The Mule

Come un ombra


Porto di Genova. Sotto l'ombra del check in, dall'interno della mia auto intravedo stagliarsi contro il cielo la bianca mole del traghetto. Il blu ed il bianco fungono da, ben modesta, anticipazione della meraviglia liquida in cui da lì a poche ore mi immergerò (no, non stò parlando del vermentino). Il Mare, il Sole, gli scogli, meritata catarsi di un anno gelido nella sua durezza... ma eccolo, è lui, puntuale come un maledetto orologiaccio al quarzo delle bancarelle: il "magone". Si quell' oscuro pensiero che ti passa per la testa mentre stai per avere un momento felice, il "magone", che ti sussurra: "finirà...finirà presto".Non c'è fuga, il "magone" non cade in tranelli, entri in un centro commerciale, vuoi comprare un profumo,ma ecco all'ultimo secondo cambi idea, imbracci un abito ed infili la porta del camerino, fra te e te pensi: ti ho fregato! E' un attimo, un istante, quella vocina:"ti starà da schifo...anche se ti sembra che ti stia bene....infatti non capisci niente di vestiti...lo sai..." Per non parlare di che cosa è capace di dirti mentre stai assaggiando l'arte del più sublime chef, o assaporando una dolce vittoria! Mentre a dieci centimetri da terra cammini al fianco di colei-che-è-discesa-dal-cielo, "finirà...prima o poi..." ti sussurra mielosamente. E' una forma di insicurezza, mi dico, si cura, quindi, con l'analisi, bene! Eccoti sdraiato sul lettino, socchiudi gli occhi, finalmente pronto a risolvere il tuo problema, "non servirà a niente... sai come sei fatto..". Dottore, ha detto qualcosa? No di certo, Caro (caro sarà lei!). Distrutto, Lei ti ha lasciato, non ha resistito alla tua ennesima incertezza, tu da solo sul cornicione non osi guardare di sotto. Il vento nei capelli, gli occhi socchiusi, pensi: Ti ho fregato, ce l'ho fatta, ora non puoi più tormentarmi. Tu sia maledetto! Non mi puoi più nuocere!"Cosa fai?...potresi rimanere su una sedia a rotelle per tutta la vita...."