la giustizia

un altro intruso


Il sacerdote cattolico Charamsa avrebbe fatto meglio a riconoscere l’incapacità a mantenere l’impegno di castità perfetta assunto prima dell’Ordinazione. Ammetta, in altre parole, l’indisponibilità a vivere il proprio celibato. E non pretenda dalla Chiesa un sacerdozio a misura delle proprie aspettative. La Chiesa latina vuole, a ragion veduta, che i suoi preti siano celibi. Succede che alcuni, nonostante l’impegno liberamente assunto, si rendono poi conto di non riuscire a mantenerlo, rinunciando al proprio ministero. È ciò che avrebbe dovuto fare anche lui, evitando tutto il clamore mediatico intenzionalmente dato al suo abbandono e incolpando se stesso e non la Chiesa di non poter continuare a svolgere il ministero di prete.