui fantomatici brogli ventilati da Grillo, ha nicchiato, tergiversato e alla fine ammesso che sui risultati non si discute. Vuoi vedere che anche i più spietati tra i fedelissimi, dopo la cura elettorale, cominciano a vergognarsi di fare i portavoce del portavoce supremo? Grillo, si sa, non riveste carica alcuna, motivo per cui, dice di non potersi, né doversi dimettere. Con questa scusa, probabilmente intende esercitare il comando sul movimento di sua proprietà vita natural durante, più o meno come Berlusconi. Il quale, aveva lasciato circolare la voce che potesse essere la figlia Marina a succedergli, giusto come il re di Spagna ha lasciato il trono dei Borbone al figlio Felipe. Mentre Grillo, che accusa di nepotismo anche i morti (e per lui sono tutti morti), si accontenta di farsi scortare in Europa dal figlio di Casaleggio. Trattasi di famiglia allargata o di family bossiana? Chissà.