The Mule

Ai posteri l'ardua (?) sentenza!


E' comunque una riflessione (non abbiatene, è il meglio che si può produrre in una dura giornata di lavoro...), non intimistica, ma spontanea, che mi sorge fare da tempo, riguardo al rapporto artista - usufruitore dell'arte, così come si è srotolato nel corso del novecento: fra un paio di centinaia di anni, quali sono i musicisti del secolo scorso che verranno citati in pubblicazioni inerenti quell'ambito musicologico che, per intenderci, noi definiamo "musica classica"? Se il rapporto produttore-consumatore dovesse ritornare (ciclicamente accade così d'altronde) agli esordi ed il compositore producesse per andare incontro all'esigenza della maggioranza del pubblico non "qualificata", dovesse magari per aumentare la produzione, fare copia e incolla con le sue produzioni (Rossini? o no!) o addirittura piacere ad un potente mecenate; in un siffatto secolo futuro, chi dei nostri contemporanei verrebbe ricordato come degno di menzione? Non è stato forse il cinema la forma di intrattenimento di massa che ha soppiantato il teatro, l'opera ed il concerto? Più ci penso e più mi convinco di aver sottovalutato, dal punto di vista"classico" la portata del messaggio musicale di un Morricone o di un Fiorenzo Carpi; mi rincuora, invece, che in un contesto così immaginato verrebbe completamente dimenticato Von Ludlum...