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Emis Killa Soli (assieme)

Post n°157 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da do_re_mi0

Proviene da una famiglia non agiata e dopo vari problemi i genitori si separano. La madre, originaria di Palermo, ha sempre lavorato come operaia metalmeccanica, mentre il padre, originario di Vimercate, faceva il musicista suonando il pianoforte in gruppi brianzoli. Quest'ultimo ha sofferto di disturbo bipolare ed è morto nel 2009 per arresto cardiaco. Inoltre ha un fratellastro più grande da parte del padre con cui non ha mai vissuto. Dopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente uno alberghiero senza ottenere il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per compiere alcuni lavori, tra cui quello di muratore. Alla fine si è dedicato completamente alla musica, principalmente al freestyle In quel periodo, Giambelli adotta il nome d'arte di Emis Killa: « Il soprannome Emis arriva dall'epoca in cui facevo i graffiti, Emi era il diminutivo di Emiliano che è il mio nome e la "s" era una bella lettera. Killa, dallo slang americano, sta per killer, perché avevo vinto tutti i concorsi di freestyle. »

 

Ce la farò a dimenticarti ma per ora no

ti ho cancellata solamente dal telefono

quanto è difficile ignorarti solo io lo so

sono all'inferno e tu sei un angelo al citofono

mentre è arrivato settembre dentro casa mia

non riesco a trovare più niente che fa al caso mio

la chiamavamo routine quella monotonia

quella vita di sempre che adesso è nostalgia

fare una radiografia dei tuoi pensieri

è la cosa più facile

erano un libro aperto i tuoi desideri

e ho strappato tutte le pagine

se c'è una faccia che scappa non è la mia

fuggire per il freddo non fa più per me

la soluzione migliore sarebbe andare via

e invece resto qui all'inferno a ricordarmi che

Siamo, sono, la realtà è che tu per me sei l'unica

vieni da me, lo prometto questa volta è l'ultima

sono solo, preso da me stesso e dalla musica

vieni da me e da domani non chiamarmi più

All'inizio pensavo fosse normale quel fare senza pensarci

nottate a scopare senza baciarsi

gridarsi ti odio, sorridendo un attimo dopo

ma si è spento il fuoco guardami dentro e cadi nel vuoto

tu versi un mare di lacrime, è un maremoto

ma io sono troppo stanco per raggiungerti a nuoto

e mentre io affogo ogni giorno di più, io non ti ascolto e tu

stai chiusa in gabbia anche se fuori c'è molto di più'

cadere e poi rialzarsi, piangere e poi sorridere

tu l'hai chiamata sofferenza io lo chiamo vivere

tra diffidenti e vipere decidere è difficile

per amore non sai se morire o uccidere

dovremmo fare due parole perché le persone

più' son sole e meno qualcuno le vuole, tra tutti i limiti

abbiamo scelto il cielo e si avvicina sempre più

ma ora ho paura se guardo giù c'ho le vertigini

è per questo che

Siamo, sono, la realtà è che tu per me sei l'unica

vieni da me, lo prometto questa volta è l'ultima

sono solo, preso da me stesso e dalla musica

vieni da me e da domani non chiamarmi più

Siamo, sono, la realtà è che tu per me sei l'unica

vieni da me, lo prometto questa volta è l'ultima

sono solo, preso da me stesso e dalla musica

vieni da me e da domani non chiamarmi più

 

Un abbraccio a te che mi hai fatto conoscere questo cantante.

Tiziana

 

 
 
 
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